Komorebi 2020. La luce di Francesco nel ricordo dei suoi cari
Si terrà in forma privata la commemorazione dello studente vittima del disastro ferroviario del 2016
sabato 11 luglio 2020
Si terrà in forma intima e ristretta quest'anno Komorebi, l'evento organizzato dall'Associazione Francesco Ludovico Tedone per ricordare Francesco Ludovico Tedone, il giovane studente coratino che perse tragicamente la vita nell'incidente ferroviario del 12 luglio 2016 avvenuto tra Andria e Corato.
L'attuale condizione sanitaria e le misure di sicurezza anti diffusione e contagio da coronavirus, vincolano, infatti, il normale svolgimento dell'evento pubblico con cui ogni anno da quel tragico episodio che ha sconvolto l'intero territorio, il 12 luglio la famiglia e gli amici di Francesco commemorano il suo vivo e indelebile il ricordo.
Quest'anno Komorebi si celebrerà ma in forma intima e privata, pur mantenendo il suo spirito, quello di celebrare l'animo curioso e brillante di Francesco.
Komorebi è una parola giapponese, perchè grande era l'amore di Francesco per il Giappone, in cui aveva anche vissuto un periodo di studio e da cui aveva fatto rientro il giorno prima dell'incidente che ha portato via la luce del suo sorriso ai suoi cari, e significa proprio "la luce del sole che filtra attraverso i rami degli alberi".
Komorebi è la luce di Francesco che filtra attraverso il mondo, per ricordare a tutti di seguire i propri sogni. Per questo, l'Associazione a lui intitolata intende continuare a mantenerne vive le passioni e gli interessi, «vogliamo continuare a consumare le suole delle scarpe con lui». Il 12 luglio è quindi all'insegna del suo ricordo ma anche dell'arte e della cultura e stringerà in un momento di intima memoria, amici e parenti in una sorta di rinascita interiore «perchè Francesco continua a vivere con noi ogni giorno, lo onoriamo ogni qualvolta che ci mettiamo in gioco e che seguiamo i nostri ideali» - dice sua sorella Tiziana, vice presidente dell'Associazione.
«Il 12 luglio vive in noi ogni anno, indelebile, e per questo abbiamo deciso di celebrare questo quarto anniversario con i nostri affetti più cari, commemorando questo giorno attraverso i nostri più intimi sentimenti. Ci mancherà passare questo Komorebi circondati da musica, arte e poesia, insieme a tutti coloro che ci hanno sempre sostenuto e speriamo di riuscire a sentire la vicinanza di tutti comunque, seppur fisicamente lontani».
L'attuale condizione sanitaria e le misure di sicurezza anti diffusione e contagio da coronavirus, vincolano, infatti, il normale svolgimento dell'evento pubblico con cui ogni anno da quel tragico episodio che ha sconvolto l'intero territorio, il 12 luglio la famiglia e gli amici di Francesco commemorano il suo vivo e indelebile il ricordo.
Quest'anno Komorebi si celebrerà ma in forma intima e privata, pur mantenendo il suo spirito, quello di celebrare l'animo curioso e brillante di Francesco.
Komorebi è una parola giapponese, perchè grande era l'amore di Francesco per il Giappone, in cui aveva anche vissuto un periodo di studio e da cui aveva fatto rientro il giorno prima dell'incidente che ha portato via la luce del suo sorriso ai suoi cari, e significa proprio "la luce del sole che filtra attraverso i rami degli alberi".
Komorebi è la luce di Francesco che filtra attraverso il mondo, per ricordare a tutti di seguire i propri sogni. Per questo, l'Associazione a lui intitolata intende continuare a mantenerne vive le passioni e gli interessi, «vogliamo continuare a consumare le suole delle scarpe con lui». Il 12 luglio è quindi all'insegna del suo ricordo ma anche dell'arte e della cultura e stringerà in un momento di intima memoria, amici e parenti in una sorta di rinascita interiore «perchè Francesco continua a vivere con noi ogni giorno, lo onoriamo ogni qualvolta che ci mettiamo in gioco e che seguiamo i nostri ideali» - dice sua sorella Tiziana, vice presidente dell'Associazione.
«Il 12 luglio vive in noi ogni anno, indelebile, e per questo abbiamo deciso di celebrare questo quarto anniversario con i nostri affetti più cari, commemorando questo giorno attraverso i nostri più intimi sentimenti. Ci mancherà passare questo Komorebi circondati da musica, arte e poesia, insieme a tutti coloro che ci hanno sempre sostenuto e speriamo di riuscire a sentire la vicinanza di tutti comunque, seppur fisicamente lontani».