Discarica di Maccarone, approvato il progetto definitivo di bonifica e messa in sicurezza
Oltre un milione e 300mila euro per disinnescare la "bomba ecologica"
mercoledì 9 ottobre 2019
17.42
Non fu azzardato definire la vecchia discarica di Maccarone un "pericolo per la salute" dei cittadini quando una inchiesta giornalistica a firma di Giuseppe Di Bisceglie, pubblicata sulle pagine de Lo Stradone, accese i riflettori sullo stato di quell'area abbandonata, nella quale a partire dal 1975 sino al 1982 furono riversati rifiuti di ogni genere.
Il 3 ottobre scorso, finalmente, il commissario prefettizio ha approvato il progetto definitivo di bonifica e messa in sicurezza del sito per il quale la regione ha stanziato oltre 1 milione e 300mila euro.
Erano stati gli stessi tecnici comunali a definire la vecchia discarica, dalla superficie di oltre 12mila metri quadrati, sito "inquinato", dopo aver riscontrato in fase di caratterizzazione la presenza di metalli pesanti.
Poco o nulla si sapeva del potenziale pericolo che la discarica rappresentava. La bomba ecologica giaceva lì, silenziosa, da oltre 35 anni. Della discarica di Maccarone si iniziò a parlare soltanto quando la fuoriuscita di miasmi da un'altra discarica, quella di contrada Belloluogo, allarmò alcuni residenti della zona e la questione fu portata alla pubblica attenzione dall'inchiesta giornalistica di Giuseppe Di Bisceglie.
Si comprese, allora, che il potenziale pericolo della discarica di Maccarone era molto più elevato di quello della discarica di via Belloluogo. Se la seconda era protetta da una guaina nel fondo che aveva evitato che il percolato penetrasse nel sottosuolo, in contrada Maccarone tutto ciò non era stato fatto poiché la normativa del 1975, anno in cui fu messa in uso la discarica, non lo prevedeva. Sino al 1982 in quella discarica fu scaricato materiale di ogni tipo, forse anche materiale pericoloso. La discarica non era stata attrezzata con interventi nè di impermeabilizzazione del fondo né di captazione di biogas.
Nel 2017 è partito l'iter per la bonifica e messa in sicurezza del sito. Il Comune di Corato si è aggiudicata un finanziamento per la copertura della discarica e la sistemazione morfologica, opere di contenimento e ricostruzione sopra suolo, sistemi di raccolta delle acque meteoriche, protezione dell'area a e monitoraggio, realizzazione di pozzi spia per il biogas, interventi per un importo complessivo di 1.365.000,00 euro.
Il 3 ottobre, dopo un lavoro di progettazione durato due anni, il commissario prefettizio ha approvato il progetto definitivo di bonifica e messa in sicurezza del sito.
Il 3 ottobre scorso, finalmente, il commissario prefettizio ha approvato il progetto definitivo di bonifica e messa in sicurezza del sito per il quale la regione ha stanziato oltre 1 milione e 300mila euro.
Erano stati gli stessi tecnici comunali a definire la vecchia discarica, dalla superficie di oltre 12mila metri quadrati, sito "inquinato", dopo aver riscontrato in fase di caratterizzazione la presenza di metalli pesanti.
Poco o nulla si sapeva del potenziale pericolo che la discarica rappresentava. La bomba ecologica giaceva lì, silenziosa, da oltre 35 anni. Della discarica di Maccarone si iniziò a parlare soltanto quando la fuoriuscita di miasmi da un'altra discarica, quella di contrada Belloluogo, allarmò alcuni residenti della zona e la questione fu portata alla pubblica attenzione dall'inchiesta giornalistica di Giuseppe Di Bisceglie.
Si comprese, allora, che il potenziale pericolo della discarica di Maccarone era molto più elevato di quello della discarica di via Belloluogo. Se la seconda era protetta da una guaina nel fondo che aveva evitato che il percolato penetrasse nel sottosuolo, in contrada Maccarone tutto ciò non era stato fatto poiché la normativa del 1975, anno in cui fu messa in uso la discarica, non lo prevedeva. Sino al 1982 in quella discarica fu scaricato materiale di ogni tipo, forse anche materiale pericoloso. La discarica non era stata attrezzata con interventi nè di impermeabilizzazione del fondo né di captazione di biogas.
Nel 2017 è partito l'iter per la bonifica e messa in sicurezza del sito. Il Comune di Corato si è aggiudicata un finanziamento per la copertura della discarica e la sistemazione morfologica, opere di contenimento e ricostruzione sopra suolo, sistemi di raccolta delle acque meteoriche, protezione dell'area a e monitoraggio, realizzazione di pozzi spia per il biogas, interventi per un importo complessivo di 1.365.000,00 euro.
Il 3 ottobre, dopo un lavoro di progettazione durato due anni, il commissario prefettizio ha approvato il progetto definitivo di bonifica e messa in sicurezza del sito.