«I giovani fuggono dalle campagne», Coldiretti commenta il rapporto Svimez
Pochi investimenti pubblici e troppa burocrazia frenano il sogno dell'agricoltura
martedì 5 novembre 2019
9.17
La burocrazia spinge alla fuga dalle campagne 3 giovani su 4 che si sono visti respingere il sogno di diventare agricoltori per colpa degli errori di programmazione dell'Amministrazione regionale. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti Puglia, in riferimento al rapporto SVIMEZ 2019 sull'economia e la società del Mezzogiorno. "L'agricoltura va male perché sono crollati gli investimenti pubblici, quando in Puglia c'era stato lo storico ritorno alla terra con 5mila giovani under 40 che hanno presentato domanda per l'insediamento in agricoltura in Puglia, utilizzando le risorse comunitarie relative ai Piani di Sviluppo Rurale (Psr) del periodo 2014-2020, ma quasi 9 richieste su 10 (86%) non sono state al momento accolte per colpa degli errori di programmazione dell'Amministrazione Regionale con il rischio concreto di restituzione dei fondi disponibili a Bruxelles", denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
"La voglia dei giovani pugliesi di investire in agricoltura è testimoniata dal numero di domande presentate per il primo insediamento e il pacchetto giovani del PSR Puglia. Sul bando del PSR per i giovani, a fronte delle 5.202 domande presentate, solo 750 domande sono state ammesse all'istruttoria, poco più di 1 domanda su 10. Di queste solo 1 risulta istruita", insiste Muraglia.
Una sconfitta per le speranze di tanti giovani, ma anche per il Paese che – sostiene la Coldiretti – perde opportunità strategiche per lo sviluppo in un settore chiave per la ripresa economica, l'occupazione e la sostenibilità ambientale soprattutto nel Mezzogiorno dove maggiore è il bisogno occupazionale e più elevati sono i tassi di fuga dei giovani come dimostra l'analisi di SVIMEZ.
"Sono troppe le "molestie" che un giovane che vuole fare impresa in agricoltura si trova costretto a subire. Aspettare oltre 3 anni per poter trasformare il proprio sogno in attività imprenditoriale agricola, per colpa di una burocrazia che spesso compromette il destino di un'impresa giovane – insiste il presidente Muraglia - sottrae ricchezza alla Puglia e all'Italia. Un esercito di giovani talenti patriottici, pronto ad investire in agricoltura, costretto spesso a fare le valigie per lasciare la Puglia, in cerca di un lavoro", conclude il presidente Muraglia.
Secondo una indagine Coldiretti/Ixè – continua la Coldiretti – le aziende agricole condotte dai giovani possiedono una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media, un fatturato più elevato del 75 per cento della media e il 50 per cento di occupati per azienda in più. La Puglia è al top per numero di imprese giovani under 35 in agricoltura, posizionandosi al secondo posto della classifica nazionale, segnala Coldiretti Puglia, con un aumento del 14% rispetto a tre anni fa.
Cresce l'attitudine alla multifunzionalità in agricoltura, con il 42% dei giovani imprenditori agricoli pugliesi concentrati sulla diversificazione aziendale, con particolare attenzione alla vendita diretta (31%), alla trasformazione agroalimentare (30%) e all'agriturismo (22%), secondo i dati dello studio di Coldiretti Puglia su 'l'identikit del contadino 4.0'. Risultano particolarmente attivi sui mercati locali (65%), su quelli nazionali e internazionali senza intermediazione (37,5) e si rivelano molto attenti all'informatizzazione applicata – continua Coldiretti Puglia - per rendere più efficace ed efficiente la commercializzazione dei prodotti, la contabilità e la comunicazione esterna, i giovani imprenditori agricoli pugliesi scelgono in prima battuta di avviare l'attività facendo ricorso ai finanziamenti pubblici (73%).
"La voglia dei giovani pugliesi di investire in agricoltura è testimoniata dal numero di domande presentate per il primo insediamento e il pacchetto giovani del PSR Puglia. Sul bando del PSR per i giovani, a fronte delle 5.202 domande presentate, solo 750 domande sono state ammesse all'istruttoria, poco più di 1 domanda su 10. Di queste solo 1 risulta istruita", insiste Muraglia.
Una sconfitta per le speranze di tanti giovani, ma anche per il Paese che – sostiene la Coldiretti – perde opportunità strategiche per lo sviluppo in un settore chiave per la ripresa economica, l'occupazione e la sostenibilità ambientale soprattutto nel Mezzogiorno dove maggiore è il bisogno occupazionale e più elevati sono i tassi di fuga dei giovani come dimostra l'analisi di SVIMEZ.
"Sono troppe le "molestie" che un giovane che vuole fare impresa in agricoltura si trova costretto a subire. Aspettare oltre 3 anni per poter trasformare il proprio sogno in attività imprenditoriale agricola, per colpa di una burocrazia che spesso compromette il destino di un'impresa giovane – insiste il presidente Muraglia - sottrae ricchezza alla Puglia e all'Italia. Un esercito di giovani talenti patriottici, pronto ad investire in agricoltura, costretto spesso a fare le valigie per lasciare la Puglia, in cerca di un lavoro", conclude il presidente Muraglia.
Secondo una indagine Coldiretti/Ixè – continua la Coldiretti – le aziende agricole condotte dai giovani possiedono una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media, un fatturato più elevato del 75 per cento della media e il 50 per cento di occupati per azienda in più. La Puglia è al top per numero di imprese giovani under 35 in agricoltura, posizionandosi al secondo posto della classifica nazionale, segnala Coldiretti Puglia, con un aumento del 14% rispetto a tre anni fa.
Cresce l'attitudine alla multifunzionalità in agricoltura, con il 42% dei giovani imprenditori agricoli pugliesi concentrati sulla diversificazione aziendale, con particolare attenzione alla vendita diretta (31%), alla trasformazione agroalimentare (30%) e all'agriturismo (22%), secondo i dati dello studio di Coldiretti Puglia su 'l'identikit del contadino 4.0'. Risultano particolarmente attivi sui mercati locali (65%), su quelli nazionali e internazionali senza intermediazione (37,5) e si rivelano molto attenti all'informatizzazione applicata – continua Coldiretti Puglia - per rendere più efficace ed efficiente la commercializzazione dei prodotti, la contabilità e la comunicazione esterna, i giovani imprenditori agricoli pugliesi scelgono in prima battuta di avviare l'attività facendo ricorso ai finanziamenti pubblici (73%).