Ecco chi furono i partigiani coratini
Un approfondimento dello storico locale Vincenzo Catalano
giovedì 10 giugno 2021
12.35
In questi giorni su via Duomo è in corso una mostra diffusa promossa dall'ANPI Corato "Maria Diaferia" con quindici gigantografie dei volti di partigiani coratini. L'iniziativa ha generato grande curiosità. È quindi lecita una domanda: chi sono i partigiani rappresentati?
Fra i quindici partigiani della mostra abbiamo cinque appartenuti alla formazione Bandiera Rossa, schieramento marxista e leninista in contrasto politico con il Partito Comunista Italiano.
Fra i restanti dieci abbiamo chi ha combattuto nella formazione della 2° Brigata Garibaldi (3), nella Sette Colli (3), nella De Francesco Luigi (1), nella PCI (1), e chi dopo aver lasciato il proprio incarico militare si è unito alla resistenza, come nel caso di Nicola Bucci e di Michele Bovino.
I dati utilizzati sono stati recuperati dall'archivio del Mibact, archivio costruito sulla base dei documenti dell'istituto fondato presso il ministero della Difesa, il Ricompart (l'Ufficio per il servizio riconoscimenti e per le ricompense ai partigiani), ossia una raccolta dei documenti prodotti dalle commissioni regionali istituite nel dopoguerra per appunto riconoscere i combattenti della resistenza. Mentre per Maria Diaferia, a cui è intestata la sezione cittadina e sulla quale sono in corso ricerche di approfondimento sono stati consultati, oltre gli archivi citati, quello dell'anagrafe del comune di Corato, l'istituto IRSIFAR – istituto romano storia d'Italia dal Fascismo alla Resistenza, e il Casellario Politico Centrale dell'archivio centrale dello Stato.
Fra i quindici partigiani della mostra abbiamo cinque appartenuti alla formazione Bandiera Rossa, schieramento marxista e leninista in contrasto politico con il Partito Comunista Italiano.
- Maria Diaferia nata a Corato il 19 gennaio 1929, figlia di Francesco Diaferia e Peppa Diasparra, si trasferisce con la famiglia a Roma prima dell'ingresso dell'Italia nella seconda guerra mondiale. Partecipa alla resistenza all'età di 14 anni nella formazione Bandiera Rossa (o Armata Rossa secondo l'archivio Mibact) con il grado di gregario dal 9 settembre 1943 al 4 giugno 1944. Il documento che la riconosce come partigiana combattente è stato rilasciato dalla commissione del Lazio.
- Cataldo Gallo nato a Corato il 1 maggio 1923, partecipa alla resistenza all'età di 20 anni nella formazione Bandiera Rossa come gregario poi riconosciuto come comandante di distaccamento (equiparato amministrativamente al grado di sottotenente) dal 1 novembre 1943 al 4 giugno 1944. Il documento che lo riconosce come partigiano combattente è stato rilasciato dalla commissione del Lazio.
- Domenico Marzocca nasce a Corato il 25 settembre 1924, partecipa alla resistenza all'età di 19 anni nella formazione Bandiera Rossa con il grado di gregario poi riconosciuto come comandante di nucleo (equiparato amministrativamente al grado di sergente). Combatte nella formazione dal 9 settembre 1943 al 4 giugno 1944. Il documento che lo riconosce come partigiano combattente è stato rilasciato dalla commissione del Lazio.
- Michele Mazzilli nato a Corato il 27 giugno 1923, partecipa alla resistenza all'età di 20 anni nella formazione Bandiera Rossa con il grado di gregario poi riconosciuto come comandante di squadra (equiparato amministrativamente al grado di maresciallo) dal 9 settembre 1943 al 4 giugno 1944. Documento rilasciato dalla commissione del Lazio.
- Vito Vernice nato a Corato il 23 giugno 1908, partecipa alla resistenza all'età di 35 anni nella formazione Bandiera Rossa come gregario poi riconosciuto come comandante di nucleo (equiparato amministrativamente al grado di sergente), dal 9 settembre 1943 al 4 giugno 1944. Il documento che lo riconosce come partigiano combattente è stato rilasciato dalla commissione del Lazio.
Fra i restanti dieci abbiamo chi ha combattuto nella formazione della 2° Brigata Garibaldi (3), nella Sette Colli (3), nella De Francesco Luigi (1), nella PCI (1), e chi dopo aver lasciato il proprio incarico militare si è unito alla resistenza, come nel caso di Nicola Bucci e di Michele Bovino.
