Il Bukowski di Federico Lotito in scena alle Vecchie Segherie

"Don't try (Il mio Hank)" in scena venerdì 10 novembre

martedì 7 novembre 2017 10.10
Saranno le "Vecchie Segherie" di Bisceglie la cornice in cui sarà riproposto lo spettacolo "Don't try (il mio Hank), scritto e diretto da Federico Lotito. L'appuntamento, fissato per venerdì 10 novembre alle ore 20,30, è un libero adattamento dei testi del controverso scrittore Charles Bukowski, dal quale Federico Lotito ha preso ispirazione.

Uno spettacolo che ha già avuto ampio successo in occasione del festival "Fiero del Libro" di Corato nel settembre 2016 e che oggi torna all'attenzione di un rinnovato pubblico.

Del suo spettacolo, Federico Lotito scrive:


Incontrando un autore come Bukowski, la reazione può solo essere di odio o di amore: non ci sono vie di mezzo.
La mia è stata di puro amore perché nella sua narrazione, tutta raccontata in prima persona, in un impetuoso flusso autobiografico, ho trovato non solo le affascinanti parti oscure di un autore tumultuoso, ma anche rivelazioni di un'anima diretta, onesta, spavalda, cosciente ed estremamente sensibile.
Quest'ultimo aspetto potrebbe stridere con l'immagine rude che lo stesso Bukowski amava dare di sé. Nulla lo rendeva un uomo ben inserito nel tessuto sociale: ogni mestiere che esercitava durava sempre troppo poco ed era male praticato e la sua vita privata è stata a lungo sconquassata da fulminei quanto incalcolabili incontri con pazze e puttane, per non parlare della sua assoluta e immutabile passione per il bere.
Tutto questo fa di lui un modello da non imitare in nessuna circostanza.
Poco o nulla, però, m'importa del puro dato biografico poiché l'arte sempre si serve del fango per crescere, emergere e diventare eterna.
L'immediatezza delle sue parole, i suoi racconti al limite del limite e le sue inequivocabili descrizioni di luoghi surreali e di persone costantemente protese sul baratro dell'esistenza, rischiando nulla di meno della follia, il gusto per gli eccessi che minuziosamente ritraggono tutti gli aspetti, da più intimi ai più formali, di ogni uomo rendono la sua opera cruda e reale, come solo le opere immortali possono essere.
In questo suo amore per gli accenti più dolorosi e più profondamente inconfessabili di ogni essere umano risiede tutta la sua incredibile sensibilità.
"Don't Try", che è il titolo della mia opera teatrale, è la frase incisa sulla sua lapide: in quest'espressione è condensata tutta la sua filosofia e la sua ispirazione creativa il cui significato è svelato allo spettatore per bocca dello stesso Bukowski.
Il mio intento, durante la scrittura dell'adattamento teatrale che intendo presentare, è stato quello di ritrarre lo scrittore e poeta Bukowski a contatto con le persone che, per sua stessa ammissione, sono state le più importati della sua vita, le più incisive, le più autenticamente indimenticabili.
Cass la puttana di venti anni che morirà suicida, e Lydia che sarà la sua compagna sino alla fine dei suoi giorni.
Nello spettacolo trovano spazio sia un brevissimo racconto in cui risalta la sua idea di scrittura, di morte e di vita che la sua famosa poesia fiume "Essi tutti lo sanno", oltre ad altre tre significative liriche in cui l'esistenza non è fotografata con parole meno graffianti.
Il sottotitolo del mio lavoro, "Il Mio Hank", è una dichiarazione d'amore, la mia personale visione dello scrittore statunitense, modulata su una prospettiva meno spigolosa, meno rude, piuttosto più incline al binomio amore/sesso.
Il tutto in una cornice di inusuale quanto indubbia malinconia che si può rintracciare in un certo Bukowski, nei momenti in cui è distante dai suoi consueti eccessi. E in questa malinconia io non ritrovo i segni di una sconfitta né di una malcelata rassegnazione, quanto il contrassegno di un'anima bella che svela tutta la sua dolcezza, come accade quando lo scrittore s'innamora veramente.
Durante lo spettacolo utilizzo proiezioni, intermezzi musicali ed effetti speciali sia per sollecitare negli spettatori l'identificazione con atmosfere di intensa emotività che per provocare di spunti di profonda riflessione.


Sul palco, ad interpretare Hank, sarà Alberto Tarantini. Mariella Sivo, invece sarà Cass/Lydia. Nella triplice figura del narratore, del barista e di Peter sarà Zaccaria Gallo. Lettore: Federico Lotito.

Suoni, luci, immegini ed effetti speciali a cura di Nicola Rizzi.
La voce è di Serena Mattia, al sax il M° Vittorio Gallo