Discarica di Maccarone, interviene il Ministro Galletti: «Finanziato il progetto di bonifica»
Il Ministro risponde all'interrogazione dell'on. Attaguile
mercoledì 24 maggio 2017
11.20
L'unico passo in avanti in merito alla messa in sicurezza della vecchia discarica ubicata in contrada Maccarone è stata la realizzazione di una recinzione che la delimitasse. Eppure si parla di una discarica definita, dalle varie relazioni stilate dai numerosi tecnici che se ne sono occupati, «un pericolo per la salute dei cittadini».
Un pericolo di cui non si era mai parlato, sino a quando il direttore di CoratoViva.it Giuseppe Di Bisceglie, circa un anno fa pubblicò sulle pagine de "Lo Stradone", il giornale che dirigeva, una inquietante inchiesta sulla reale situazione di quella discarica, portando alla luce dei documenti che certificavano la presenza di metalli pesanti e componenti inquinanti all'interno del sito.
L'inchiesta del giornalista coratino non sfuggì all'attenzione del deputato del Movimento "Noi con Salvini" on. Angelo Attaguile che depositò una interrogazione in forma scritta alla quale il Ministro Galletti ha di recente risposto.
Questo il testo integrale della risposta del Ministro.
Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti dalla direzione generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dagli enti e autorità territoriali competenti, si rappresenta quanto segue.
La discarica sita in località Maccarone – Sant'Elia nel comune, di Corato (Bari) è stata attiva dal 1975 al 1982, all'epoca realizzata in assenza di specifica normativa ambientale. Il comune di Corato ha avviato nel 2010 le procedure operative e amministrative ex articolo 242 del decreto legislativo n. 152 del 2006 relativa alla discarica in questione con la presentazione del piano di caratterizzazione. Quest'ultimo è stato oggetto di valutazione nella conferenza di servizi istruttoria del 26 luglio 2011 e in quella decisoria del 29 agosto 2011. Tale piano di caratterizzazione è stato autorizzato con prescrizioni in data 8 settembre 2011 dal servizio (oggi sezione) ciclo dei rifiuti e bonifica della regione Puglia.
In seguito all'esecuzione delle attività di caratterizzazione, mediante indagini indirette e dirette sui rifiuti e sulle matrici ambientali (suolo superficiale, suolo profondo e acque sotterranee), il comune di Corato ha trasmesso gli esiti della caratterizzazione e il documento di analisi di rischio sito specifico, da cui risulta che:
in relazione alla matrice suolo, le indagini geognostiche hanno evidenziato potenziale contaminazione per il suolo superficiale (0 e 1 m da p.c.) per gli analiti Berillio, Stagno, Cadmio, Tallio, Zinco e idrocarburi pesanti, mentre per il suolo profondo, nello strato tra 2 e 8 m da p.c., superamenti dei limiti normativi per gli analiti Arsenico, Berillio, Vanadio e Idrocarburi pesanti;
non è stata rinvenuta presenza di falda sospesa superficiale;
le indagini sulle acque sotterranee, attraverso il campionamento da pozzi collocati a monte e a valle idrogeologico della ex discarica, hanno evidenziato superamenti per gli analiti Zinco, nel pozzo di monte idrogeologico, e Nitriti, nei pozzi di valle idrogeologica;
l'analisi di rischio sito specifica è stata elaborata sulla base del modello concettuale sito specifico che ha considerato quali sorgenti secondarie di contaminazione il suolo superficiale, il suolo profondo e le acque sotterranee e come contaminanti indice, tutti gli analiti con superamenti delle concentrazioni soglia di contaminazione. L'elaborazione con metodo RBCA ha evidenziato l'accettabilità del rischio per i bersagli residente (adulto e bambino) e lavoratore per tutti i percorsi e gli analiti considerati, ad eccezione del rischio sanitario da Arsenico e Berillio per il percorso diretto contatto dermico, che risultato non accettabile.
Il comune di Corato, in considerazione del quadro ambientale emerso a seguito delle indagini di caratterizzazione, ha prospettato che le concentrazioni di Berillio possono considerarsi come valori caratteristici dell'area e non correlabili al sito. Pertanto al fine di valutare detta ipotesi, gli enti competenti hanno richiesto l'esecuzione di ulteriori indagini nel suolo superficiale esterno al sito della ex discarica comunale al fine di indagare l'eventuale presenza di Berillio e Cadmio in concentrazioni superiori alle concentrazioni soglia di contaminazione fissate dalla normativa per aree residenziali e/o verde pubblico/privato. Sulla base dei risultati di tali indagini integrative, che hanno evidenziato valori superiori alle concentrazioni soglia di contaminazione dell'analita Berillio nella matrice suolo superficiale in punti a distanza tale da scongiurare interferenze con l'attività di discarica, gli enti competenti hanno concordato con l'ipotesi presentata dall'amministrazione comunale di non correlazione con il sito di tali superamenti e hanno chiesto al comune di attivarsi con la ASL al fine di individuare attività potenzialmente correlabili con la presenza di berillio nel suolo delle aree indagate.
