Fabrizio Ventura smentisce pressioni: «Mia scelta esclusivamente politica»
Il consigliere rivendica il suo essere libero da vincoli di mandato
giovedì 25 gennaio 2018
10.31
Una nota a firma del consigliere comunale Fabrizio Ventura
Alla luce dell'inutile polverone sollevato e delle tante sconcertanti inesattezze sentite e lette all'indomani della mia recente decisione di non uniformarmi alla posizione politica del gruppo consiliare, è opportuno fornire qualche chiarimento che ponga fine all'onda lunga della menzogna, che lede l'onorabilità personale e politica del sottoscritto.
Per quanto possa non condividersi, non esiste, per Legge, alcun vincolo di mandato che lega il consigliere comunale alla forza politica di cui è originaria espressione. Il suo corollario è rappresentato dal diritto all'autodeterminazione di ogni singolo consigliere comunale in relazione alle decisioni assunte nello svolgimento della funzione elettiva attribuitagli.
Questa è una delle più grandi conquiste della democrazia partecipata, consacrata nella Carta Costituzionale.
Ciò significa che i consiglieri sono chiamati a rispondere "politicamente" del proprio operato esclusivamente nei confronti dei cittadini, ed io, personalmente, non mi sono mai sottratto a questo confronto, proprio al fine di veicolare ed esprimere nelle sedi istituzionali le questioni che riguardano la collettività che sono chiamato a rappresentate.
Autodeterminazione significa semplicemente esercitare il diritto di discostarsi e dissentire dai "dictat" imposti dal gruppo politico, ma sempre osservando il massimo rispetto verso i cittadini.
Le scelte politiche di questi giorni sono state frutto di una meditata riflessione politica e personale, sollecitata dal progressivo scollamento dell'originario progetto politico che ha perso la sua originaria spinta innovativa e propulsiva (prova ne è il cospicuo venir meno del tesseramento dal 2013 ad oggi), ed ulteriormente dimostrato dai toni adottati per contestare, (non più politicamente) le scelte non più allineate del sottoscritto, fino a trascendere nell'invettiva e nella denigrazione personale. Del progetto culturale purtroppo, senza timore di smentita, se ne sono perse le tracce ormai da tempo.
Comprendo bene che quando si verifica una frattura politica è molto più facile nascondere la testa nella sabbia come gli struzzi e trasferire così le responsabilità sull'altro, tentando di delegittimarlo per rivendicare una "patente di correttezza politica" fino ad individuarlo come il destinatario di invettive ed offese personali, piuttosto che dedicarsi ad un'analisi politica seria che presupporrebbe il riconoscimento dei propri limiti d'azione, ma, ribadisco, ove mai ce ne fosse bisogno, che non ho mai riferito di aver ricevuto minacce o ricatti, né, tantomeno, ho mai perseguito nella mia azione politica alcuna personale utilità, come, in entrambi i casi, falsamente riportato nei comunicati apparsi sulla stampa locale.
La mia è stata una scelta solo ed esclusivamente politica, condivisibile o meno, criticabile o meno, maturata alla fine di un'attenta e sofferta riflessione personale ed è falso che sia nata improvvisamente come un fulmine a ciel sereno poiché già con un messaggio nella chat del gruppo, in tempi non sospetti, confermavo le mie forti perplessità circa la scelta di una mozione di sfiducia, così come peraltro ho avuto già modo di affermare e spiegare nelle sedi opportune. Dubbi che, evidentemente, non sono stati ritenuti meritevoli di approfondimento dal gruppo politico di riferimento.
Il mio impegno prosegue con rinnovato vigore. Forse più difficile del previsto, ma questo non mi spaventa. E sarà sempre orientato, come lo è stato fino ad ora, solo ed unicamente al bene della mia Città che mi onoro di rappresentare.
Chiarita l'integrità della mia onorabilità politica, mi riservo di valutare la migliore tutela della mia onorabilità personale e professionale nonché delle persone che mi sono accanto.
Alla luce dell'inutile polverone sollevato e delle tante sconcertanti inesattezze sentite e lette all'indomani della mia recente decisione di non uniformarmi alla posizione politica del gruppo consiliare, è opportuno fornire qualche chiarimento che ponga fine all'onda lunga della menzogna, che lede l'onorabilità personale e politica del sottoscritto.
Per quanto possa non condividersi, non esiste, per Legge, alcun vincolo di mandato che lega il consigliere comunale alla forza politica di cui è originaria espressione. Il suo corollario è rappresentato dal diritto all'autodeterminazione di ogni singolo consigliere comunale in relazione alle decisioni assunte nello svolgimento della funzione elettiva attribuitagli.
Questa è una delle più grandi conquiste della democrazia partecipata, consacrata nella Carta Costituzionale.
Ciò significa che i consiglieri sono chiamati a rispondere "politicamente" del proprio operato esclusivamente nei confronti dei cittadini, ed io, personalmente, non mi sono mai sottratto a questo confronto, proprio al fine di veicolare ed esprimere nelle sedi istituzionali le questioni che riguardano la collettività che sono chiamato a rappresentate.
Autodeterminazione significa semplicemente esercitare il diritto di discostarsi e dissentire dai "dictat" imposti dal gruppo politico, ma sempre osservando il massimo rispetto verso i cittadini.
Le scelte politiche di questi giorni sono state frutto di una meditata riflessione politica e personale, sollecitata dal progressivo scollamento dell'originario progetto politico che ha perso la sua originaria spinta innovativa e propulsiva (prova ne è il cospicuo venir meno del tesseramento dal 2013 ad oggi), ed ulteriormente dimostrato dai toni adottati per contestare, (non più politicamente) le scelte non più allineate del sottoscritto, fino a trascendere nell'invettiva e nella denigrazione personale. Del progetto culturale purtroppo, senza timore di smentita, se ne sono perse le tracce ormai da tempo.
Comprendo bene che quando si verifica una frattura politica è molto più facile nascondere la testa nella sabbia come gli struzzi e trasferire così le responsabilità sull'altro, tentando di delegittimarlo per rivendicare una "patente di correttezza politica" fino ad individuarlo come il destinatario di invettive ed offese personali, piuttosto che dedicarsi ad un'analisi politica seria che presupporrebbe il riconoscimento dei propri limiti d'azione, ma, ribadisco, ove mai ce ne fosse bisogno, che non ho mai riferito di aver ricevuto minacce o ricatti, né, tantomeno, ho mai perseguito nella mia azione politica alcuna personale utilità, come, in entrambi i casi, falsamente riportato nei comunicati apparsi sulla stampa locale.
La mia è stata una scelta solo ed esclusivamente politica, condivisibile o meno, criticabile o meno, maturata alla fine di un'attenta e sofferta riflessione personale ed è falso che sia nata improvvisamente come un fulmine a ciel sereno poiché già con un messaggio nella chat del gruppo, in tempi non sospetti, confermavo le mie forti perplessità circa la scelta di una mozione di sfiducia, così come peraltro ho avuto già modo di affermare e spiegare nelle sedi opportune. Dubbi che, evidentemente, non sono stati ritenuti meritevoli di approfondimento dal gruppo politico di riferimento.
Il mio impegno prosegue con rinnovato vigore. Forse più difficile del previsto, ma questo non mi spaventa. E sarà sempre orientato, come lo è stato fino ad ora, solo ed unicamente al bene della mia Città che mi onoro di rappresentare.
Chiarita l'integrità della mia onorabilità politica, mi riservo di valutare la migliore tutela della mia onorabilità personale e professionale nonché delle persone che mi sono accanto.