Indagini Procura di Lecce, «Messi del Comune di Corato assolti da ogni accusa»

Le precisazioni del legale dei due messi del Comune di Corato

venerdì 10 maggio 2019 19.14
Nell'inchiesta della Procura di Lecce compaiono, come persone offese, anche i nomi dei messi comunali, oggi in pensione, del Comune di Corato, Franco Pastore e Francesco Zaza. I due, accusati in un altro procedimento penale di falso ideologico e falso materiale, sono stati assolti da ogni accusa dal Tribunale di Trani con una sentenza del dicembre 2017.

Il chiarimento arriva dal legale dei due messi in servizio nel Comune di Corato, l'avv. Francesco Mascoli.

«In relazione ai ben noti fatti di cronaca riguardanti il procedimento penale pendente presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Lecce, l'Avv. Francesco Mascoli, nella sua qualità di difensore dei signori Franco Pastore e Francesco Zaza, già messi notificatori del Comune di Corato, a seguito della diffusione di innumerevoli articoli sugli organi di stampa, sente la necessità, nell'interesse dei predetti propri assistiti, ed al fine di evitare qualsiasi fraintendimento, di comunicare che gli stessi sono stati assolti dal reato di falsità ideologica in atto pubblico perché il fatto non sussiste e dal reato di falsità materiale per non aver commesso il fatto nel processo a loro carico, in cui gli stessi erano imputati in relazione a più relate di notifica di avvisi di accertamento tributari.
Nello specifico, si fa espresso riferimento alla sentenza n.2731/2017 emessa dal Tribunale di Trani, Sezione penale, in composizione monocratica, in data 18/12/2017.
Con la predetta sentenza il giudice, dott. Andrea D'Angeli, infatti, accoglieva le richieste di assoluzione formulate dal Pubblico Ministero, dott. Marcello Catalano e dal sottoscritto difensore.
Pertanto, nel procedimento penale pendente innanzi alla Procura del Tribunale di Lecce, per cui è fissato incidente probatorio innanzi al G.I.P. per l'udienza del 13 p.v., i predetti Pastore Franco e Zaza Francesco rivestono la qualità di persone offese».