Il magistrato Sinisi ricorda Giovanni Falcone a 25 anni dalla strage di Capaci
«Il ricordo più bello? La sua ironia»
martedì 23 maggio 2017
13.14
«Il ricordo più bello che ho di Giovanni Falcone è la sua grande capacità di ironia. Nei momenti più duri, ogni cosa, anche la più grave, veniva sempre affrontata con uno spirito caratterizzato da sottile ironia che ci aiutava a lavorare anche in contesti difficili, in un'epoca altrettanto difficile della vita repubblicana». Sono le parole del magistrato andriese, Giannicola Sinisi, da dicembre sostituto procuratore generale presso la Corte di Appello di Bari a 25 anni dalla strage di Capaci in cui persero la vita il collega Giovanni Falcone, la moglie Francesca e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. Sinisi in un'intervista rilasciata nella trasmissione di Amica 9 Tv "In Video Veritas – L'approfondimento" ha parlato delle tappe fondamentali dell'impegno di Falcone contro la mafia e dell'eredità che il giudice ha lasciato nella lotta alla criminalità.
Giannicola Sinisi ha lavorato con Giovanni Falcone nell'ultimo anno e mezzo della vita del magistrato siciliano, il periodo più complicato della sua esistenza nella quale «ha ricevuto attacchi pesanti – ricorda Sinisi – ma che, insieme al maxi processo del 1987, i successi più grandi».
Giannicola Sinisi ha parlato anche del suo libro "Sicilian patriot. Giovanni Falcone e gli Stati Uniti d'America": pagine che «svelano il pensiero originale ed autentico delle autorità statunitensi su Giovanni Falcone e su alcune vicende rilevanti della sua storia personale che, a tratti, si sovrappone alla storia d'Italia», si legge nella quarta di copertina e che il magistrato andriese ha scritto per rispondere ad una domanda che per anni aveva fatto a se stesso. «Non sono mai riuscito a spiegarmi perché Falcone avesse tanti nemici in patria mentre in America riscuoteva un'ammirazione incondizionata da parte di tutti. All'accademia del FBI a Quantico, in Virginia, a due anni dalla sua morte c'era già un busto di Falcone. In Italia il primo ricordo è stato una targa al Ministero della Giustizia nel 2002, a dieci anni dalla sua morte. E quindi non riuscivo a spiegarmi perché gli americani avessero una considerazione di Giovanni più grande che in Italia e per cui mi sono messo a caccia di documenti».
E ancora un aneddoto che Sinisi ha voluto raccontare: «Giovanni faceva collezione di papere, ne era pieno il suo ufficio. Una settimana prima di morire decise di cominciare una collezione di civette e allora ne comprò una ma la collezione non è mai cominciata e allora quando i familiari mi chiesero se volevo tenere un ricordo di Giovanni io gli chiesi di poter tenere quell'unica civetta. Siccome non potevo immaginare di proseguire il suo lavoro perché era troppo grande per me allora decisi di continuare la sua collezione di civette».
La trasmissione va in onda oggi alle 15.15 (in replica alle 20.30 ed alle 23.15) su Amica 9 Tv canale 91 e sarà poi online sul canale Youtube dell'emittente diretta dal patron Savino Sguera.
Giannicola Sinisi ha lavorato con Giovanni Falcone nell'ultimo anno e mezzo della vita del magistrato siciliano, il periodo più complicato della sua esistenza nella quale «ha ricevuto attacchi pesanti – ricorda Sinisi – ma che, insieme al maxi processo del 1987, i successi più grandi».
Giannicola Sinisi ha parlato anche del suo libro "Sicilian patriot. Giovanni Falcone e gli Stati Uniti d'America": pagine che «svelano il pensiero originale ed autentico delle autorità statunitensi su Giovanni Falcone e su alcune vicende rilevanti della sua storia personale che, a tratti, si sovrappone alla storia d'Italia», si legge nella quarta di copertina e che il magistrato andriese ha scritto per rispondere ad una domanda che per anni aveva fatto a se stesso. «Non sono mai riuscito a spiegarmi perché Falcone avesse tanti nemici in patria mentre in America riscuoteva un'ammirazione incondizionata da parte di tutti. All'accademia del FBI a Quantico, in Virginia, a due anni dalla sua morte c'era già un busto di Falcone. In Italia il primo ricordo è stato una targa al Ministero della Giustizia nel 2002, a dieci anni dalla sua morte. E quindi non riuscivo a spiegarmi perché gli americani avessero una considerazione di Giovanni più grande che in Italia e per cui mi sono messo a caccia di documenti».
E ancora un aneddoto che Sinisi ha voluto raccontare: «Giovanni faceva collezione di papere, ne era pieno il suo ufficio. Una settimana prima di morire decise di cominciare una collezione di civette e allora ne comprò una ma la collezione non è mai cominciata e allora quando i familiari mi chiesero se volevo tenere un ricordo di Giovanni io gli chiesi di poter tenere quell'unica civetta. Siccome non potevo immaginare di proseguire il suo lavoro perché era troppo grande per me allora decisi di continuare la sua collezione di civette».
La trasmissione va in onda oggi alle 15.15 (in replica alle 20.30 ed alle 23.15) su Amica 9 Tv canale 91 e sarà poi online sul canale Youtube dell'emittente diretta dal patron Savino Sguera.