II Incontro pubblico sulla Rigenerazione Urbana: le idee dei cittadini

Iniziative per migliorare insieme la città

venerdì 15 settembre 2017 10.29
A cura di Aldo Diaferia
Progettazione partecipata: è questo l'obbiettivo che l'amministrazione comunale ha voluto portare avanti in vista dell'aggiudicazione del bando regionale del Progetto di Rigenerazione Urbana attraverso il quale è possibile migliorare la vivibilità di aree periferiche e non solo.

Raccogliere idee e strategie da parte della cittadinanza è stato il primo passo verso la realizzazione di un progetto concreto e tutto ciò è stato possibile grazie al II Incontro pubblico sulla Rigenerazione Urbana tenutosi ieri in sala consiliare.

È stato quello di ieri, il secondo di una lunga serie di incontri che porteranno alla individuazione condivisa di aree di intervento e le strategie di sviluppo con le quali si vuole intervenire.
All'incontro di ieri, oltre al sindaco Mazzilli e il senatore Perrone nonché assessore all'urbanistica del comune di Corato, era presente anche l'assessore regionale all'urbanistica Alfonso Pisicchio che sin da subito ha chiarito la natura del bando: "La sfida che ci attende nei prossimi anni è quella di saper coniugare la tutela, la salvaguardia e la sostenibilità puntando sul principio di sussidiarietà. Il bando di rigenerazione urbana prevede interventi per migliorare la qualità, i comfort e l'abitabilità delle aree che necessitano di modifiche. Per ottimizzare gli interventi, quest'anno abbiamo deciso di avere un approccio diretto con le realtà interessate, scendendo nei territori e parlando a tu per tu con i sindaci per cercare di capire e toccare con mano le difficoltà che vivono quotidianamente. Fondamentale è capire dove intervenire"

Il bando regionale di rigenerazione urbana mette a disposizione un capitale di circa 108 milioni di euro da stanziare per tutta la regione in rapporto alla situazione demografica di ogni paese che ne fa domanda. Corato ad esempio, si potrebbe aggiudicare fino a un massimo di 3,5 milioni di euro.

A fare il punto sulla situazione del nostro paese ci ha pensato ieri l'architetto Sgobba che ha subito evidenziato il fatto che l'intera cifra messa a disposizione dal bando sarà distribuita in quattro capitoli di spesa per quattro macro tematiche quali: sostegno dell'energia rinnovabile, adattamento climatico, tutela di risorse urbanistiche e ambientali, lotta alla povertà. Quest'ultimo, è il punto più delicato e importante perché riguarda progetti di inclusione sociale e mitigazione del fenomeno, pertanto ad esso sono riservate le quote più consistenti.

Secondo precedenti studi, a Corato si sarebbero individuate già 3 aree di intervento:
1) La prima è il centro storico che necessita di un incremento di parcheggi per i residenti, migliorie e potenziamento di barriere architettoniche, riconversione in edifici pubblici fornitori di servizi per quegli edifici abbandonati o gettati all'incuria, eliminazione di aree di degrado e ripopolamento del centro attraverso anche l'incremento di attività.

2) La seconda area individuata è quella di rione Belvedere e l'area "167" di via Prenestina dove è necessario attrezzare spazi a standard urbanistici di quartiere, migliorare il sistema di viabilità e mitigare il rischio idraulico.
3) La terza e ultima area individuata è quella compresa tra via V. Veneto, via Castel del Monte, via De Nicola e via s. Vito: qui è necessario attrezzare il quartiere con un area unica a standard urbanistici, potenziare la viabilità interna e il sistema fognario.

"Rigenerazione urbana non è solo restailing edilizio" ha dichiarato il sindaco, "Ma creare opportunità di crescita come la realizzazione di spazi di socializzazioni, contenitori culturali e sociali".

Dal dibattito con i cittadini è emersa la volontà di intervenire maggiormente sul centro storico considerato punto nevralgico della città e luogo da cui ripartire. Problemi come la sicurezza, l'incuria, lo spopolamento sono stati spesso denunciati durante l'incontro di ieri, così come l'incuranza di aree periferiche come via Francavilla. In ogni caso entro il 21 sono previste diverse occasioni di incontro con ordini professionali, associazioni di categoria, sindacati, cooperative ecc... per capire meglio dove è più utile intervenire e con quali modalità.