De Benedittis: «Se alcune voci fossero vere le elezioni andrebbero annullate»
Nuove allusioni del candidato sindaco su presunte pressioni per il voto
lunedì 3 giugno 2019
12.29
Corrado De Benedittis ritorna in piazza per il comizio di ringraziamento ai suoi elettori. Una piazza gremita, pronta ad ascoltare le riflessioni del professore.
Anche nella serata di ieri, Corrado De Benedittis ha tirato fuori un argomento molto delicato al quale aveva velatamente fatto riferimento durante un pubblico incontro appena dopo le elezioni: il presunto condizionamento del voto.
Questa volta De Benedittis usa uno stratagemma retorico per evidenziare ancora una volta le sue perplessità circa la regolarità del voto.
"Sono sicuro che questa città sia troppo pulita perché queste voci non siano vere" afferma De Benedittis, accompagnato da un vociare eloquente del pubblico. E chiosa in maniera perentoria: «Ma se sono vere queste voci le elezioni dovrebbero essere annullate».
Di quali voci si parla? De Benedittis lo denuncia dal palco: «Man mano che incontravo la gente, tutti mi dicevano "peccato". Ho sentito in giro nella città il senso di una occasione mancata, un senso di smarrimento, una amarezza che diventa un pianto, un orizzonte oscuro, una inquietudine. Ho trovato in molti concittadini una inquietudine che era la stessa mia che cresceva man mano che guardavo i numeri dei dati elettorali. Tutto questo vociferare che c'è nella città... penso che debba essere interesse di tutte le forze politiche chiedere chiarezza in questa campagna elettorale».
Man mano la denuncia si fa più chiara: «È nel posto di lavoro che si forma un posto libero e democratico e poi ti torna l'inquietudine perché senti "Io non potevo votarti perché se no mi licenziano". "Io non potevo votarti perché nella mia azienda hanno detto che se non vinco tu vai a casa e mi devi votare tu e la tua famiglia". A che gioco state giocando? Quello che voi chiamate lavoro è subordinazione e violazione della dignità dei lavoratori» ha detto senza mezzi termini Corrado De Benedittis.
È la seconda volta che De Benedittis parla pubblicamente di presunte pressioni da parte di taluni non meglio precisati candidati nell'esercizio del voto. Una denuncia inquietante che meriterebbe di essere approfondita dagli organi preposti.
Anche nella serata di ieri, Corrado De Benedittis ha tirato fuori un argomento molto delicato al quale aveva velatamente fatto riferimento durante un pubblico incontro appena dopo le elezioni: il presunto condizionamento del voto.
Questa volta De Benedittis usa uno stratagemma retorico per evidenziare ancora una volta le sue perplessità circa la regolarità del voto.
"Sono sicuro che questa città sia troppo pulita perché queste voci non siano vere" afferma De Benedittis, accompagnato da un vociare eloquente del pubblico. E chiosa in maniera perentoria: «Ma se sono vere queste voci le elezioni dovrebbero essere annullate».
Di quali voci si parla? De Benedittis lo denuncia dal palco: «Man mano che incontravo la gente, tutti mi dicevano "peccato". Ho sentito in giro nella città il senso di una occasione mancata, un senso di smarrimento, una amarezza che diventa un pianto, un orizzonte oscuro, una inquietudine. Ho trovato in molti concittadini una inquietudine che era la stessa mia che cresceva man mano che guardavo i numeri dei dati elettorali. Tutto questo vociferare che c'è nella città... penso che debba essere interesse di tutte le forze politiche chiedere chiarezza in questa campagna elettorale».
Man mano la denuncia si fa più chiara: «È nel posto di lavoro che si forma un posto libero e democratico e poi ti torna l'inquietudine perché senti "Io non potevo votarti perché se no mi licenziano". "Io non potevo votarti perché nella mia azienda hanno detto che se non vinco tu vai a casa e mi devi votare tu e la tua famiglia". A che gioco state giocando? Quello che voi chiamate lavoro è subordinazione e violazione della dignità dei lavoratori» ha detto senza mezzi termini Corrado De Benedittis.
È la seconda volta che De Benedittis parla pubblicamente di presunte pressioni da parte di taluni non meglio precisati candidati nell'esercizio del voto. Una denuncia inquietante che meriterebbe di essere approfondita dagli organi preposti.