Viaggio nel tempo con Franco Vangi: alla scoperta della storia del Teatro di Corato
L'incontro tenutosi ieri dà il via alle celebrazioni per il 150mo anniversario del Teatro Comunale
martedì 26 novembre 2024
10.20
Un incontro ricco di storia e aneddoti quello tenutosi ieri sera nel foyer del Teatro Comunale di Corato, gremito per l'occasione, che ha visto protagonista il professor Vangi, esperto di storia cittadina, che ha portato il pubblico alla scoperta delle origini del teatro a Corato. L'evento, ha aperto ufficialmente le celebrazioni del 150° anniversario di questa storica istituzione culturale. La serata, arricchita da letture appassionate del sindaco di Corato, Corrado De Benedittis, ha offerto un viaggio indietro nel tempo, alla scoperta delle radici teatrali della città.
"Tutto ciò che è arte ci ingentilisce dalle barbarie" è una frase che ha risuonato forte durante l'incontro, rimarcando il valore educativo e civico che il teatro ha avuto nel corso dei secoli. Vangi ha spiegato come il teatro, fin dai suoi albori nell'antica Grecia, abbia rappresentato un faro di civiltà per le comunità. Un faro che, come si legge dai documenti, sin dalla metà dell'ottocento, già sotto dominazione borbonica, i vari sindaci succedutisi, volevano accendere in città (che all'epoca contava 21000 abitanti) per distaccarsi dalla barbarie di quei tempi, come si legge da documenti ufficiali firmati dal sindaco Azzariti.
Già prima dell'Unità d'Italia, Corato avvertiva il desiderio di avere un proprio spazio teatrale. Già dal 1838 il Collegio Decurionale di Corato deliberava la costruzione di un teatro. Nel 1844, il sindaco Azzariti propose la costruzione di un teatro in Piazza Sedile, con il progetto affidato all'ingegnere Donato Lezzi. Tuttavia, a causa di difficoltà economiche, il progetto non vide mai la luce. Un sogno che, se realizzato, avrebbe portato il teatro a sorgere di fianco a Palazzo Gioia.
Nel frattempo, Corato conobbe un primo tentativo di teatro con le Sorelle Sorrentini, che nel 1846 aprirono un piccolo teatrino borbonico, probabilmente situato all'inizio di Via Monte di Pietà. Sebbene la sua durata fu breve, sei anni, questo teatrino divenne un simbolo dell'amore per la cultura e per il teatro che si stava radicando nella città.
Nel 1867, Giuseppe Patroni Griffi, uno dei pochi veri nobili di Corato, cercò di realizzare un nuovo teatro che avrebbe dovuto incarnare l'ambizione culturale della città. Nonostante la contrarietà di alcuni settori della borghesia locale, il progetto fu appoggiato con determinazione e il Teatro Comunale vide la luce sette anni più tardi, il 5 dicembre 1874, per un costo totale di 220 Mila lire. Il "Comunale" è stato il più grande ed importante Teatro della Puglia, sino alla costruzione del Teatro Petruzzelli di Bari nel 1903.
Un episodio interessante, raccontato da Vangi, riguarda il contributo del napoletano Salvietti, titolare del Dazio Consumo e persona non amata dalla popolazione coratina. Fu Giuseppe Patroni Griffi a convincerlo a contattare gli scenografi del famoso Teatro San Carlo di Napoli. Il risultato fu straordinario: sedici tele furono realizzate per il nostro teatro, una ricca scenografia che, diedero enorme lustro al teatro coratino. Tra le opere più significative, una tela disegnata dal Ponticelli rappresentava la battaglia tra tredici italiani e tredici francesi, un'opera maestosa, che legava Corato al grande mondo della scena teatrale europea.
L'attività teatrale continuò senza interruzioni durante la Prima Guerra Mondiale e, subito dopo il conflitto, fu Cataldo Bucci, titolare di una sala cinematografica a Corato, a proporre il Teatro Comunale come luogo per una serie di eventi teatrali e alcune proiezioni cinematografiche. Nel frattempo, l'edificio iniziò a mostrare segni di degrado e venne chiuso nel 1931 per motivi di sicurezza. Tuttavia, i lavori di restauro furono più volte posticipati a causa delle frequenti crisi amministrative e dell'arrivo della Seconda Guerra Mondiale.
Rinnovato dai fratelli Lastella come cinema-teatro, riaprì nel 1953 con una galleria e una platea di 1200 posti a sedere. Dopo essere stato nuovamente chiuso nel 1985, è stato restaurato, tornando all'originale aspetto, seppur con alcune importanti innovazioni di carattere tecnico.
Fu già a partire dagli anni '90 che il progetto di restauro del teatro venne preso in considerazione.
L'8 luglio 2005, sotto la giunta di Perrone, fu conferito l'incarico di sviluppare un progetto a un raggruppamento di professionisti romani, coordinato dall'architetto Alvisi. I lavori di recupero hanno avuto termine con l'apertura ufficiale della struttura il 23 dicembre 2012, a 27 anni dalla sua chiusura.
Le celebrazioni per il 150° anniversario del Teatro Comunale sono appena cominciate: giovedì 28 novembre 2024 alle 18.30, nel Foyer Teatro Comunale di terrà il secondo appuntamento, dal titolo "Narrazioni e Conversazioni a Teatro", a cura di Angela Paganelli e Ada Loiodice. Storie miti e cavalieri in scena. Il Sipario e il Teatro Comunale di Corato. Introdurrà e coordinerà l'evento la dottoressa Maria Pia Sardano, con la partecipazione di Claudia Lerro.
