Due coratini insigniti della Stella al merito del lavoro
Ieri la consegna dell'onorificenza
giovedì 2 maggio 2019
12.17
Sono ben 54 i lavoratori in Puglia insigniti delle Stelle al merito del lavoro dal presidente della Repubblica per meriti di perizia, laboriosità, condotta morale e requisiti di anzianità. Ieri mattina si è svolta a Bari la cerimonia regionale: nello specifico, sono 16 le Stelle consegnate in provincia di Bari, 10 in provincia di Lecce, 9 nelle province di Taranto e Brindisi, 7 in provincia di Foggia e 3 nella zona Barletta-Andria-Trani. Tra gli insigniti ci sono due coratini: si tratta di Nunzio Labartino e Giuseppe Lastella.
Nel suo discorso, il sindaco di Bari Antonio Decaro si è concentrato sul rapporto fra legalità e sviluppo: «Le tante inchieste che hanno decapitato i clan grazie al lavoro di forze dell'ordine e della Magistratura che riguardavano attività illecite ai danni di imprese e attività economiche - ha detto il primo cittadino. Le estorsioni, la connivenza con le mafie, l'usura, pratiche che per tanti anni hanno indebolito le nostre attività economiche ed imprenditoriali. Questa è la dimostrazione di come l'illegalità può frenare lo sviluppo del territorio e del lavoro. Il lavoro invece è la dimensione più importante dell'esistenza di ciascuno di noi, perché negli anni ha significato libertà, emancipazione, dignità, riscatto sociale. Il lavoro è un diritto, come sancito dalla nostra Carta Costituzionale, che però oggi, in tanti casi purtroppo, diventa un sogno: penso ai più giovani che invece di inseguire i propri sogni e il proprio talento si arrendono. Capita quindi che si adattino a condizioni di estrema precarietà o peggio ancora smettano di cercare il lavoro. Il lavoro è sinonimo di diritti e di doveri. Perché i diritti sono una conquista vuota se non vengono supportati dalla consapevolezza dei doveri».
Nel suo discorso, il sindaco di Bari Antonio Decaro si è concentrato sul rapporto fra legalità e sviluppo: «Le tante inchieste che hanno decapitato i clan grazie al lavoro di forze dell'ordine e della Magistratura che riguardavano attività illecite ai danni di imprese e attività economiche - ha detto il primo cittadino. Le estorsioni, la connivenza con le mafie, l'usura, pratiche che per tanti anni hanno indebolito le nostre attività economiche ed imprenditoriali. Questa è la dimostrazione di come l'illegalità può frenare lo sviluppo del territorio e del lavoro. Il lavoro invece è la dimensione più importante dell'esistenza di ciascuno di noi, perché negli anni ha significato libertà, emancipazione, dignità, riscatto sociale. Il lavoro è un diritto, come sancito dalla nostra Carta Costituzionale, che però oggi, in tanti casi purtroppo, diventa un sogno: penso ai più giovani che invece di inseguire i propri sogni e il proprio talento si arrendono. Capita quindi che si adattino a condizioni di estrema precarietà o peggio ancora smettano di cercare il lavoro. Il lavoro è sinonimo di diritti e di doveri. Perché i diritti sono una conquista vuota se non vengono supportati dalla consapevolezza dei doveri».