«Il 7 aprile attività aperte a mezza serranda», la protesta dei parrucchieri di Corato
Un gesto pacifico e silenzioso per urlare a gran voce l'esigenza di tornare a lavorare
martedì 30 marzo 2021
17.35
«Non possiamo tollerare ancora altri giorni e settimane di chiusura». Con queste parole i parrucchieri di Corato, uniti nel gruppo ProBell, hanno deciso di gridare a gran voce le loro difficoltà e la loro legittima richiesta di tornare a riaprire le proprie attività perchè «lavorare è un'esigenza».
Una protesta, quella dei professionisti della bellezza, pacifica e silenziosa ma con un gesto che alla loro quotidianità è venuto meno in virtù delle misure restrittive previste per la zona rossa in cui Corato è inserita, come il resto di Puglia: «Il 7 aprile apriremo a metà le serrande dei nostri saloni. Torneremo davanti alle nostre attività senza aprire al pubblico ma col desiderio e la necessità di farlo».
Con il decreto che ha sancito la chiusura di attività come i saloni di bellezza e i centri estetici, negozi di calzature e abbigliamento, ristorazione e palestre, oltre ai luoghi di cultura e spettacolo, gravano le incertezze sulle riaperture, le spese, le utenze e i fornitori da affrontare in ogni caso, la mancanza di attenzione da parte del Governo.
Nonostante l'adeguamento ai protocolli di sicurezza per poter riaprire dopo la seconda ondata, con i costi che questo ha comportato, l'osservazione scrupolosa di tutte le misure di sicurezza nello svolgimento delle attività, dall'igienizzazione di strumenti e locali, ai dispositivi di sicurezza, agli ausili e accortezze per i clienti, i parrucchieri hanno dovuto richiudere le saracinesche delle loro attività senza sostegni economici e senza sapere quando poter tornare a lavorare.
«Siamo in difficoltà, stanchi ed esasperati, non possiamo tollerare ancora altre settimane di chiusura. Il 7 aprile riapriamo simbolicamente, lasciando le serrande a metà, perchè dobbiamo tornare a lavorare».
Una protesta, quella dei professionisti della bellezza, pacifica e silenziosa ma con un gesto che alla loro quotidianità è venuto meno in virtù delle misure restrittive previste per la zona rossa in cui Corato è inserita, come il resto di Puglia: «Il 7 aprile apriremo a metà le serrande dei nostri saloni. Torneremo davanti alle nostre attività senza aprire al pubblico ma col desiderio e la necessità di farlo».
Con il decreto che ha sancito la chiusura di attività come i saloni di bellezza e i centri estetici, negozi di calzature e abbigliamento, ristorazione e palestre, oltre ai luoghi di cultura e spettacolo, gravano le incertezze sulle riaperture, le spese, le utenze e i fornitori da affrontare in ogni caso, la mancanza di attenzione da parte del Governo.
Nonostante l'adeguamento ai protocolli di sicurezza per poter riaprire dopo la seconda ondata, con i costi che questo ha comportato, l'osservazione scrupolosa di tutte le misure di sicurezza nello svolgimento delle attività, dall'igienizzazione di strumenti e locali, ai dispositivi di sicurezza, agli ausili e accortezze per i clienti, i parrucchieri hanno dovuto richiudere le saracinesche delle loro attività senza sostegni economici e senza sapere quando poter tornare a lavorare.
«Siamo in difficoltà, stanchi ed esasperati, non possiamo tollerare ancora altre settimane di chiusura. Il 7 aprile riapriamo simbolicamente, lasciando le serrande a metà, perchè dobbiamo tornare a lavorare».