Gli italiani e la tecnologia: un rapporto che è migliorato nel corso degli anni
Dagli albori all'avvento dell'e-commerce
lunedì 30 maggio 2022
18.18
Il popolo italiano, volente o nolente, è stato storicamente sempre considerato un po' pigro, che guarda alle novità spesso con troppa diffidenza. Anche il progresso tecnologico, purtroppo, non è stato accolto benevolmente all'inizio della sua comparsa, che si può ricondurre agli anni '70. I computer esistevano da quasi tre decenni, ma iniziarono ad essere a disposizione delle famiglie italiane nella seconda metà del terzultimo decennio dello scorso millennio.
I costi, per quanto ovvio, non erano certo alla portata di tutte le tasche e ne ostacolarono la loro diffusione. Si aggiungeva inoltre una forte ignoranza "generale" sul tema e una certa reticenza verso la tecnologia e la novità che essa era ed è ancora in grado di offrire. Negli anni '70, oltretutto, il clima generale del paese, in preda al panico per gli eventi di stampo terroristico interno e una situazione economica plumbea, non aiutarono il settore tecnologico.
Dal floppy disk ai 56K: l'evoluzione dell'informatica durante l'epilogo dello scorso millennio
La situazione generale migliorò certamente durante gli anni'80, restati alla storia come il decennio della spensieratezza dopo gli anni del forte impegno di quello precedente. I salari aumentarono e i prezzi dei personal computer, che iniziarono ad essere richiesti con maggior costanza dai cittadini italiani, favorirono la loro diffusione grazie a prezzi più sostenibili per le famiglie del ceto medio. In altre parole, iniziarono ad essere presenti all'interno delle case degli abitanti del Belpaese.
I giovani li utilizzavano, prevalentemente, a scopo ludico, grazie all'utilizzo di floppy disk e, come nel caso del Commodore 64, cassette. Non furono pochi i giovani che, a quei tempi, trascorrevano interi pomeriggi o serate davanti allo schermo di un PC divertendosi con i videogames, un fenomeno di massa che nacque proprio negli anni'80 e perdura, tutt'oggi, a distanza di quattro decenni.
La vera rivoluzione tecnologica, però, ebbe inizio negli anni '90. L'utilizzo dei personal computer non era relegato, come nel decennio precedente, all'aspetto meramente ludico, ma divenne un autentico strumento per ampliare le proprie conoscenze, effettuare ricerche scolastiche e incamerare un bagaglio di conoscenze superiore anche per il proprio ambito professionale.
Tutto ciò avvenne grazie alla comparsa di Internet, quei 56k che oggi, con la fibra veloce, sono diventati solo un lontano ricordo, ma a quei tempi rappresentavano un sogno per molti milioni di italiani. La rete telematica, infatti, era un privilegio per pochi, molte zone del nostro paese non venivano coperte dalla rete e poter navigare era possibile, in taluni casi, solo in determinati edifici pubblici, come ad esempio le biblioteche comunali.
E gli anni '00 hanno rappresentato una sorta di svolta culturale del nostro paese, che accolse finalmente con entusiasmo Internet intuendo le grandi potenzialità e i benefici offerti. Oggi, anche nel Belpaese, affrontare la quotidianità senza accedere al web pare un esercizio alquanto complicato. E le scene di panico alle quali si assiste quando viene meno la connessione, ne sono, con ogni probabilità, la testimonianza più evidente e lampante.
Quanto sia importante il mondo dell'e-commerce lo si evince, chiaramente, dai numeri. Basti pensare che il business nostrano ammonta a quasi 50 miliardi annui, con un aumento del bacino d'utenza negli ultimi 24 mesi piuttosto considerevole: anche le persone con qualche capello bianco in più, complice - in parte - il delicato periodo storico che pare ormai essersi messo alle spalle, hanno sfruttato il web per l'acquisto di beni o servizi. Ed ora, constata l'estrema comodità e convenienza del commercio digitale, non ne possono fare a meno.