Il servizio ciclo dei rifiuti e bonifica della regione Puglia, a seguito dell'acquisizione dei pareri degli enti competenti in conferenza di servizi del 30 gennaio 2014, ha approvato gli esiti della caratterizzazione ambientale e l'analisi di rischio sito specifica con determinazione dirigenziale – regione Puglia n. 27 del 25 febbraio 2014, dichiarando il sito contaminato.
Allo stato attuale la regione Puglia, per la successiva valutazione e approvazione in conferenza di servizi, è in attesa di ricevere da parte del comune di Corato il progetto di messa in sicurezza permanente della discarica, progetto per il quale il comune di Corato ha già inoltrato, il 10 febbraio 2015, una richiesta di finanziamento presso l'assessorato «Qualità dell'Ambiente Servizio Ciclo Rifiuti e Bonifica» della regione Puglia, per 1.000.000,00 euro per procedere alla messa in «Sicurezza Permanente» del sito in questione.
Nelle more di reperire risorse finanziare per la realizzazione delle opere di messa in sicurezza permanente, il comune di Corato ha informato questo Ministero che il giorno 26 settembre 2016 ha proceduto alla realizzazione della recinzione del sito in questione.
Infine, sulla base di quanto pervenuto dal comando Carabinieri per la tutela dell'ambiente – nucleo operativo ecologico di Bari, si rappresenta che da accertamenti esperiti nei giorni 21 e 22 settembre 2016 presso il servizio ambiente sia della regione Puglia che del comune di Corato (nonché sullo stesso sito, rilevato privo di recinzione), emergeva che effettivamente è stato recentemente finanziato il progetto di caratterizzazione con fondi FESR ed il progetto di bonifica della discarica, all'epoca realizzata in assenza di specifica normativa ambientale.
In ogni caso, per quanto di competenza, questo Ministero continuerà a monitorare le attività in corso anche al fine di un eventuale coinvolgimento di altri soggetti istituzionali.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Gian Luca Galletti.
Un pericolo di cui non si era mai parlato, sino a quando il direttore di CoratoViva.it Giuseppe Di Bisceglie, circa un anno fa pubblicò sulle pagine de "Lo Stradone", il giornale che dirigeva, una inquietante inchiesta sulla reale situazione di quella discarica, portando alla luce dei documenti che certificavano la presenza di metalli pesanti e componenti inquinanti all'interno del sito.
L'inchiesta del giornalista coratino non sfuggì all'attenzione del deputato del Movimento "Noi con Salvini" on. Angelo Attaguile che depositò una interrogazione in forma scritta alla quale il Ministro Galletti ha di recente risposto.
Questo il testo integrale della risposta del Ministro.
Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti dalla direzione generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dagli enti e autorità territoriali competenti, si rappresenta quanto segue.
La discarica sita in località Maccarone – Sant'Elia nel comune, di Corato (Bari) è stata attiva dal 1975 al 1982, all'epoca realizzata in assenza di specifica normativa ambientale. Il comune di Corato ha avviato nel 2010 le procedure operative e amministrative ex articolo 242 del decreto legislativo n. 152 del 2006 relativa alla discarica in questione con la presentazione del piano di caratterizzazione. Quest'ultimo è stato oggetto di valutazione nella conferenza di servizi istruttoria del 26 luglio 2011 e in quella decisoria del 29 agosto 2011. Tale piano di caratterizzazione è stato autorizzato con prescrizioni in data 8 settembre 2011 dal servizio (oggi sezione) ciclo dei rifiuti e bonifica della regione Puglia.
