Gaetano Nesta: «Mercato in centro? Ipotesi remota»
A spiegarne i motivi è l’ex assessore allo sport della giunta Mazzilli
giovedì 17 maggio 2018
10.53
Una nota a firma di Gaetano Nesta, ex assessore allo sport della Giunta Mazzilli
In questi giorni si sono avvicendate numerose considerazioni da parte di movimenti politici, associazioni, sulla bontà della scelta di allestire la fiera di San Cataldo nel centro della città. Contestualmente, in tanti hanno chiesto a gran voce che anche il mercato del sabato potesse tornare su Corso Mazzini.
Ma, evidentemente, chi ha già iniziato la campagna elettorale, nel tentativo di accaparrarsi voti prima del tempo, ha dimenticato di illustrare ai cittadini lo stato attuale delle cose che induce a considerare come remota l'ipotesi che il mercato del sabato torni in centro.
Partiamo dai numeri: in passato, gli stalli presenti su Corso Mazzini e Largo Plebiscito erano 222, a cui se ne aggiungevano 14 alimentari (questi ultimi allestiti in piazza Di Vagno), con una metratura che variava dai 7 ai 50 metri quadrati.
Oggi, sebbene le postazioni siano diminuite -ma di sole due unità - sono aumentate le metrature, che vanno dai 30 ai 68 metri quadrati, fatto che conferma come sia davvero difficile riuscire a posizionare tutti gli stalli in centro. Senza considerare che questi ultimi contano la presenza di veri e propri furgoni attrezzati e non più soltanto di bancarelle, come un tempo. Quindi che si fa?! Si fa un sorteggio per decidere chi ha diritto a una postazione e chi no?
C'è da chiedersi poi se un commerciante, che ha avuto a propria disposizione una metratura più ampia rispetto al passato, sia disposto oggi a rinunciarvi pur di tornare in centro.
A ciò si aggiungono altri aspetti da considerare quando si parla di spostamento del mercato, come il tema sicurezza:esiste un piano della viabilità per l'accesso dei mezzi di soccorso in centro con la presenza degli stalli? E ancora, il traffico non risulterebbe oltremodo congestionato con lo spostamento del mercato sul corso cittadino? Inoltre, non si correrebbe il rischio di danneggiare basolato e marciapiedi di Corso Mazzini recentemente riqualificati?
Non dimentichiamoci che esiste inoltre una legge regionale, la n.24 del 16 aprile 2015, denominata "Codice del commercio", che disciplina le modalità e procedure da rispettare nell'allestimento di un mercato o di una fiera.
Il provvedimento relativo alla fiera di San Cataldo ricordiamoci che è stato straordinario. In caso di misura ordinaria, questa deve tener conto degli imprescindibili requisiti richiesti dalla legge regionale, al momento inesistenti su Corso Mazzini.
E c'è un altro fatto che vorrei evidenziare. Si parla tanto di calo di appeal del mercato da quando è stato spostato in periferia. A me sembra che ciascun cittadino, abituato a frequentarlo, oggi come ieri, non abbia rinunciato ad andarci, pur essendo collocato ai margini della città. Così come, chi solitamente frequenta gli esercizi commerciali del centro, di certo non è stato dissuaso dal continuare a farlo pur essendosi spostato il mercato in via Santa Faustina.
Dunque, la situazione attuale è questa e trovo ingiusto che si illudano i cittadini prospettando soluzioni solo apparentemente praticabili che, invece, richiedono procedure lunghe e complesse per individuare un'area che realmente si presti ad ospitare il cosiddetto mercato del sabato.
In questi giorni si sono avvicendate numerose considerazioni da parte di movimenti politici, associazioni, sulla bontà della scelta di allestire la fiera di San Cataldo nel centro della città. Contestualmente, in tanti hanno chiesto a gran voce che anche il mercato del sabato potesse tornare su Corso Mazzini.
Ma, evidentemente, chi ha già iniziato la campagna elettorale, nel tentativo di accaparrarsi voti prima del tempo, ha dimenticato di illustrare ai cittadini lo stato attuale delle cose che induce a considerare come remota l'ipotesi che il mercato del sabato torni in centro.
Partiamo dai numeri: in passato, gli stalli presenti su Corso Mazzini e Largo Plebiscito erano 222, a cui se ne aggiungevano 14 alimentari (questi ultimi allestiti in piazza Di Vagno), con una metratura che variava dai 7 ai 50 metri quadrati.
Oggi, sebbene le postazioni siano diminuite -ma di sole due unità - sono aumentate le metrature, che vanno dai 30 ai 68 metri quadrati, fatto che conferma come sia davvero difficile riuscire a posizionare tutti gli stalli in centro. Senza considerare che questi ultimi contano la presenza di veri e propri furgoni attrezzati e non più soltanto di bancarelle, come un tempo. Quindi che si fa?! Si fa un sorteggio per decidere chi ha diritto a una postazione e chi no?
C'è da chiedersi poi se un commerciante, che ha avuto a propria disposizione una metratura più ampia rispetto al passato, sia disposto oggi a rinunciarvi pur di tornare in centro.
A ciò si aggiungono altri aspetti da considerare quando si parla di spostamento del mercato, come il tema sicurezza:esiste un piano della viabilità per l'accesso dei mezzi di soccorso in centro con la presenza degli stalli? E ancora, il traffico non risulterebbe oltremodo congestionato con lo spostamento del mercato sul corso cittadino? Inoltre, non si correrebbe il rischio di danneggiare basolato e marciapiedi di Corso Mazzini recentemente riqualificati?
Non dimentichiamoci che esiste inoltre una legge regionale, la n.24 del 16 aprile 2015, denominata "Codice del commercio", che disciplina le modalità e procedure da rispettare nell'allestimento di un mercato o di una fiera.
Il provvedimento relativo alla fiera di San Cataldo ricordiamoci che è stato straordinario. In caso di misura ordinaria, questa deve tener conto degli imprescindibili requisiti richiesti dalla legge regionale, al momento inesistenti su Corso Mazzini.
E c'è un altro fatto che vorrei evidenziare. Si parla tanto di calo di appeal del mercato da quando è stato spostato in periferia. A me sembra che ciascun cittadino, abituato a frequentarlo, oggi come ieri, non abbia rinunciato ad andarci, pur essendo collocato ai margini della città. Così come, chi solitamente frequenta gli esercizi commerciali del centro, di certo non è stato dissuaso dal continuare a farlo pur essendosi spostato il mercato in via Santa Faustina.
Dunque, la situazione attuale è questa e trovo ingiusto che si illudano i cittadini prospettando soluzioni solo apparentemente praticabili che, invece, richiedono procedure lunghe e complesse per individuare un'area che realmente si presti ad ospitare il cosiddetto mercato del sabato.