Giornate FAI delle scuole per le scuole
Gli "apprendisti ciceroni" del Liceo Artistico Stupor Mundi impegnati dal 20 al 25 novembre
lunedì 27 novembre 2023
6.34
Gli alunni di Corato sono stati i protagonisti delle Giornate FAI delle SCUOLE PER LE SCUOLE 2023 in sintonia con l'Amministrazione Comunale che da un anno, cioè dalle Giornate FAI d'Autunno del 2022 è tesserata al FAI. Dopo il Dolmen e la chiesetta di San Vito a Primavera, durante la settimana dal 20 al 25 , in accordo con la Delegazione FAI BAT di cui Corato fa parte, guidata dall'ing. Giulia Mastrodonato, la delegata per le scuole di Corato Chiara Capozza e i volontari FAI Tina Tarantini e Domenico Resta hanno accolto le classi nella chiesa e il chiostro di San Domenico e a Palazzo Tarantini, già Capano.
Gli " Apprendisti Ciceroni" in questa occasione sono stati gli alunni del Liceo Artistico "Federico II –Stupor Mundi" di Corato delle classi 2A, 2F,3E, 4A,4B,4C,4E,5E, formati dai loro professori .Giuseppe Colangelo, Valentina Di Gennaro, Giuliana Galati, Alessandra Loglisci, Gennaro Pedone, Serena Petrone, Porzia Volpe, coordinati dalla professoressa Tiziana Monterisi. L'attività è stata inserita nel P:C.T.O. essendo molto qualificante per gli indirizzi del Liceo Artistico guidato dal Dirigente, prof. Savino Gallo. L'iniziativa è stata arricchita da attività grafiche estemporanee molto apprezzate dai dai visitatori ad opera di alcuni ragazzi delle classi 2A e 4B, coordinati dal prof. Colangelo
In quattro giorni 33 classi delle scuole . elemetari "L. Piccarreta" e "G. Arbore", medie "M.R.Imbriani" e "L.Santarella" e superiori I.T.E.T. " padre A.M.Tannoia", e I.P.C "L. Tandoi", I.I.S.S. "G.Colasanto" di Andria hanno ascoltato gli" Apprendisti Ciceroni".
Erano tutti emozionati, sia i visitatori che ponevano domande, sia i Ciceroni che dovevano sensibilizzarli chiarendo gli obiettivi del FAI e spiegando l'importanza di tesserarsi per partecipare alla difesa del patrimonio che avviene se ci si predispone con curiosità a scoprire quando, come e perché gli edifici sono nati. E poi hanno spiegato nel tempo quale è stata la loro destinazione o come è avvenuta la fruizione. Le lapidi conservate in san Domenico, hanno sottolineato i ragazzi "sono come un libro che spiega come è cambiato l'edificio". E lì con stupore tutti hanno ammirato i " peducci" cioè le mensole con motivi vegetali e apotropaici e antropomorfi che sono state scoperte nel 2018 nel sottotetto durante i restauri, nascoste forse cento anni prima quando, mentre i lapicidi le stavano scolpendo nella pietra su indicazione dell'ingegner Pasquale Malcangi a causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale il progetto fu interrotto.
Con stupore tutti i visitatori hanno appreso-che in quel luogo dalla fine del 1100 al 2023, dalle monache Benedettine ai monaci Domenicani , tutti hanno lasciato le loro tracce.
A Palazzo Tarantini, già Capano, realizzato nel 1913 su progetto del ingegner Luigi Santarella, docente presso il Politecnico di Milano ed autore di manuali di tecnica delle costruzioni in cemento armato, si sperimentava un nuovo materiale. Negli stessi anni in cui l'ing. Malcangi ampliava in stile neogotico la chiesa di san Domenico con la navata destra, il collega Santarella sopraelevava su delle fondamenta precedenti in pietra e tufo un primo piano in cemento armato con un porticato che, sempre in cemento, circondava l'intero edificio con un materiale rivoluzionario. Anche lui però negli elementi decorativi delle cornici marcapiano e nelle grondaie si ispirava al mondo vegetale con un linearismo liberty.
Ciò che è stato chiaro dal primo all'ultimo momento è che l'attesa degli studenti di ogni ordine e grado è molto alta e che dobbiamo tutti sentirci protagonisti della riappropriazione del nostro patrimonio artistico e ambientale che va scoperto perchè sia tutelato e valorizzato e anche il Fai può contribuire a creare questa sensibilità. Ringraziamo in particolare don Gino Tarantini e la famiglia Tarantini che hanno aperto le porte della Chiesa e del Palazzo e la architetto Anna De Palma per il suo prezioso contributo per gli studi sul palazzo