Disastro ferroviario in Lombardia, Vincenzo Tedone: «Ho provato rabbia». VIDEO
Il papà di Francesco Ludovico Tedone intervistato su LA7
sabato 27 gennaio 2018
9.21
«Rabbia». Vincenzo Tedone usa soltanto una parola per definire il susseguirsi di sentimenti provati nel guardare le immagini dell'incidente ferroviario di Pioltello, verificatosi pochissimi giorni fa. Immagini che inevitabilmente richiamano un'altra sciagura, quella del 12 luglio 2016 sulla Andria - Corato, indimenticata ed indimenticabile, nella quale Vincenzo ha perso suo figlio, Francesco Ludovico.
Ieri Vincenzo Tedone ha parlato in diretta da Corato alla trasmissione di LA7 Tagadà, condotta da Tiziana Panella.
Vincenzo non si è mai sottratto a rievocare pubblicamente la storia di suo figlio, strappato alla vita proprio mentre stava spiccando il volo. Francesco era «il figlio che tutti i genitori avrebbero voluto avere», ha detto Vincenzo Tedone rispondendo alle domande della brava giornalista.
L'incidente di Pioltello, seppur dalle diverse caratteristiche rispetto a quello della Andria - Corato, mette in discussione ancora una volta la sicurezza dei treni. Lo stesso Vincenzo Tedone ha raccontato di aver perso la fiducia in quel mezzo, da sempre considerato il più sicuro. «Io stesso dicevo a mio figlio di non prendere l'autobus ma di preferire il treno», ha raccontato il papà di Francesco salvo poi ammettere: «Non entrerò mai più in un treno».
Inevitabile parlare di quel "genio dai capelli rossi", amante della cultura giapponese, partito per l'oriente «quando era un bambino» e ritornato «da uomo». Inevitabile parlare dell'entusiasmo che infiammava il cuore di Francesco, tornato appena un giorno prima da Oita dopo la permanenza di un anno.
Quel giorno ad accompagnare Francesco alla stazione fu proprio Vincenzo «dopo una corsa per non perdere il treno». Francesco voleva andare ad incontrare i suoi docenti all'istituto Jannuzzi di Andria e ci andò. «Sapemmo subito dell'incidente» ha rivelato Vincenzo. «Ma abbiamo ritrovato nostro figlio alle 17.00 in un obitorio».
E le scene di Pioltello sono il vento che alimenta il fuoco di un dolore mai sopito, un dolore che accompagna 23 famiglie che chiedono giustizia per i loro cari.
Ieri Vincenzo Tedone ha parlato in diretta da Corato alla trasmissione di LA7 Tagadà, condotta da Tiziana Panella.
Vincenzo non si è mai sottratto a rievocare pubblicamente la storia di suo figlio, strappato alla vita proprio mentre stava spiccando il volo. Francesco era «il figlio che tutti i genitori avrebbero voluto avere», ha detto Vincenzo Tedone rispondendo alle domande della brava giornalista.
L'incidente di Pioltello, seppur dalle diverse caratteristiche rispetto a quello della Andria - Corato, mette in discussione ancora una volta la sicurezza dei treni. Lo stesso Vincenzo Tedone ha raccontato di aver perso la fiducia in quel mezzo, da sempre considerato il più sicuro. «Io stesso dicevo a mio figlio di non prendere l'autobus ma di preferire il treno», ha raccontato il papà di Francesco salvo poi ammettere: «Non entrerò mai più in un treno».
Inevitabile parlare di quel "genio dai capelli rossi", amante della cultura giapponese, partito per l'oriente «quando era un bambino» e ritornato «da uomo». Inevitabile parlare dell'entusiasmo che infiammava il cuore di Francesco, tornato appena un giorno prima da Oita dopo la permanenza di un anno.
Quel giorno ad accompagnare Francesco alla stazione fu proprio Vincenzo «dopo una corsa per non perdere il treno». Francesco voleva andare ad incontrare i suoi docenti all'istituto Jannuzzi di Andria e ci andò. «Sapemmo subito dell'incidente» ha rivelato Vincenzo. «Ma abbiamo ritrovato nostro figlio alle 17.00 in un obitorio».
E le scene di Pioltello sono il vento che alimenta il fuoco di un dolore mai sopito, un dolore che accompagna 23 famiglie che chiedono giustizia per i loro cari.