Esperienza in Portogallo per le studentesse del Federico II
Le giovani, accompagnate dalle insegnanti, hanno partecipato ad alcune attività previste nel programma Erasmus + "United in diversity"
venerdì 13 maggio 2022
11.36
Un gruppo di alunne dell'istituto "Federico II, Stupor Mundi" di Corato è giunto a Leiria, in Portogallo, per sostenere alcune attività previste nell'ambito del progetto Erasmus+ "United in diversity". Le studentesse Stefani De Bari, Addolorata Sgaramella, Claudia Tandoi, Serena Discanno e Iris Sterlicchio, accompagnate dalle professoresse Silvia Valente (coordinatrice del progetto) e Ombretta Paganelli, saranno coinvolte in una serie di workshop e attività legate al tema dell'Unione Europea.
Le studentesse dell'istituto coratino hanno incontrato l'assessore allo sport di Leiria, hanno visitato la capitale Lisbona, il monastero dos Jerónimos, la torre di Belém, Batalha, la nota azienda ittica "Valério &Filhos" situata a Valado dos Frades e Nazaré, un paese di pescatori. Le attività sono rese possibili dal partenariato con la scuola portoghese "Agrupamento de Escolas - Henrique Sommer", in sinergia con istituti d'istruzione superiore di altri quattro Paesi europei (Croazia, Spagna, Ungheria, Lettonia).
Ciò che resterà nella memoria e nel cuore delle studentesse però sarà l'internazionalità, l'uso costante della lingua inglese, l'ospitalità delle famiglie, la condivisione e soprattutto il sentirsi coralmente "uniti nella diversità".
Le studentesse dell'istituto coratino hanno incontrato l'assessore allo sport di Leiria, hanno visitato la capitale Lisbona, il monastero dos Jerónimos, la torre di Belém, Batalha, la nota azienda ittica "Valério &Filhos" situata a Valado dos Frades e Nazaré, un paese di pescatori. Le attività sono rese possibili dal partenariato con la scuola portoghese "Agrupamento de Escolas - Henrique Sommer", in sinergia con istituti d'istruzione superiore di altri quattro Paesi europei (Croazia, Spagna, Ungheria, Lettonia).
Ciò che resterà nella memoria e nel cuore delle studentesse però sarà l'internazionalità, l'uso costante della lingua inglese, l'ospitalità delle famiglie, la condivisione e soprattutto il sentirsi coralmente "uniti nella diversità".