Kader, da migrante a scrittore. La sua storia raccontata agli studenti
Ieri ospite del Liceo Oriani
domenica 27 ottobre 2019
0.18
Un nuovo appuntamento con la lettura e i diritti umani presso il Liceo "A. Oriani" di Corato.
La presentazione del libro "La pelle in cui abito" avvenuta ieri mattina presso l' agorà "F. Tarantini" del liceo e il 25 ottobre presso l'IPC di Corato, è stata un'occasione privilegiata rivolta agli studenti e ai docenti presenti per immedesimarsi nelle esperienze vissute da Kader Diabate e da tutti coloro che quotidianamente vivono condizioni di diversità, di diritti e di libertà violati.
Il libro è basato sulla storia di Kader Diabate che ha affidato la sua esperienza di migrante e attivista per i diritti umani alla penna di Giancarlo Visitilli, scrittore, giornalista e docente di lettere in un liceo di Bari.
Kader nato in Costa d'Avorio, parte dalla sua città spinto dalla volontà di dare forma a un sogno ben preciso: battersi contro ogni forma di ingiustizia. Già attivista in Africa ha conosciuto il carcere dopo essersi speso in favore del diritto all'istruzione per le donne ed essersi battuto per l'abolizione di pratiche feroci della tradizione che vedono coinvolte le donne.
Lascia la Costa d'Avorio quando aveva appena 17 anni e di lì inizia un estenuante percorso che lo porterà ad attraversare il deserto, sperimentare le prigioni libiche, fino a giungere in Italia, a Reggio Calabria, a bordo di un gommone per poi stabilirsi nel piccolo comune di Camini. Giunto in Italia ha incontrato lungo il suo percorso chi ha compreso e accolto il motivo della sua lotta a favore dei diritti Umani.
Oggi Kader ha 20 anni e vive a Corato, spesso in cammino per le scuole italiane dove incontra giovani studenti come lui con cui condivide le sue esperienze di vita e soprattutto rivolge loro l'invito ad interessarsi sempre dell'altro e a impegnarsi nella difesa delle libertà e dei diritti dell'uomo.
"Ma per difendere i diritti - asserisce Kader- bisogna conoscerli e quindi studiare. L'istruzione è la luce che illumina il buio". Di qui un altro tema fondamentale oggetto di confronto nell'incontro di questa mattina, quello del peso della cultura e in particolare della scuola che deve investire sull'importanza dell' uguaglianza e della convivenza civile, basate sul rispetto e sulla difesa dei diritti e delle libertà di ognuno.
Il libro come ha espresso l' autore Visitilli è stato ideato non solo per rendere nota la storia di kader ma anche con l'intento di veicolare tramite il suo vissuto il massaggio della diversità e dell'importanza delle libertà dell'uomo il cui esercizio, a dispetto di una Dichiarazione Universale, non sempre è garantito.
Attiva è stata la partecipazione degli studenti del liceo, stimolati dai due ospiti e dal dirigente scolastico, prof.ssa Angela Adduci, che ha fortemente caldeggiato la presenza degli autori, dando ancora una volta la possibilità alla comunità dell'Oriani di interfacciarsi con realtà concrete.
Gianluca Ciprelli
La presentazione del libro "La pelle in cui abito" avvenuta ieri mattina presso l' agorà "F. Tarantini" del liceo e il 25 ottobre presso l'IPC di Corato, è stata un'occasione privilegiata rivolta agli studenti e ai docenti presenti per immedesimarsi nelle esperienze vissute da Kader Diabate e da tutti coloro che quotidianamente vivono condizioni di diversità, di diritti e di libertà violati.
Il libro è basato sulla storia di Kader Diabate che ha affidato la sua esperienza di migrante e attivista per i diritti umani alla penna di Giancarlo Visitilli, scrittore, giornalista e docente di lettere in un liceo di Bari.
Kader nato in Costa d'Avorio, parte dalla sua città spinto dalla volontà di dare forma a un sogno ben preciso: battersi contro ogni forma di ingiustizia. Già attivista in Africa ha conosciuto il carcere dopo essersi speso in favore del diritto all'istruzione per le donne ed essersi battuto per l'abolizione di pratiche feroci della tradizione che vedono coinvolte le donne.
Lascia la Costa d'Avorio quando aveva appena 17 anni e di lì inizia un estenuante percorso che lo porterà ad attraversare il deserto, sperimentare le prigioni libiche, fino a giungere in Italia, a Reggio Calabria, a bordo di un gommone per poi stabilirsi nel piccolo comune di Camini. Giunto in Italia ha incontrato lungo il suo percorso chi ha compreso e accolto il motivo della sua lotta a favore dei diritti Umani.
Oggi Kader ha 20 anni e vive a Corato, spesso in cammino per le scuole italiane dove incontra giovani studenti come lui con cui condivide le sue esperienze di vita e soprattutto rivolge loro l'invito ad interessarsi sempre dell'altro e a impegnarsi nella difesa delle libertà e dei diritti dell'uomo.
"Ma per difendere i diritti - asserisce Kader- bisogna conoscerli e quindi studiare. L'istruzione è la luce che illumina il buio". Di qui un altro tema fondamentale oggetto di confronto nell'incontro di questa mattina, quello del peso della cultura e in particolare della scuola che deve investire sull'importanza dell' uguaglianza e della convivenza civile, basate sul rispetto e sulla difesa dei diritti e delle libertà di ognuno.
Il libro come ha espresso l' autore Visitilli è stato ideato non solo per rendere nota la storia di kader ma anche con l'intento di veicolare tramite il suo vissuto il massaggio della diversità e dell'importanza delle libertà dell'uomo il cui esercizio, a dispetto di una Dichiarazione Universale, non sempre è garantito.
Attiva è stata la partecipazione degli studenti del liceo, stimolati dai due ospiti e dal dirigente scolastico, prof.ssa Angela Adduci, che ha fortemente caldeggiato la presenza degli autori, dando ancora una volta la possibilità alla comunità dell'Oriani di interfacciarsi con realtà concrete.
Gianluca Ciprelli