I costi, per quanto ovvio, non erano certo alla portata di tutte le tasche e ne ostacolarono la loro diffusione. Si aggiungeva inoltre una forte ignoranza "generale" sul tema e una certa reticenza verso la tecnologia e la novità che essa era ed è ancora in grado di offrire. Negli anni '70, oltretutto, il clima generale del paese, in preda al panico per gli eventi di stampo terroristico interno e una situazione economica plumbea, non aiutarono il settore tecnologico.
Dal floppy disk ai 56K: l'evoluzione dell'informatica durante l'epilogo dello scorso millennio
La situazione generale migliorò certamente durante gli anni'80, restati alla storia come il decennio della spensieratezza dopo gli anni del forte impegno di quello precedente. I salari aumentarono e i prezzi dei personal computer, che iniziarono ad essere richiesti con maggior costanza dai cittadini italiani, favorirono la loro diffusione grazie a prezzi più sostenibili per le famiglie del ceto medio. In altre parole, iniziarono ad essere presenti all'interno delle case degli abitanti del Belpaese.
I giovani li utilizzavano, prevalentemente, a scopo ludico, grazie all'utilizzo di floppy disk e, come nel caso del Commodore 64, cassette. Non furono pochi i giovani che, a quei tempi, trascorrevano interi pomeriggi o serate davanti allo schermo di un PC divertendosi con i videogames, un fenomeno di massa che nacque proprio negli anni'80 e perdura, tutt'oggi, a distanza di quattro decenni.
La vera rivoluzione tecnologica, però, ebbe inizio negli anni '90. L'utilizzo dei personal computer non era relegato, come nel decennio precedente, all'aspetto meramente ludico, ma divenne un autentico strumento per ampliare le proprie conoscenze, effettuare ricerche scolastiche e incamerare un bagaglio di conoscenze superiore anche per il proprio ambito professionale.
Tutto ciò avvenne grazie alla comparsa di Internet, quei 56k che oggi, con la fibra veloce, sono diventati solo un lontano ricordo, ma a quei tempi rappresentavano un sogno per molti milioni di italiani. La rete telematica, infatti, era un privilegio per pochi, molte zone del nostro paese non venivano coperte dalla rete e poter navigare era possibile, in taluni casi, solo in determinati edifici pubblici, come ad esempio le biblioteche comunali.
Internet ha reso gli italiani maggiormente consapevoli dei benefici che la tecnologia è in grado di offrire
Gli anni '90, quindi, sono stati l'ideale collante tra il vecchio e il nuovo millennio, nonostante, come da tradizione, molti italiani videro nella rete telematica un elemento poco utile e ad appannaggio solo degli appassionati di informatica, che nel nostro paese, tuttavia, non sono mai mancati. Questa diffidenza nei confronti del web scemò, seppur a piccoli passi, col passare del tempo.E gli anni '00 hanno rappresentato una sorta di svolta culturale del nostro paese, che accolse finalmente con entusiasmo Internet intuendo le grandi potenzialità e i benefici offerti. Oggi, anche nel Belpaese, affrontare la quotidianità senza accedere al web pare un esercizio alquanto complicato. E le scene di panico alle quali si assiste quando viene meno la connessione, ne sono, con ogni probabilità, la testimonianza più evidente e lampante.
Il boom dell'e-commerce
D'altro canto, il web è diventato il primo canale di accesso anche al mondo del commercio, con la possibilità di poter acquistare qualunque tipologia di bene o servizio: dagli strumenti più evoluti tecnologicamente all'abbigliamento, passando per quelli legati al benessere individuale come gli articoli presenti su easytoys, recapitati al proprio domicilio nel totale anonimato e nel massimo rispetto della privacy.Quanto sia importante il mondo dell'e-commerce lo si evince, chiaramente, dai numeri. Basti pensare che il business nostrano ammonta a quasi 50 miliardi annui, con un aumento del bacino d'utenza negli ultimi 24 mesi piuttosto considerevole: anche le persone con qualche capello bianco in più, complice - in parte - il delicato periodo storico che pare ormai essersi messo alle spalle, hanno sfruttato il web per l'acquisto di beni o servizi. Ed ora, constata l'estrema comodità e convenienza del commercio digitale, non ne possono fare a meno.