Disastro ferroviario, indagati dipendenti della Ferrotramviaria
L’accusa: rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro
martedì 17 gennaio 2017
14.32
Secondo quanto riferito dall'agenzia di stampa Ansa, la procura di Trani ha inviato gli avvisi di garanzia ai nuovi indagati nell'ambito dell'indagine sul disastro ferroviario avvenuto sulla tratta di Ferrotramviaria Andria-Corato il 12 luglio scorso, in cui morirono 23 persone e altre 50 rimasero ferite.
La notifica degli avvisi di garanzia è stata decisa dal procuratore di Trani, Francesco Giannella, per sottoporre gli indagati ad interrogatori. A quanto si apprende, i nuovi indagati sarebbero quasi tutti dipendenti di Ferrotramviaria. Il reato di rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro (articolo 437 del Codice Penale), che prevede la pena della reclusione fino a 10 anni, è la nuova contestazione avanzata dalla procura di Trani e farebbe riferimento al sistema di sicurezza del blocco telefonico (ritenuto dai pm «obsoleto ed assolutamente insicuro») presente sulla tratta in cui si verificò lo scontro frontale tra i due treni.
La notifica degli avvisi di garanzia è stata decisa dal procuratore di Trani, Francesco Giannella, per sottoporre gli indagati ad interrogatori. A quanto si apprende, i nuovi indagati sarebbero quasi tutti dipendenti di Ferrotramviaria. Il reato di rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro (articolo 437 del Codice Penale), che prevede la pena della reclusione fino a 10 anni, è la nuova contestazione avanzata dalla procura di Trani e farebbe riferimento al sistema di sicurezza del blocco telefonico (ritenuto dai pm «obsoleto ed assolutamente insicuro») presente sulla tratta in cui si verificò lo scontro frontale tra i due treni.