In seguito all'esecuzione delle attività di caratterizzazione, mediante indagini indirette e dirette sui rifiuti e sulle matrici ambientali (suolo superficiale, suolo profondo e acque sotterranee), il comune di Corato ha trasmesso gli esiti della caratterizzazione e il documento di analisi di rischio sito specifico, da cui risulta che:
in relazione alla matrice suolo, le indagini geognostiche hanno evidenziato potenziale contaminazione per il suolo superficiale (0 e 1 m da p.c.) per gli analiti Berillio, Stagno, Cadmio, Tallio, Zinco e idrocarburi pesanti, mentre per il suolo profondo, nello strato tra 2 e 8 m da p.c., superamenti dei limiti normativi per gli analiti Arsenico, Berillio, Vanadio e Idrocarburi pesanti;
non è stata rinvenuta presenza di falda sospesa superficiale;
le indagini sulle acque sotterranee, attraverso il campionamento da pozzi collocati a monte e a valle idrogeologico della ex discarica, hanno evidenziato superamenti per gli analiti Zinco, nel pozzo di monte idrogeologico, e Nitriti, nei pozzi di valle idrogeologica;
l'analisi di rischio sito specifica è stata elaborata sulla base del modello concettuale sito specifico che ha considerato quali sorgenti secondarie di contaminazione il suolo superficiale, il suolo profondo e le acque sotterranee e come contaminanti indice, tutti gli analiti con superamenti delle concentrazioni soglia di contaminazione. L'elaborazione con metodo RBCA ha evidenziato l'accettabilità del rischio per i bersagli residente (adulto e bambino) e lavoratore per tutti i percorsi e gli analiti considerati, ad eccezione del rischio sanitario da Arsenico e Berillio per il percorso diretto contatto dermico, che risultato non accettabile.
Il comune di Corato, in considerazione del quadro ambientale emerso a seguito delle indagini di caratterizzazione, ha prospettato che le concentrazioni di Berillio possono considerarsi come valori caratteristici dell'area e non correlabili al sito. Pertanto al fine di valutare detta ipotesi, gli enti competenti hanno richiesto l'esecuzione di ulteriori indagini nel suolo superficiale esterno al sito della ex discarica comunale al fine di indagare l'eventuale presenza di Berillio e Cadmio in concentrazioni superiori alle concentrazioni soglia di contaminazione fissate dalla normativa per aree residenziali e/o verde pubblico/privato. Sulla base dei risultati di tali indagini integrative, che hanno evidenziato valori superiori alle concentrazioni soglia di contaminazione dell'analita Berillio nella matrice suolo superficiale in punti a distanza tale da scongiurare interferenze con l'attività di discarica, gli enti competenti hanno concordato con l'ipotesi presentata dall'amministrazione comunale di non correlazione con il sito di tali superamenti e hanno chiesto al comune di attivarsi con la ASL al fine di individuare attività potenzialmente correlabili con la presenza di berillio nel suolo delle aree indagate.
Il servizio ciclo dei rifiuti e bonifica della regione Puglia, a seguito dell'acquisizione dei pareri degli enti competenti in conferenza di servizi del 30 gennaio 2014, ha approvato gli esiti della caratterizzazione ambientale e l'analisi di rischio sito specifica con determinazione dirigenziale – regione Puglia n. 27 del 25 febbraio 2014, dichiarando il sito contaminato.
Allo stato attuale la regione Puglia, per la successiva valutazione e approvazione in conferenza di servizi, è in attesa di ricevere da parte del comune di Corato il progetto di messa in sicurezza permanente della discarica, progetto per il quale il comune di Corato ha già inoltrato, il 10 febbraio 2015, una richiesta di finanziamento presso l'assessorato «Qualità dell'Ambiente Servizio Ciclo Rifiuti e Bonifica» della regione Puglia, per 1.000.000,00 euro per procedere alla messa in «Sicurezza Permanente» del sito in questione.
Nelle more di reperire risorse finanziare per la realizzazione delle opere di messa in sicurezza permanente, il comune di Corato ha informato questo Ministero che il giorno 26 settembre 2016 ha proceduto alla realizzazione della recinzione del sito in questione.
Infine, sulla base di quanto pervenuto dal comando Carabinieri per la tutela dell'ambiente – nucleo operativo ecologico di Bari, si rappresenta che da accertamenti esperiti nei giorni 21 e 22 settembre 2016 presso il servizio ambiente sia della regione Puglia che del comune di Corato (nonché sullo stesso sito, rilevato privo di recinzione), emergeva che effettivamente è stato recentemente finanziato il progetto di caratterizzazione con fondi FESR ed il progetto di bonifica della discarica, all'epoca realizzata in assenza di specifica normativa ambientale.
In ogni caso, per quanto di competenza, questo Ministero continuerà a monitorare le attività in corso anche al fine di un eventuale coinvolgimento di altri soggetti istituzionali.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Gian Luca Galletti.