I titolari del Gran Caffè di Corato: «Nessuno di noi ha contratto il virus. No alle voci fuori controllo»
Doveroso chiarimento dei gestori dell'attività
giovedì 12 marzo 2020
12.32
Il tam tam dei social network ancora una volta si distingue per essere generatore di voci incontrollate circa presunti casi di Coronavirus in città.
Voci false, decontestualizzate, prive di fondamento che rischiano di danneggiare ulteriormente la serenità di una comunità messa a dura prova a la tranquillità di quegli esercenti costretti alla serrata per le disposizioni dello Stato.
Nelle ultime ore sta facendo il giro dei social network e degli smartphone lo screenshot di un post facebook nel quale si annuncia la positività al test per coronavirus di un dipendente del "Gran Caffè", senza che vi sia l'indicazione precisa del comune in cui si trovi il locale così denominato.
Si intuisce che l'Italia è piena di bar che si chiamano "Gran Caffè". Il caso in questione, stando ad alcune verifiche, riguarderebbe la città di Bari e non la città di Corato. Eppure il gestore del Gran Caffè di Corato è dovuto ricorrere ad un pubblico chiarimento. «Circola sui social la notizia di un caso positivo al coronavirus riconducibile al Gran Caffè. Non si tratta della nostra attività, nessuno del nostro staff ha contratto il virus. Si contengano le voci incontrollate che, in questo momento, fanno soltanto del male» chiarisce Patrizio Minafra, titolare dell'esercizio commerciale.
Dal canto nostro rinnoviamo l'invito a fermarsi dal diffondere via social network informazioni che non siano verificate, che siano decontestualizzate, che alimentano soltanto timori infondati.
L'informazione "fai da te" in questo momento particolare è più che mai dannosa. Occorre la responsabilità di contenere gli slanci pseudo informativi, occorre la pazienza di leggere e comprendere ciò che proviene dalle fonti ufficiali, dalle testate registrate presso i tribunali e dai professionisti dell'informazione.
Posate gli smartphone.
Voci false, decontestualizzate, prive di fondamento che rischiano di danneggiare ulteriormente la serenità di una comunità messa a dura prova a la tranquillità di quegli esercenti costretti alla serrata per le disposizioni dello Stato.
Nelle ultime ore sta facendo il giro dei social network e degli smartphone lo screenshot di un post facebook nel quale si annuncia la positività al test per coronavirus di un dipendente del "Gran Caffè", senza che vi sia l'indicazione precisa del comune in cui si trovi il locale così denominato.
Si intuisce che l'Italia è piena di bar che si chiamano "Gran Caffè". Il caso in questione, stando ad alcune verifiche, riguarderebbe la città di Bari e non la città di Corato. Eppure il gestore del Gran Caffè di Corato è dovuto ricorrere ad un pubblico chiarimento. «Circola sui social la notizia di un caso positivo al coronavirus riconducibile al Gran Caffè. Non si tratta della nostra attività, nessuno del nostro staff ha contratto il virus. Si contengano le voci incontrollate che, in questo momento, fanno soltanto del male» chiarisce Patrizio Minafra, titolare dell'esercizio commerciale.
Dal canto nostro rinnoviamo l'invito a fermarsi dal diffondere via social network informazioni che non siano verificate, che siano decontestualizzate, che alimentano soltanto timori infondati.
L'informazione "fai da te" in questo momento particolare è più che mai dannosa. Occorre la responsabilità di contenere gli slanci pseudo informativi, occorre la pazienza di leggere e comprendere ciò che proviene dalle fonti ufficiali, dalle testate registrate presso i tribunali e dai professionisti dell'informazione.
Posate gli smartphone.