Incontro con l'autore al Liceo artistico Federico II Stupor Mundi

Presentazione dell’ultima fatica dell’autore Paolo Di Paolo “Romanzo senza umani”.

giovedì 25 gennaio 2024 6.45
A cura di Mariacarla Quaranta
Nei giorni scorsi nell'auditorium del Liceo Artistico Federico II, si è tenuto l'incontro con lo scrittore romano Paolo Di Paolo. L'iniziativa, promossa dalla professoressa Serena Petrone, responsabile del Presidio del Libro di Corato, ha coinvolto le classi del triennio dell'Istituto, che hanno partecipato con entusiasmo e vivo interesse alla presentazione dell'ultima fatica dell'autore "Romanzo senza umani". L'incontro, guidato e condotto dalla professoressa Alessandra Loprieno, ha consentito di conoscere la genesi del romanzo e di riflettere sui tanti temi affrontati dall'opera, in un dialogo con l'autore a 360°, che ha visto anche il coinvolgimento dei ragazzi con le loro numerose domande. Si è così entrati dentro l'opera partendo dal titolo di per sé provocatorio, perché, come ha detto l'autore, un romanzo senza umani non si può scrivere, in quanto "c'è uno sguardo umano che presiede" in ogni narrazione.
Un viaggio lungo le sponde del lago di Costanza, oggetto di una ricerca storica, è il pretesto per il protagonista del romanzo, Mauro Barbi, per un viaggio dell'anima tra i ricordi del suo passato. Il passato è tutto quello che ci appartiene o il passato non c'è più? Ricostruire il proprio ricordo del passato e sperare che gli altri lo ricordino come te, creare una memoria condivisa: intorno a questo tema si dipana la narrazione. Il tema del tempo, tanto caro alla letteratura di tutti i tempi, non è però l'unico, perché il costante riferimento alla piccola glaciazione del 1572 del lago di Costanza spinge il lettore a riflettere su un argomento di stringente attualità, come quello dei cambiamenti climatici. Ad una platea di studenti curiosi Paolo Di Paolo ha spiegato come il riscaldamento terrestre sta portando proprio ad uno sconvolgimento dell'equilibrio climatico, in cui sempre più frequentemente si assiste a fenomeni climatici estremi, estati bollenti e inverni ghiacciati, tutto questo non senza conseguenze per gli esseri umani, che sono condizionati dal clima più di quanto si pensi.
Altro spunto di riflessione è stato il lago ghiacciato di Costanza come metafora del nostro io ghiacciato, ripiegato e chiuso in sé stesso, a causa di silenzi, incomprensioni, separazioni e conflitti. Il messaggio positivo lasciato dall'autore è stato quello di ricordarci che, però, così come esistono parole che "gelano", esistono parole che disgelano e noi dovremmo imparare ad usarle per permettere ad ogni finale aperto di mettere il lieto fine.