Giuseppe Di Vagno, la memoria mai spenta

Una testimonianza storica a cura di Giovanni Capurso e Vincenzo Catalano sul supporto alla causa antifascista dei coratini emigrati a Grenoble

domenica 25 settembre 2022 17.45
Il 25 settembre 1921 il giovane parlamentare socialista Giuseppe Di Vagno fu colpito mortalmente in un agguato dopo un comizio tenuto a Mola di Bari. Nei giorni successivi, in alcuni grandi centri bracciantili della Puglia, ci furono scioperi e manifestazioni di protesta. Il 28 settembre su "L'Avanti!" fu pubblicato un lungo articolo intitolato "Sciopero generale di protesta a Corato".

La memoria del martire non si spense neanche negli anni successivi, con l'avvento del fascismo, e fu tramandata anche tra gli esuli di Grenoble. Così è riportato un articolo su "L'Avanti!" del 25 settembre 1924:

Gli emigrati del comune di Corato (Bari) residenti a Grenoble (Francia) oggi sottoscrivendosi al battagliero "Avanti!" ricordano lo anniversario della morte del caro Peppino Di Vagno assassinato per mandato degli agrari pugliesi. Più che mai fermi nella nostra fede noi diciamo agli agrari pugliesi: "Avete ammazzato Di Vagno, credevate di ammazzare il Socialismo? No: è una illusione: Noi vegliamo, siamo sbandati ma non soppressi e attendiamo il giorno in cui sotto alla gloriosa bandiera del nostro vecchio Partito socialista riprenderemo la nostra marea verso la redenzione del lavoro».


In vista della data dell'anniversario della sua commemorazione, nella città d'Oltralpe, erano regolarmente organizzate delle sottoscrizioni per sostenere economicamente "L'Avanti!", soprattutto a cura del partito socialista locale e sotto la guida del segretario Felice Loiodice. La polizia segreta controllava attentamente quelle iniziative.

In un articolo del quotidiano socialista del 25 settembre 1927 è riportato:

La sezione socialista di Grenoble è composta per la massima parte di lavoratori pugliesi emigrati. Essi, con splendido pensiero hanno voluto ricordare l'assassinio del caro loro e nostro Peppino Di Vagno, uno dei primi eroici caduti sotto i colpi dei sicari di Mussolini, inviando al giornale che, esule e proscritto anche esso difende e propaga le idee per cui il martire nostro diede la vita».


In calce fu pubblicato un lunghissimo elenco di persone (circa 150), in buona parte dai cognomi coratini, che avevano aderito alla sottoscrizione.
Il coordinamento per la raccolta dei fondi necessari alle iniziative per la commemorazione generalmente era affidato alle donne. Tra loro Fortunata De Palma, nata a Corato il 1° gennaio 1909, e Concetta Martinelli, nata il 26 agosto 1898 (nell'immagine in basso: foto tratta dall'Archivio di Stato di Bari).