I pompieri protestano in piazza: «Precari e con mezzi da rottamare»
Questa mattina i vigili del fuoco hanno protestato a Bari
mercoledì 15 febbraio 2017
19.55
Li abbiamo visti in azione nelle operazioni di soccorso per le calamità naturali avvenute di recente; abbiamo avuto modo di apprezzare la loro efficienza ed il loro instancabile lavoro durante il disastro ferroviario del 12 luglio; li vediamo continuamente all'opera a fronteggiare le situazioni più complicate, dagli incidenti stradali allo spegnimento di incendi. I vigili del fuoco sono stati spesso definiti, non a torto, degli "angeli" o degli "eroi", ricevendo encomi e plauso da tutti i cittadini.
Un apprezzamento che ha un valore ancora più grande se si considera che molti di essi sono precari e costretti a lavorare in gravi condizioni di disagio e con mezzi non sempre all'altezza del gravoso compito che sono chiamati a svolgere.
Questa mattina i vigili del fuoco hanno manifestato il loro disagio in Piazza Prefettura a Bari. Delegazioni da ogni parte della Puglia, anche da nord barese, è scesa in piazza insieme al sindacato USB, chiedendo delle condizioni migliori di lavoro e manifestando per i propri diritti.
«La USB Vigili del Fuoco torna nuovamente in piazza per informare i cittadini e denunciare ancora una volta alle Istituzioni le gravi condizioni di disagio che affliggono da tempo la categoria, costringendo i Pompieri a portare avanti quotidianamente le attività di soccorso sempre al limite delle possibilità con pochi uomini, con mezzi oltremodo vetusti e attrezzature insufficienti, nonché intolleranti condizioni logistiche delle sedi di servizio» si legge nella nota diffusa dal sindacato.
In piazza anche i cosiddetti "discontinui", ossia quei vigili del fuoco precari che chiedono di essere assunti in attuazione della cosiddetta "Risoluzione Fiano", votata nella prima Commissione Affari Costituzionali lo scorso 18 gennaio.
Ribadiscono altresì la necessità del «rinnovo del parco automezzi, in perenne riparazione con spese di manutenzione fuori da ogni logica; la gran parte degli automezzi di soccorso sono da rottamare per cui rendono ancora più pericolosa l'attività del Vigile del Fuoco; il rinnovo del Contratto di lavoro bloccato da quasi un decennio tale da consentire una retribuzione adeguata affinché si possa arrivare dignitosamente a fine mese; il riconoscimento della categoria usurante da tutti invocato e mai attuato»
Un apprezzamento che ha un valore ancora più grande se si considera che molti di essi sono precari e costretti a lavorare in gravi condizioni di disagio e con mezzi non sempre all'altezza del gravoso compito che sono chiamati a svolgere.
Questa mattina i vigili del fuoco hanno manifestato il loro disagio in Piazza Prefettura a Bari. Delegazioni da ogni parte della Puglia, anche da nord barese, è scesa in piazza insieme al sindacato USB, chiedendo delle condizioni migliori di lavoro e manifestando per i propri diritti.
«La USB Vigili del Fuoco torna nuovamente in piazza per informare i cittadini e denunciare ancora una volta alle Istituzioni le gravi condizioni di disagio che affliggono da tempo la categoria, costringendo i Pompieri a portare avanti quotidianamente le attività di soccorso sempre al limite delle possibilità con pochi uomini, con mezzi oltremodo vetusti e attrezzature insufficienti, nonché intolleranti condizioni logistiche delle sedi di servizio» si legge nella nota diffusa dal sindacato.
In piazza anche i cosiddetti "discontinui", ossia quei vigili del fuoco precari che chiedono di essere assunti in attuazione della cosiddetta "Risoluzione Fiano", votata nella prima Commissione Affari Costituzionali lo scorso 18 gennaio.
Ribadiscono altresì la necessità del «rinnovo del parco automezzi, in perenne riparazione con spese di manutenzione fuori da ogni logica; la gran parte degli automezzi di soccorso sono da rottamare per cui rendono ancora più pericolosa l'attività del Vigile del Fuoco; il rinnovo del Contratto di lavoro bloccato da quasi un decennio tale da consentire una retribuzione adeguata affinché si possa arrivare dignitosamente a fine mese; il riconoscimento della categoria usurante da tutti invocato e mai attuato»