Fratelli D'Italia scrive al Sindaco di Corato per realizzare una rotatoria all'incrocio della "Rivoluzione"

Vista la pericolosità degli incidenti e i numerosi morti la richiesta s'incentra su: rotatoria, illuminazione e una migliore segnaletica

martedì 27 agosto 2024 10.12
"Proposta di costruzione di una rotatoria all'incrocio Sp 234, meglio nota come "Rivoluzione" e Strada esterna via Piede piccolo, all'altezza di Cantine torre vento, e/o anche segnaletica efficace; luminosa, scritta o qualsiasi dispositivo idoneo a limitare la velocità del traffico".

Si apre così la lettera scritta da Fratelli d'Italia e indirizzata al Sindaco di Corato, Corrado De Benedittis, al Comandante della polizia locale e al presidente della Città metropolitana di Bari.

Da anni una lunga scia di sangue si è ormai consumata sul pericoloso incrocio in oggetto. Ma è mai possibile che le autorità competenti siano sorde, cieche e latitanti ad un problema così grave?

Quanti feriti e morti dobbiamo ancora contare? Chi vive nel territorio di Corato o chi transita su dette strade per qualsiasi motivo deve armarsi di preghiere e scongiuri al Padre Eterno per poter essere incolume a quel pericolo immanente.

Infatti la caratteristica degli incroci a raso sulla Rivoluzione, è presente solo nel tratto dell'attraversamento del territorio di Corato.

Se notiamo, dall'incrocio sopra citato, all'incrocio della Rivoluzione con via Gravina SP 238 e poco dopo, è tutto territorio di Corato e sono tutti incroci a raso, con scarsa segnaletica, per un tragitto di circa 6/7 km.

Le uniche rotonde le troviamo su via Gravina, SP 238 e Rivoluzione e quindi via San Magno SP 19 e Rivoluzione, tutto il resto è un rischio continuo.

Come mai le autorità non si rendono conto di tutto questo? Come mai il Comune di Corato, visto che ha la competenza territoriale, politica e morale, non pensa alla vita delle persone? Si usi il denaro pubblico prima di tutto per la vita e sicurezza delle persone.

Corato, 23/08/2024
Firmato
Il commissario di Fratelli d'Italia, Luigi Patruno, e il delegato alla sicurezza Savino Marcone