"DEMOS" regione Puglia aderisce alla manifestazione contro l'autonomia differenziata a Napoli
L'evento quest'oggi nel capoluogo campano
venerdì 17 marzo 2023
5.52
La segreteria di coordinamento DEMOS Democrazia Solidale di Regione Puglia aderisce alla manifestazione a sostegno dell'unità nazionale e contro l'autonomia differenziata proposta dal ministro Calderoli che si terrà a Napoli quest'oggi.
Il decreto legge 2 Febbraio 2023 è contrario ai principi cardine della nostra Costituzione. È un attacco frontale all'unità nazionale e ai principi fondamentali della Unione europea. È il frutto di una politica ripiegata sull'interesse di pochi e diametralmente opposta alla democrazia solidale che DEMOS vuole suscitare.
Anche cercando di approfondire le motivazioni di questa richiesta delle regioni del nord, si fatica a trovare posizioni autorevoli che ne spieghino la necessità e l'opportunità. Dall'altra parte tanti giuristi, costituzionalisti, sindaci (anche del nord), docenti universitari, etc. sottolineano i rischi che questo disegno sottende. Un'architettura iniqua che, avendo peraltro natura pattizia, una volta accettata sarebbe irrevocabile da parte del Parlamento o dei cittadini i quali non potrebbero modificarla, neanche attraverso referendum o leggi d'iniziativa popolari.
Uno Stato che deve prioritariamente contrastare l'ingiustizia sociale ed economica e ridurre le disuguaglianze che deprivano l'essere umano della sua dignità, deve assicurarsi di garantire ad ogni cittadino le stesse opportunità, anche attraverso autonomie locali cui devono essere devoluti specifici poteri amministrativi; ma contemporaneamente deve assicurare le risorse necessarie per realizzare una vera solidarietà comunitaria, come sancita dai principi della nostra Costituzione.
Va pertanto superato il dualismo negoziale Stato/Territorio e ricostruito un tessuto istituzionale armonico e cooperativo (come peraltro delineato dall'art. 118 del titolo V della Costituzione), presupposto per il superamento della condizione periferica di tante comunità, del Sud e delle zone interne, che oggi sono "angoli del sistema" per effetto di una diseguaglianza geografica e urbana che, sempre, si scarica sui cittadini.
DEMOS sostiene la manifestazione del 17 Marzo 2023, soprattutto perché si invoca un riequilibrio dei livelli delle prestazioni. Sono decenni già che le risorse nazionali vengono distribuite iniquamente e che il Meridione e le aree interne e montane vengono sistematicamente impoveriti. I dati ci sono: Banca d'Italia (Il divario Nord-Sud ), Istat (I divari territoriali nel PNRR), Svimez (Rapporto Svimez 2022 Economia e società del
Mezzogiorno), etc.
Dopo la pandemia e in un tempo in cui la guerra si è drammaticamente riaffacciata in Europa, è quanto mai necessario affermare un nuovo modello di sviluppo sostenuto da una nuova economia sociale di mercato, fondata su pilastri di partecipazione e giusta redistribuzione della ricchezza. Occorre evitare il possibile conflitto sociale che, come brace sotto la cenere, cova nelle società moderne ed è quindi indispensabile concepire un nuovo "Patto di Solidarietà e Sostenibilità Nazionale ed Europea" nel quale tutti possiamo riconoscerci.
"Italia" deve essere sinonimo di #comunità sociale, di #solidarietà che trova ragione nella condivisione delle sorti di tutta la collettività, nel rispetto delle sue regole e nella partecipazione alla costruzione di una società aperta, accogliente e giusta. Autonomia sì dunque, ma equa e solidale, come la nostra Costituzione prevede.
Il decreto legge 2 Febbraio 2023 è contrario ai principi cardine della nostra Costituzione. È un attacco frontale all'unità nazionale e ai principi fondamentali della Unione europea. È il frutto di una politica ripiegata sull'interesse di pochi e diametralmente opposta alla democrazia solidale che DEMOS vuole suscitare.
Anche cercando di approfondire le motivazioni di questa richiesta delle regioni del nord, si fatica a trovare posizioni autorevoli che ne spieghino la necessità e l'opportunità. Dall'altra parte tanti giuristi, costituzionalisti, sindaci (anche del nord), docenti universitari, etc. sottolineano i rischi che questo disegno sottende. Un'architettura iniqua che, avendo peraltro natura pattizia, una volta accettata sarebbe irrevocabile da parte del Parlamento o dei cittadini i quali non potrebbero modificarla, neanche attraverso referendum o leggi d'iniziativa popolari.
Uno Stato che deve prioritariamente contrastare l'ingiustizia sociale ed economica e ridurre le disuguaglianze che deprivano l'essere umano della sua dignità, deve assicurarsi di garantire ad ogni cittadino le stesse opportunità, anche attraverso autonomie locali cui devono essere devoluti specifici poteri amministrativi; ma contemporaneamente deve assicurare le risorse necessarie per realizzare una vera solidarietà comunitaria, come sancita dai principi della nostra Costituzione.
Va pertanto superato il dualismo negoziale Stato/Territorio e ricostruito un tessuto istituzionale armonico e cooperativo (come peraltro delineato dall'art. 118 del titolo V della Costituzione), presupposto per il superamento della condizione periferica di tante comunità, del Sud e delle zone interne, che oggi sono "angoli del sistema" per effetto di una diseguaglianza geografica e urbana che, sempre, si scarica sui cittadini.
DEMOS sostiene la manifestazione del 17 Marzo 2023, soprattutto perché si invoca un riequilibrio dei livelli delle prestazioni. Sono decenni già che le risorse nazionali vengono distribuite iniquamente e che il Meridione e le aree interne e montane vengono sistematicamente impoveriti. I dati ci sono: Banca d'Italia (Il divario Nord-Sud ), Istat (I divari territoriali nel PNRR), Svimez (Rapporto Svimez 2022 Economia e società del
Mezzogiorno), etc.
Dopo la pandemia e in un tempo in cui la guerra si è drammaticamente riaffacciata in Europa, è quanto mai necessario affermare un nuovo modello di sviluppo sostenuto da una nuova economia sociale di mercato, fondata su pilastri di partecipazione e giusta redistribuzione della ricchezza. Occorre evitare il possibile conflitto sociale che, come brace sotto la cenere, cova nelle società moderne ed è quindi indispensabile concepire un nuovo "Patto di Solidarietà e Sostenibilità Nazionale ed Europea" nel quale tutti possiamo riconoscerci.
"Italia" deve essere sinonimo di #comunità sociale, di #solidarietà che trova ragione nella condivisione delle sorti di tutta la collettività, nel rispetto delle sue regole e nella partecipazione alla costruzione di una società aperta, accogliente e giusta. Autonomia sì dunque, ma equa e solidale, come la nostra Costituzione prevede.