Inchiesta vaccini, il Gip del Tribunale di Trani si riserva la decisione
Intanto due genitori rinunciano all'opposizione
sabato 1 luglio 2017
18.41
Si è tenuta ieri mattina l'udienza in camera di consiglio davanti al gip del Tribunale di Trani, Francesco Messina, per decidere che fine farà l'inchiesta sul presunto rapporto tra vaccini pediatrici e autismo, dopo che il pubblico ministero Michele Ruggiero ne ha chiesto l'archiviazione.
Ma la famiglia che aveva dato il 'la' all'inchiesta (denunciando il caso dei propri due figli) e si era opposta all'archiviazione, ha nel frattempo rinunciato. Il gip, tenuto comunque a decidere sulla richiesta della Procura, dovrà però tenere conto anche delle ragioni di altri genitori, quelli di un bambino residente nella Bat, il cui caso fu denunciato al magistrato tranese sempre nel 2014.
Nel mirino della Procura è finito, in particolare, il vaccino Mpr (morbillo, parotite e rosolia). La prima coppia aveva presentato un esposto in Procura sulla scorta di una consulenza del medico Massimo Montinari, che aveva diagnosticato una "sindrome autistica ad insorgenza post-vaccinale". Il medico è stato di recente sospeso dall'ordine dei medici di Firenze, dopo aver pubblicato un libro nel quale presentava il suo metodo per curare l'autismo con omotossicologici e integratori tra i quali i fermenti lattici.
L'inchiesta conta, comunque, le conclusioni del pool di esperti nominato da Michele Ruggiero, il quale contestò, a carico d'ignoti, l'ipotesi di lesioni colpose gravissime. Ma alla luce della consulenza il pm ha chiesto l'archiviazione dell'indagine. Seppur, a livello generale, censurino le linee guida informative e di raccolta anamnestica per la somministrazione dei vaccini, i quattro consulenti (Aldo Ferrara, Francesca Fusco, Roberto Gava, Giovanni Rezza) escludono il nesso di causalità tra somministrazione del vaccini e le forme di autismo poi diagnosticate ai fratellini. "Nel caso in discussione – hanno scritto nella perizia - non sono identificabili elementi che possono avvalorare, neppure in termini di elevata probabilità, una relazione causale tra la somministrazione delle dosi vaccinali e l'attuale quadro clinico, inquadrabile nell'ambito di un disturbo generalizzato dello sviluppo. E' opportuno rilevare che se si fosse verificato uno screzio encefalopatico da vaccino, esso si sarebbe manifestato in prossimità dell'inoculo e comunque non avrebbe permesso uno sviluppo cognitivo-motorio regolare. Tali forme di encefalopatia si presentano nel periodo immediatamente successivo alla vaccinazione ed impediscono nella loro fenomenologia lo sviluppo psicomotorio regolare, che, invece, si è osservato nei fratellini molti mesi (anche anni) seguenti l'inoculo".
Parti offese nel procedimento rimangono, comunque, tutte le famiglie (residenti nel circondario del Tribunale di Trani) che, tre anni fa, hanno presentato denuncia alla Procura per accertare l'eventuale correlazione tra la somministrazione dei vaccini e l'insorgenza di forme di autismo nei loro figli.
Ma la famiglia che aveva dato il 'la' all'inchiesta (denunciando il caso dei propri due figli) e si era opposta all'archiviazione, ha nel frattempo rinunciato. Il gip, tenuto comunque a decidere sulla richiesta della Procura, dovrà però tenere conto anche delle ragioni di altri genitori, quelli di un bambino residente nella Bat, il cui caso fu denunciato al magistrato tranese sempre nel 2014.
Nel mirino della Procura è finito, in particolare, il vaccino Mpr (morbillo, parotite e rosolia). La prima coppia aveva presentato un esposto in Procura sulla scorta di una consulenza del medico Massimo Montinari, che aveva diagnosticato una "sindrome autistica ad insorgenza post-vaccinale". Il medico è stato di recente sospeso dall'ordine dei medici di Firenze, dopo aver pubblicato un libro nel quale presentava il suo metodo per curare l'autismo con omotossicologici e integratori tra i quali i fermenti lattici.
L'inchiesta conta, comunque, le conclusioni del pool di esperti nominato da Michele Ruggiero, il quale contestò, a carico d'ignoti, l'ipotesi di lesioni colpose gravissime. Ma alla luce della consulenza il pm ha chiesto l'archiviazione dell'indagine. Seppur, a livello generale, censurino le linee guida informative e di raccolta anamnestica per la somministrazione dei vaccini, i quattro consulenti (Aldo Ferrara, Francesca Fusco, Roberto Gava, Giovanni Rezza) escludono il nesso di causalità tra somministrazione del vaccini e le forme di autismo poi diagnosticate ai fratellini. "Nel caso in discussione – hanno scritto nella perizia - non sono identificabili elementi che possono avvalorare, neppure in termini di elevata probabilità, una relazione causale tra la somministrazione delle dosi vaccinali e l'attuale quadro clinico, inquadrabile nell'ambito di un disturbo generalizzato dello sviluppo. E' opportuno rilevare che se si fosse verificato uno screzio encefalopatico da vaccino, esso si sarebbe manifestato in prossimità dell'inoculo e comunque non avrebbe permesso uno sviluppo cognitivo-motorio regolare. Tali forme di encefalopatia si presentano nel periodo immediatamente successivo alla vaccinazione ed impediscono nella loro fenomenologia lo sviluppo psicomotorio regolare, che, invece, si è osservato nei fratellini molti mesi (anche anni) seguenti l'inoculo".
Parti offese nel procedimento rimangono, comunque, tutte le famiglie (residenti nel circondario del Tribunale di Trani) che, tre anni fa, hanno presentato denuncia alla Procura per accertare l'eventuale correlazione tra la somministrazione dei vaccini e l'insorgenza di forme di autismo nei loro figli.