Fondi di coesione: una grande opportunità per la Puglia. Se n’è parlato durante Hey Sud
Prevista a giorni la firma con il governo. L’assessore Piemontese: «Impulso maggiore per la nostra regione»
venerdì 11 ottobre 2024
12.58
Si prospetta un importante orizzonte di crescita per la Puglia con i Fondi di Coesione: circa sei miliardi di euro giungeranno nelle casse regionali per finanziare oltre 450 progetti in vari settori (crescita, talenti e fasce deboli, ma anche Sanità e digitalizzazione). La firma con il governo è ormai imminente, lo ha confermato a Barletta l'Assessore al Bilancio e alla Programmazione della Regione Puglia, Raffaele Piemontese, durante il nuovo appuntamento di Hey Sud, il ciclo di talk promosso da EY nel sud Italia.
Grazie all'efficace utilizzo dei fondi, la Puglia potrà affrontare con maggiore determinazione le sfide che l'attendono nei prossimi anni, rafforzando la competitività e un modello di sviluppo inclusivo e sostenibile.
«Saranno risorse che andranno a consolidare una direzione di marcia che ha preso la Puglia soprattutto negli ultimi 20 anni - ha dichiarato Piemontese - con investimenti su tantissimi fronti: da quella che è la nostra risorsa più importante come l'acqua, alle aziende e alle nuove tecnologie, puntando sulla sanità digitale, ma anche infrastrutture e sanità».
Nel corso del talk che si è svolto ieri pomeriggio a Barletta sono intervenuti ospiti qualificati per sviscerare questa nuova opportunità che si innesta in un binario parallelo a quello dei fondi del PNRR. «Non possiamo correre il rischio di impegnarci in progetti che vadano in collisione – ha spiegato Luciana Di Bisceglie, Presidente Unioncamere Puglia - dobbiamo fare un'azione complementare con quanto già fatto con i fondi del Pnrr. La Puglia è una regione che ha reagito allo choc pandemico grazie al dinamismo delle proprie imprese e questa forza insita può aiutarci ad avere una crescita strutturata».
C'è fiducia nella capacità della regione di gestire i fondi e di farlo in maniera sostenibile per creare futuro. «Il sistema Puglia ha una collaborazione collaudata tra pubblico e privato – ha commentato Marina Lalli, vicepresidente Confindustria Bari e BAT - c'è un'agenzia regionale per la spesa dei fondi che funziona molto bene. Partiamo da una capacità e consapevolezza molto alta, quando arriveranno questi fondi sono sicura che la Puglia saprà come spenderli in maniera adeguata».
Nonostante la Puglia sia l'ultima regione d'Italia, insieme alla Sardegna, a dover ancora firmare il Patto, ha le idee ben chiare sui settori su cui investire: crescita, talenti e fasce deboli, ma anche Sanità e digitalizzazione, con un elenco di oltre 450 progetti pronti per essere finanziati.
«Quando parliamo di talenti non possiamo che parlare dei nostri studenti» ha sottolineato Domenico Antonacci, Presidente ANCE Giovani Bari e BAT. «Nella sola Bari abbiamo 16mila fuori sede e 1880 posti letto garantiti solo da Adisu. Stiamo parlando di una differenza abissale, se vogliamo investire sui talenti e sul futuro c'è bisogno di impresa, di costruzione, dobbiamo approfittare di questa grande possibilità per eliminare ogni disparità».
I Fondi di Coesione avranno l'obiettivo di ampliare le aziende e stimolare la competitività, sostenendo il tessuto economico e l'internalizzazione per favorire l'introduzione dell'intelligenza artificiale.
Tra gli ospiti del talk Hey Sud presente anche Domenico Laforgia, Presidente Acquedotto Pugliese, che ha parlato delle priorità nell'utilizzo dei Fondi di Coesione. «Il nostro obiettivo primario – ha detto Laforgia - è ottenere vantaggi per i cittadini, in termini di sicurezza e di costi. Il nostro Acquedotto ha una storia di oltre duecento anni e non ci sono tubazioni che durano così tanto. La ricerca un giorno forse svilupperà materiali indistruttibili ma per ora c'è bisogno di sostituire le tubazioni delle reti ogni 70 anni. I fondi saranno impegnati tutti in investimenti necessari per la crescita di Acquedotto Pugliese».
Piemontese ha poi ricordato la centralità della Sanità che la Regione ripone fra gli investimenti. «Stiamo lavorando sulle liste d'attesa, sulla carenza strutturale dei medici – ha detto l'Assessore al Bilancio e alla Programmazione della Regione Puglia - ma interverremo per digitalizzare i percorsi, investiremo sull'assistenza domiciliare, sulla telemedicina».
