Il cuore di Corato batte per la pace. La piazza abbraccia l'Ucraina
Intensa e partecipata la manifestazione per dire "no" alla guerra
venerdì 4 marzo 2022
01.45
Emozione palpabile, intensa comunione e una voce univoca che parla col cuore colmo di speranza e un solo grido: pace e libertà. Così Corato si è stretta ieri sera in Piazza Cesare Battisti per esprimere solidarietà al popolo ucraino e assumersi il dovere di non rimanere in silenzio ma di dire no alla guerra.
Una partecipazione di grande intensità, come le note vibranti del violino suonato da Irina, una giovane ucraina da poco in città, che ha dedicato alla sua patria un commuovente brano d'amore e di dolore per la grave e drammatica situazione che sta affrontando.
Una partecipazione di grande intensità, come le note vibranti del violino suonato da Irina, una giovane ucraina da poco in città, che ha dedicato alla sua patria un commuovente brano d'amore e di dolore per la grave e drammatica situazione che sta affrontando.
"La guerra non ha ragioni, né giustificazioni. Non chiediamoci chi vincerà perché nella guerra non ci sono vincitori" sono le parole delle ragazze delle comunità ucraina e georgiana che vivono nella nostra città e che hanno riportato le loro testimonianze e richiesto attenzione per l'Ucraina e la necessità di rimanere uniti in nome della pace.
Studenti delle scuole cittadine e associazioni con bandiere e slogan, bambini con i loro striscioni colorati, hanno animato la piazza gremita che ha scaldato la serata con la fiamma delle fiaccole, ad illuminare la speranza nella libertà, nella democrazia, nella pace.
"Abbiamo il dovere di difendere la democrazia con le armi del dialogo, del rispetto e della condivisione dei valori" le sollecitazioni della sezione Anpi Maria Diaferia che ha visto gli interventi di Giovanni Capurso e Daniela Maggiulli, presidente e vice presidente che hanno espresso sgomento e preoccupazione per quanto sta accadendo in Ucraina. "La guerra è follia. Chiediamo che l'Italia sia veramente fedele all'articolo 11 della Costituzione e sollecitiamo l'apertura di corridoi umanitari per il ricongiungimento delle famiglie e dare concreto aiuto ai fratelli ucraini".
Sulla Costituzione torna anche l'intervento conclusivo del sindaco Corrado De Benedittis che ha ribadito "La guerra è sempre illegittima e illegale. Il rischio di scivolare nella spirale del conflitto è dietro l'angolo, ma noi siamo qui a manifestare contro la guerra, per dire sì al dialogo e al disarmo".
Studenti delle scuole cittadine e associazioni con bandiere e slogan, bambini con i loro striscioni colorati, hanno animato la piazza gremita che ha scaldato la serata con la fiamma delle fiaccole, ad illuminare la speranza nella libertà, nella democrazia, nella pace.
"Abbiamo il dovere di difendere la democrazia con le armi del dialogo, del rispetto e della condivisione dei valori" le sollecitazioni della sezione Anpi Maria Diaferia che ha visto gli interventi di Giovanni Capurso e Daniela Maggiulli, presidente e vice presidente che hanno espresso sgomento e preoccupazione per quanto sta accadendo in Ucraina. "La guerra è follia. Chiediamo che l'Italia sia veramente fedele all'articolo 11 della Costituzione e sollecitiamo l'apertura di corridoi umanitari per il ricongiungimento delle famiglie e dare concreto aiuto ai fratelli ucraini".
Sulla Costituzione torna anche l'intervento conclusivo del sindaco Corrado De Benedittis che ha ribadito "La guerra è sempre illegittima e illegale. Il rischio di scivolare nella spirale del conflitto è dietro l'angolo, ma noi siamo qui a manifestare contro la guerra, per dire sì al dialogo e al disarmo".
La manifestazione è stata anche momento per ricordare come Corato abbia dimostrato in più occasioni la generosità del proprio cuore, e lo sta facendo anche ora con la grande solidarietà manifestata con le donazioni giunte al punto di raccolta umanitario allestito al Comune. Al calore dei coratini il ringraziamento da parte di Valeria Mazzone, presidente del Consiglio Comunale.
A loro si sono unite le voci dei tanti bambini, catapultati in una attualità più grande di loro, a dover parlare di una guerra incomprensibile, come quei piccoli ucraini strappati dalla spensieratezza dell'infanzia per scappare a rifugiarsi nei sotterranei dai bombardamenti. "La pace è bella": semplici parole ma di una forza impetuosa che scuote e contagia.
Corato c'è, è sentitamente vicina alla popolazione Ucraina, e non smetterà di scandire a gran voce il suo desiderio di pace e libertà.