"Tutto ciò che è arte ci ingentilisce dalle barbarie" è una frase che ha risuonato forte durante l'incontro, rimarcando il valore educativo e civico che il teatro ha avuto nel corso dei secoli. Vangi ha spiegato come il teatro, fin dai suoi albori nell'antica Grecia, abbia rappresentato un faro di civiltà per le comunità. Un faro che, come si legge dai documenti, sin dalla metà dell'ottocento, già sotto dominazione borbonica, i vari sindaci succedutisi, volevano accendere in città (che all'epoca contava 21000 abitanti) per distaccarsi dalla barbarie di quei tempi, come si legge da documenti ufficiali firmati dal sindaco Azzariti.
Le Prime Ambizioni Teatrali a Corato
Già prima dell'Unità d'Italia, Corato avvertiva il desiderio di avere un proprio spazio teatrale. Già dal 1838 il Collegio Decurionale di Corato deliberava la costruzione di un teatro. Nel 1844, il sindaco Azzariti propose la costruzione di un teatro in Piazza Sedile, con il progetto affidato all'ingegnere Donato Lezzi. Tuttavia, a causa di difficoltà economiche, il progetto non vide mai la luce. Un sogno che, se realizzato, avrebbe portato il teatro a sorgere di fianco a Palazzo Gioia.
Un Teatro Borbonico e le Sorelle Sorrentini
Nel frattempo, Corato conobbe un primo tentativo di teatro con le Sorelle Sorrentini, che nel 1846 aprirono un piccolo teatrino borbonico, probabilmente situato all'inizio di Via Monte di Pietà. Sebbene la sua durata fu breve, sei anni, questo teatrino divenne un simbolo dell'amore per la cultura e per il teatro che si stava radicando nella città.
Un Progetto di Grande Ambizione: Il Teatro voluto dal sindaco Patroni Griffi
Nel 1867, Giuseppe Patroni Griffi, uno dei pochi veri nobili di Corato, cercò di realizzare un nuovo teatro che avrebbe dovuto incarnare l'ambizione culturale della città. Nonostante la contrarietà di alcuni settori della borghesia locale, il progetto fu appoggiato con determinazione e il Teatro Comunale vide la luce sette anni più tardi, il 5 dicembre 1874, per un costo totale di 220 Mila lire. Il "Comunale" è stato il più grande ed importante Teatro della Puglia, sino alla costruzione del Teatro Petruzzelli di Bari nel 1903.
Il Legame con il Teatro San Carlo di Napoli
Un episodio interessante, raccontato da Vangi, riguarda il contributo del napoletano Salvietti, titolare del Dazio Consumo e persona non amata dalla popolazione coratina. Fu Giuseppe Patroni Griffi a convincerlo a contattare gli scenografi del famoso Teatro San Carlo di Napoli. Il risultato fu straordinario: sedici tele furono realizzate per il nostro teatro, una ricca scenografia che, diedero enorme lustro al teatro coratino. Tra le opere più significative, una tela disegnata dal Ponticelli rappresentava la battaglia tra tredici italiani e tredici francesi, un'opera maestosa, che legava Corato al grande mondo della scena teatrale europea.
Il teatro durante i conflitti bellici
L'attività teatrale continuò senza interruzioni durante la Prima Guerra Mondiale e, subito dopo il conflitto, fu Cataldo Bucci, titolare di una sala cinematografica a Corato, a proporre il Teatro Comunale come luogo per una serie di eventi teatrali e alcune proiezioni cinematografiche. Nel frattempo, l'edificio iniziò a mostrare segni di degrado e venne chiuso nel 1931 per motivi di sicurezza. Tuttavia, i lavori di restauro furono più volte posticipati a causa delle frequenti crisi amministrative e dell'arrivo della Seconda Guerra Mondiale.
Il dopoguerra e la nuova chiusura
Rinnovato dai fratelli Lastella come cinema-teatro, riaprì nel 1953 con una galleria e una platea di 1200 posti a sedere. Dopo essere stato nuovamente chiuso nel 1985, è stato restaurato, tornando all'originale aspetto, seppur con alcune importanti innovazioni di carattere tecnico.
Fu già a partire dagli anni '90 che il progetto di restauro del teatro venne preso in considerazione.
La riapertura
L'8 luglio 2005, sotto la giunta di Perrone, fu conferito l'incarico di sviluppare un progetto a un raggruppamento di professionisti romani, coordinato dall'architetto Alvisi. I lavori di recupero hanno avuto termine con l'apertura ufficiale della struttura il 23 dicembre 2012, a 27 anni dalla sua chiusura.
Le celebrazioni per il 150° anniversario del Teatro Comunale sono appena cominciate: giovedì 28 novembre 2024 alle 18.30, nel Foyer Teatro Comunale di terrà il secondo appuntamento, dal titolo "Narrazioni e Conversazioni a Teatro", a cura di Angela Paganelli e Ada Loiodice. Storie miti e cavalieri in scena. Il Sipario e il Teatro Comunale di Corato. Introdurrà e coordinerà l'evento la dottoressa Maria Pia Sardano, con la partecipazione di Claudia Lerro.