- Felice Loiodice nasce a Corato il 10 maggio 1905, diviene padre a 23 anni e partecipa alla resistenza all'età di 38 anni con le sue due figlie nella 2° Brigata Garibaldi dall'8 settembre 1943 al 24 marzo 1944. Partigiano caduto. Il documento che lo riconosce come partigiano combattente è stato rilasciato dalla commissione del Piemonte.
- Maria Nunzia Loiodice, primogenita di Felice Loiodice, il suo nome di battaglia era Mirca. Nata a Andorno Micca il 17 giugno 1928 entra come partigiana all'età di 16 anni nella 2° Brigata Garibaldi, partecipando dall'11 luglio 1944 al 7 giugno 1945. Il documento che la riconosce come partigiana combattente è stato rilasciato dalla commissione del Piemonte.
- Laura Lia Loiodice, secondogenita di Felice Loiodice, il suo nome di battaglia era Nadia. Nata a Andorno Micca il 16 aprile 1930 entra come partigiana all'età di 14 anni nella 2° Brigata Garibaldi, partecipando dall'11 luglio 1944 al 7 giugno 1945. Il documento che la riconosce come partigiana combattente è stato rilasciato dalla commissione del Piemonte.
- Cataldo Muggeo nasce a Corato il 6 febbraio 1919, entra all'età di 24 anni alla resistenza nella formazione De Francesco Luigi con il grado di gregario, dal 15 settembre 1943 al 4 giugno 1944, il documento che lo riconosce come partigiano combattente è stato rilasciato dalla commissione del Lazio.
- Michele Farinola nato a Corato l'8 gennaio 1898, entra all'età di 45 anni nella formazione Sette Colli con il grado di gregario dal 9 settembre 1943 al 4 giugno 1944. Riconosciuto come partigiano dalla commissione del Lazio.
- Francesco Di Gennaro nato a Corato il 18 gennaio 1906, entra all'età di 37 anni nella formazione Sette Colli come gregario dal 9 settembre 1943 al 4 giugno 1944. Il documento che lo riconosce come partigiano combattente è stato rilasciato dalla commissione del Lazio.
- Vito Mazzilli nasce a Corato il 18 ottobre 1906, entra all'età di 37 anni nella formazione Sette Colli come gregario poi riconosciuto come comandante di squadra (equiparato amministrativamente al grado di maresciallo) dal 9settembre 1943 al 4 giugno 1944. Il documento che lo riconosce come partigiano combattente è stato rilasciato dalla commissione del Lazio.
- Lucrezia Piccarreta nata a Corato il 17 ottobre 1923, entra all'età di 20 anni alla formazione PCI con il grado di gregario dal 9 settembre 1943 al 4 giugno 1944. Il documento che la riconosce come partigiana è rilasciato dalla commissione del Lazio.
- Nicola Bucci nato a Corato il 20 maggio 1913, residente a Livorno, vice brigadiere di Polizia Statale della Tenenza di Pubblica Sicurezza dell'Ardenza (LI), partecipa alla resistenza all'età di 30 anni nella 3° Brigata Garibaldi, formazione Santo. Fucilato dalle SS il 23 giungo 1944 in località Rosetta, nei pressi di Nugola Vecchia, nel comune di Collesalvetti (LI) insieme ad altri otto poliziotti facenti parte della medesima caserma. Il documento che lo riconosce partigiano combattente caduto è rilasciato dalla commissione regionale Toscana.
- Michele Bovino, nome di battaglia Costante, nato a Corato il 3 gennaio 1924, entra all'età di 20 anni nella formazione Divisione Monferrato a cui partecipa dal 1 agosto 1944 al 3 ottobre 1944, poi nella formazione 11° Divisione Patria 41° Brigata dal 3 ottobre 1944 al 7 giugno 1945. Prima di entrare nella resistenza era un carrista del 1° reggimento carristi. Riconosciuto come partigiano dalla commissione del Piemonte.
I dati utilizzati sono stati recuperati dall'archivio del Mibact, archivio costruito sulla base dei documenti dell'istituto fondato presso il ministero della Difesa, il Ricompart (l'Ufficio per il servizio riconoscimenti e per le ricompense ai partigiani), ossia una raccolta dei documenti prodotti dalle commissioni regionali istituite nel dopoguerra per appunto riconoscere i combattenti della resistenza. Mentre per Maria Diaferia, a cui è intestata la sezione cittadina e sulla quale sono in corso ricerche di approfondimento sono stati consultati, oltre gli archivi citati, quello dell'anagrafe del comune di Corato, l'istituto IRSIFAR – istituto romano storia d'Italia dal Fascismo alla Resistenza, e il Casellario Politico Centrale dell'archivio centrale dello Stato.