Al dibattito presente anche Claudio Meucci, EY Consulting Market Leader, che ha messo sul tavolo i punti di forza del Mezzogiorno da sfruttare per incanalare al meglio l'Fsc. «Coesione fa rima con dispersione – ha spiegato Meucci - bisognerà fare mente locale sulle eccellenze e concentrarsi su quelle per evitare dispersione, così la Regione Puglia potrà essere un punto di riferimento sul piano nazionale ed internazionale».
Grazie all'efficace utilizzo dei fondi, la Puglia potrà affrontare con maggiore determinazione le sfide che l'attendono nei prossimi anni, rafforzando la competitività e un modello di sviluppo inclusivo e sostenibile.
«Saranno risorse che andranno a consolidare una direzione di marcia che ha preso la Puglia soprattutto negli ultimi 20 anni - ha dichiarato Piemontese - con investimenti su tantissimi fronti: da quella che è la nostra risorsa più importante come l'acqua, alle aziende e alle nuove tecnologie, puntando sulla sanità digitale, ma anche infrastrutture e sanità».
Nel corso del talk che si è svolto ieri pomeriggio a Barletta sono intervenuti ospiti qualificati per sviscerare questa nuova opportunità che si innesta in un binario parallelo a quello dei fondi del PNRR. «Non possiamo correre il rischio di impegnarci in progetti che vadano in collisione – ha spiegato Luciana Di Bisceglie, Presidente Unioncamere Puglia - dobbiamo fare un'azione complementare con quanto già fatto con i fondi del Pnrr. La Puglia è una regione che ha reagito allo choc pandemico grazie al dinamismo delle proprie imprese e questa forza insita può aiutarci ad avere una crescita strutturata».
C'è fiducia nella capacità della regione di gestire i fondi e di farlo in maniera sostenibile per creare futuro. «Il sistema Puglia ha una collaborazione collaudata tra pubblico e privato – ha commentato Marina Lalli, vicepresidente Confindustria Bari e BAT - c'è un'agenzia regionale per la spesa dei fondi che funziona molto bene. Partiamo da una capacità e consapevolezza molto alta, quando arriveranno questi fondi sono sicura che la Puglia saprà come spenderli in maniera adeguata».
Nonostante la Puglia sia l'ultima regione d'Italia, insieme alla Sardegna, a dover ancora firmare il Patto, ha le idee ben chiare sui settori su cui investire: crescita, talenti e fasce deboli, ma anche Sanità e digitalizzazione, con un elenco di oltre 450 progetti pronti per essere finanziati.
«Quando parliamo di talenti non possiamo che parlare dei nostri studenti» ha sottolineato Domenico Antonacci, Presidente ANCE Giovani Bari e BAT. «Nella sola Bari abbiamo 16mila fuori sede e 1880 posti letto garantiti solo da Adisu. Stiamo parlando di una differenza abissale, se vogliamo investire sui talenti e sul futuro c'è bisogno di impresa, di costruzione, dobbiamo approfittare di questa grande possibilità per eliminare ogni disparità».
I Fondi di Coesione avranno l'obiettivo di ampliare le aziende e stimolare la competitività, sostenendo il tessuto economico e l'internalizzazione per favorire l'introduzione dell'intelligenza artificiale.
Tra gli ospiti del talk Hey Sud presente anche Domenico Laforgia, Presidente Acquedotto Pugliese, che ha parlato delle priorità nell'utilizzo dei Fondi di Coesione. «Il nostro obiettivo primario – ha detto Laforgia - è ottenere vantaggi per i cittadini, in termini di sicurezza e di costi. Il nostro Acquedotto ha una storia di oltre duecento anni e non ci sono tubazioni che durano così tanto. La ricerca un giorno forse svilupperà materiali indistruttibili ma per ora c'è bisogno di sostituire le tubazioni delle reti ogni 70 anni. I fondi saranno impegnati tutti in investimenti necessari per la crescita di Acquedotto Pugliese».
Piemontese ha poi ricordato la centralità della Sanità che la Regione ripone fra gli investimenti. «Stiamo lavorando sulle liste d'attesa, sulla carenza strutturale dei medici – ha detto l'Assessore al Bilancio e alla Programmazione della Regione Puglia - ma interverremo per digitalizzare i percorsi, investiremo sull'assistenza domiciliare, sulla telemedicina».
Al dibattito presente anche Claudio Meucci, EY Consulting Market Leader, che ha messo sul tavolo i punti di forza del Mezzogiorno da sfruttare per incanalare al meglio l'Fsc. «Coesione fa rima con dispersione – ha spiegato Meucci - bisognerà fare mente locale sulle eccellenze e concentrarsi su quelle per evitare dispersione, così la Regione Puglia potrà essere un punto di riferimento sul piano nazionale ed internazionale».