L'appello al cuore dei coratini per riportare in Albania la salma di Victor

I genitori hanno rilasciato una intervista ad una emittente albanese

sabato 4 agosto 2018 10.10
A cura di Aldo Diaferia
La storia di Victor Pikaku, il ragazzo ventitreenne albanese ucciso da due colpi di pistola lo scorso mercoledì 1 agosto a Corato in Largo Abazia, è ormai nota a tutti. È una storia che ha rattristito, indignato, creato dibattiti, ma ha anche destato solidarietà per il ragazzo che poteva essere figlio o fratello di tutti, o nei confronti dei suoi parenti che come un fulmine a ciel sereno hanno subito tale atrocità. Ma la storia di Victor non è finita.

È questa, anche la storia di un ragazzo albanese che dopo essersi lasciato alle spalle il Paese natio, ha cercato speranza altrove, provando a farsi una vita qui in Italia, lontano dai suoi familiari più stretti, quei familiari che ormai non potranno più riabbracciarlo.

Ed è questa la storia di una madre che ora versa lacrime amare per un figlio strappato violentemente alla vita, una madre che con lo sguardo rivolto verso il mare, non cerca più di scovare la sagoma di una barca con a bordo il figlio di ritorno dall'Italia per riabbracciarla, ma, ahimè, aspetta contrita e freme per il ritorno della salma di quel figlio che anni fa era partito e adesso solo le sue spoglie potranno ricalcare la terra natia.

Ma la storia di Victor, dicevamo, non è finita. Il corpo non è ancora arrivato in Albania e quella madre, che è li che aspetta, per ora è solo stata raggiunta dall'infausta notizia di quel triste mercoledì del primo di agosto e non ha ancora avuto la possibilità di riabbracciare suo figlio per l'ultima volta. E con lei, ad aspettare il corpo esanime di Victor, ci sono amici e parenti uniti dal dolore e dal desiderio di rivolgere il loro ultimo saluto al ragazzo che ora non c'è più.

Intanto, qui a Corato, una piccola comunità di Albanesi residente da anni nel nostro paese, si è detta pronta a dare il proprio contributo affinchè Victor possa far rientro in Albania, ma forte è la loro richiesta di aiuto: da soli, con le loro sole forze non ce la possono fare.

È di ieri l'appello rivolto dalla comunità albanese a tutti i coratini al fine di porre rimedio a questa situazione: Victor deve tornare a casa!

Questa sera in piazza Abbazia alle ore 20.00 ci sarà una manifestazione in memoria di Victor: "Facciamo sì che un gesto di bontà e di amore verso il prossimo vinca sulla violenza e la cattiveria. Facciamo sì che una madre possa abbracciare per l'ultima volta suo figlio, che questo gesto di solidarietà ci unisca in un'unica direzione, che è quella della dignità umana e il rispetto per la vita, che va rispettata oltre la nazione, religione e colore. Grazie vi aspettiamo", questo l'appello lanciato da quella piccola comunità pronta a dare il suo contributo ma bisognosa dell'aiuto di tutti coloro che comprendano la necessità e decidano di dare una mano.

L'unica raccolta fondi autorizzata sarà proprio quella di questa sera sera in piazza Abbazia.

L'INTERVISTA ALLA TELEVISIONE ALBANESE

"Viviamo in condizioni economiche difficili, senza supporto e non possiamo portare in Albania il nostro corpo senza vita, quindi dobbiamo dare il cuore alle istituzioni e agli albanesi per aiutarci". Questo è l'appello accorato di Lekë e Kristina Picaku che hanno raccontato ai microfoni di Report TV come hanno saputo della morte del loro figlio. I genitori hanno anche confessato dettagli non rivelati finora sui movimenti del figlio prima e dopo l'esecuzione. Secondo loro, Viktorian era con suo fratello quando fu ucciso, e due ore prima dell'evento accadde che comunicò con i membri della famiglia che vivevano a Durazzo. La famiglia a cena ha comunicato con l'altro ragazzo e ha saputo la dolorosa verità lì. L'amara notizia che ha scosso la famiglia è arrivata nel giorno in cui hanno festeggiato il compleanno di sua nipote.