«Il piano scuola del governo va rivisto», il grido dei docenti del Liceo Artistico di Corato
Il documento è stato approvato dal collegio dei docenti dell'istituto scolastico
mercoledì 8 luglio 2020
10.49
Il collegio dei docenti del Liceo Artistico "Federico II, Stupor Mundi" di Corato, riunito il 4 luglio 2020, ha approvato una mozione critica verso il Piano Scuola governativo del 26 giugno 2020.
Il documento, approvato dopo alcune premesse di richiamo alla Costituzione italiana e alla situazione venutasi a creare con l'emergenza Covid 19, si esprime in modo critico ma anche propositivo circa la ripresa dell'anno scolastico e più in generale in difesa del sistema pubblico di istruzione considerato non come organizzazione di servizi ma come vero e proprio "organo costituzionale" da cui dipende gran parte del futuro del nostro Paese.
In particolare, viene stigmatizzato il concreto pericolo di uno snaturamento della impostazione della scuola italiana fondata sulla centralità del gruppo classe, che verrebbe integrato e/o sostituito da imprecisati "gruppi di apprendimento" con caratteristiche e conseguenze imprevedibili come:
È auspicio del Collegio dei Docenti del Liceo "Federico II" di Corato che tale iniziativa di sollecitazione al Governo del Paese sia condivisa ed adottata da altre istituzioni scolastiche.
Il documento, approvato dopo alcune premesse di richiamo alla Costituzione italiana e alla situazione venutasi a creare con l'emergenza Covid 19, si esprime in modo critico ma anche propositivo circa la ripresa dell'anno scolastico e più in generale in difesa del sistema pubblico di istruzione considerato non come organizzazione di servizi ma come vero e proprio "organo costituzionale" da cui dipende gran parte del futuro del nostro Paese.
In particolare, viene stigmatizzato il concreto pericolo di uno snaturamento della impostazione della scuola italiana fondata sulla centralità del gruppo classe, che verrebbe integrato e/o sostituito da imprecisati "gruppi di apprendimento" con caratteristiche e conseguenze imprevedibili come:
- " un abbassamento drastico della qualità dell'insegnamento e dell'apprendimento, attraverso una diversa modulazione settimanale del tempo scuola, l'aggregazione delle discipline in aree e ambiti disciplinari, con conseguente diminuzione dell'istruzione nella vita delle studentesse e degli studenti";
- esternalizzazione di interi settori della didattica, tramite accordi con il terzo settore, attraverso non meglio individuati "patti educativi di comunità", ciò comporterà che all'interno delle scuole i docenti lavoreranno solo sui nuclei essenziali. "Le istituzioni scolastiche avranno (...) l'opportunità di adottare soluzioni organizzative differenti, per realizzare attività educative o formative parallele o alternative alla didattica tradizionale";
- "didattica mista nelle scuole superiori, senza alcun riferimento ai limiti didattici, educativi democratici nelle condizioni di accesso emersi nella quarantena: per le scuole secondarie di secondo grado una fruizione per gli studenti, opportunamente pianificata, di attività didattica in presenza e, in via complementare, didattica digitale integrata".
- la laicità e inclusività, oltre la necessità che essa si svolga esclusivamente "in presenza", in strutture pubbliche sicure ed idonee e con docenti dello Stato sulla base di indicazioni e programmi fissati dalla legge e adottati secondo i criteri di autonomia concessi alle singole istituzioni scolastiche;
- la necessità che essa sia "il luogo delle relazioni umane in presenza, le uniche che possono determinare costruzione di coscienza e conoscenza critica. Nessun orario può essere ridotto, nessuna parte di orario può essere sostituita da attività gestite da enti esterni, terzo settore o altri privati";
- la inderogabilità che essa sia intesa come scuola della Repubblica, scuola democratica dove "tutte le decisioni in merito alla sua vita e all'organizzazione siano prerogative degli Organi Collegiali";
- la necessità di una scuola della Repubblica che tenda "a rimuovere le diseguaglianze e, per far ciò, deve essere uguale per tutti, dal Nord al Sud del Paese" senza degenerare in forme regionali di autonomia differenziata.
È auspicio del Collegio dei Docenti del Liceo "Federico II" di Corato che tale iniziativa di sollecitazione al Governo del Paese sia condivisa ed adottata da altre istituzioni scolastiche.