Grano duro, Longo fa appello a Pentassuglia: "Grido d'allarme dai produttori"
"Necessarie strategie di contrasto alla concorrenza spagnola"
martedì 21 settembre 2021
"Più che un grido d'allarme quello dei nostri cerealicoltori sembra una vera e propria richiesta di aiuto: per questo inviterò l'amico assessore all'agricoltura, Donato Pentassuglia a continuare a tenere sempre alta l'attenzione sul comparto così come ha fatto finora". E' quanto sostiene in una nota Peppino Longo, consigliere regionale del gruppo "Con-Emiliano" e presidente del movimento "Con".
"Il presidente Cia Puglia – prosegue Longo – negli ultimi giorni ha parlato della minaccia che arriva dalla Spagna con il grano duro che ha peso specifico e contenuti proteici inferiori al nostro ma una quotazione superiore. I produttori pugliesi, purtroppo, stanno vedendo diminuire la loro redditività per due motivi: la diminuzione della resa per ettaro (in alcune zone della regione tocca il -40%) e l'aumento dei costi di produzione (+ 30%). Secondo le organizzazioni di categoria – afferma il presidente di "Con" - nelle borse di Bari e Foggia il prodotto ha fatto registrare quotazioni fra i 480 ed i 500 euro a tonnellate, mentre lo spagnolo è arrivato a quota 540 euro. A causare i danni sono le perdite dovute al decremento delle quantità di grano duro raccolte."
"A questo punto – conclude il consigliere regionale Peppino Longo - si rende necessario mettere in atto una strategia che possa aiutare i nostri cerealicoltori a contrastare la concorrenza spagnola. Gli imprenditori pugliesi, anche grazie alla grande collaborazione del governo regionale, hanno effettuato investimenti importanti confermandosi punto di riferimento a livello nazionale. Un primato che dobbiamo assolutamente mantenere".
"Il presidente Cia Puglia – prosegue Longo – negli ultimi giorni ha parlato della minaccia che arriva dalla Spagna con il grano duro che ha peso specifico e contenuti proteici inferiori al nostro ma una quotazione superiore. I produttori pugliesi, purtroppo, stanno vedendo diminuire la loro redditività per due motivi: la diminuzione della resa per ettaro (in alcune zone della regione tocca il -40%) e l'aumento dei costi di produzione (+ 30%). Secondo le organizzazioni di categoria – afferma il presidente di "Con" - nelle borse di Bari e Foggia il prodotto ha fatto registrare quotazioni fra i 480 ed i 500 euro a tonnellate, mentre lo spagnolo è arrivato a quota 540 euro. A causare i danni sono le perdite dovute al decremento delle quantità di grano duro raccolte."
"A questo punto – conclude il consigliere regionale Peppino Longo - si rende necessario mettere in atto una strategia che possa aiutare i nostri cerealicoltori a contrastare la concorrenza spagnola. Gli imprenditori pugliesi, anche grazie alla grande collaborazione del governo regionale, hanno effettuato investimenti importanti confermandosi punto di riferimento a livello nazionale. Un primato che dobbiamo assolutamente mantenere".