Giornata del diritto umano all'acqua: «Ribadire un secco "no" alla privatizzazione»
La nota del Comitato beni comuni
giovedì 28 luglio 2022
«Il 28 luglio è data da ricordare contrastando il silenzio dei media. Dodici anni fa, nel 2010, l'ONU ha riconosciuto che "il diritto all'acqua potabile ed ai servizi igienico sanitari è un diritto umano essenziale alla qualità della vita ed all'esercizio di tutti i diritti umani"». Queste le parole con cui i referenti del Comitato beni comuni Corato hanno rimarcato l'importanza dell'anniversario della Giornata del diritto umano all'acqua.
«Un diritto è sempre più a rischio per le scelte politiche ed economico finanziarie che si stanno attuando. Il Parlamento deve, con urgenza, ratificare la direttiva comunitaria sulle acque potabili affinché si affermi il diritto all'acqua quale diritto di tutti.
Occorre agire: i cambiamenti climatici, la desertificazione, l'inquinamento delle fonti impatteranno sulla popolazione in modo discriminatorio.
Nonostante tali catastrofi l'acqua, bene prezioso irrinunciabile, nel dicembre 2020, è stata quotata in borsa» hanno aggiunto.
«In Italia il Parlamento discute del Ddl concorrenza e mercato che spinge per la privatizzazione dell'acqua, della gestione delle reti e degli impianti.
Tutto questo nonostante l'esito del Referendum 2011 con cui 27milioni di italiani votarono per dire no alla privatizzazione dei servizi idrici.
Complice il silenzio assoluto su questo tema, il Governo e il Parlamento ripropongono ancora la privatizzazione e non riconoscono il "diritto universale all'acqua".
I Comitati pugliesi e le associazioni aderenti si stanno mobilitando. Occorre una reazione popolare per arginare l'attuazione di tale progetto e dire un secco no alla privatizzazione dell'acqua» è quanto osservato dagli aderenti (Anpi Corato, Comitato contro l'autonomia differenziata, Libera, Open Space, Abracadanze, Comitato Acqua Bene Comune di Altamura).
«Un diritto è sempre più a rischio per le scelte politiche ed economico finanziarie che si stanno attuando. Il Parlamento deve, con urgenza, ratificare la direttiva comunitaria sulle acque potabili affinché si affermi il diritto all'acqua quale diritto di tutti.
Occorre agire: i cambiamenti climatici, la desertificazione, l'inquinamento delle fonti impatteranno sulla popolazione in modo discriminatorio.
Nonostante tali catastrofi l'acqua, bene prezioso irrinunciabile, nel dicembre 2020, è stata quotata in borsa» hanno aggiunto.
«In Italia il Parlamento discute del Ddl concorrenza e mercato che spinge per la privatizzazione dell'acqua, della gestione delle reti e degli impianti.
Tutto questo nonostante l'esito del Referendum 2011 con cui 27milioni di italiani votarono per dire no alla privatizzazione dei servizi idrici.
Complice il silenzio assoluto su questo tema, il Governo e il Parlamento ripropongono ancora la privatizzazione e non riconoscono il "diritto universale all'acqua".
I Comitati pugliesi e le associazioni aderenti si stanno mobilitando. Occorre una reazione popolare per arginare l'attuazione di tale progetto e dire un secco no alla privatizzazione dell'acqua» è quanto osservato dagli aderenti (Anpi Corato, Comitato contro l'autonomia differenziata, Libera, Open Space, Abracadanze, Comitato Acqua Bene Comune di Altamura).