Dal tampone alla quarantena: «Così gestiamo i pazienti positivi»
Intervista esclusiva a Vito Montanaro, direttore del Dipartimento Politiche della Salute della Regione Puglia
giovedì 23 aprile 2020
A partire dal 4 marzo, la Regione Puglia dirama giornalmente un bollettino epidemiologico circa l'andamento dei casi di contagio da coronavirus nella nostra regione. Corredato di un'ampia grafica che delinea l'incremento giornaliero, il dettaglio dei casi risultati positivi per ogni provincia, suddividendo le città in fasce, e fornisce percentuali sull'età media e sullo stato di salute dei pazienti risultati positivi al Covid-19.
Non tutti i casi confermati sono ospedalizzati, i casi più gravi vengono ricoverati in terapia intensiva, ma ad oggi, stando ai dati della Regione (ultimo bollettino del 22 aprile 2020), la maggior parte dei pazienti positivi al coronavirus risulta asintomatico (35%), paucisintomatico (19%) o con sintomi lievi (25%). Sempre dal bollettino ufficiale si evince che su 3730 casi confermati in totale, sono stati ricoverati 624 pazienti mentre 1502 sono stati sottoposti a isolamento (informazioni note per un totale di 2126 casi), mentre sono 495 i guariti e purtroppo 362 morti (informazioni note per un totale di 2750 casi).
Attualmente risultano positivi 2874 pazienti, il 71% risulta in isolamento al proprio domicilio. Ma come viene gestito l'isolamento dei pazienti risultati positivi al coronavirus a cui viene impartita la quarantena domiciliare? Lo abbiamo chiesto al direttore del Dipartimento Politiche della Salute della Regione Puglia, Vito Montanaro.
Dott. Montanaro, è possibile quantificare il numero di cittadini pugliesi attualmente positivi e in quarantena domiciliare?
Sì, attraverso le informazioni presenti nel sistema informativo regionale Giava Covid-19 alimentato dalle Aziende Sanitarie pugliesi; ad oggi si contano circa 211 soggetti. (Si tratta di un sistema informativo per la gestione dell'emergenza sanitaria il cui accesso è riservato agli operatori abilitati da ciascuna direzione della struttura di appartenenza, ndr).
Come si stabilisce la possibilità di una quarantena domiciliare per un paziente positivo piuttosto che il ricovero?
Tutti i soggetti positivi al test asintomatici o paucisintomatici sono gestiti preferibilmente presso la propria abitazione attraverso la sorveglianza attiva disposta dai Dipartimenti di Prevenzione delle ASL.
Come vengono assistiti i pazienti positivi in quarantena domiciliare?
La maggior parte dei pazienti in quarantena domiciliare non ha sintomi o ha sintomi molto lievi, come febbre e tosse, e possono essere monitorati semplicemente attraverso una telefonata. Se durante il monitoraggio telefonico il paziente dovesse aver bisogno di assistenza medica, viene immediatamente trasferito in un ospedale specializzato COVID19. Le terapie somministrate sono quelle oggi a disposizione, sia tradizionali che sperimentali, e sono decise sulla base della gravità dei sintomi e della fase della malattia.
Quali sono i tempi medi di guarigione?
I tempi di guarigione sono estremamente variabili. Per un paziente con sintomi severi la guarigione clinica può avvenire anche dopo settimane di ricovero e altrettanto lunga può essere la eliminazione del virus dopo la scomparsa dei sintomi.
Quando e come viene effettuato il tampone di verifica della guarigione del paziente?
Un paziente che sia guarito clinicamente deve essere sottoposto a due tamponi a distanza di 24 ore per verificare l'assenza del virus. Dopo due tamponi negativi viene dichiarato guarito anche virologicamente. Se il paziente è a casa, i due tamponi sono effettuati a domicilio.
Quali sono i tempi che intercorrono fra il prelievo del tampone e il risultato?
In passato abbiamo avuto problemi a causa di colli di bottiglia nelle indagini di laboratorio causate dalla indisponibilità di reagenti. Oggi la nostra rete di laboratorio restituisce i risultati in tempi brevi, normalmente entro 24/48 ore.
Dopo la conferma della negativizzazione del paziente c'è un protocollo di sicurezza da seguire o può uscire dalla quarantena?
Il paziente con due tamponi negativi è dichiarato non contagioso e quindi può abbandonare la quarantena.
Non tutti i casi confermati sono ospedalizzati, i casi più gravi vengono ricoverati in terapia intensiva, ma ad oggi, stando ai dati della Regione (ultimo bollettino del 22 aprile 2020), la maggior parte dei pazienti positivi al coronavirus risulta asintomatico (35%), paucisintomatico (19%) o con sintomi lievi (25%). Sempre dal bollettino ufficiale si evince che su 3730 casi confermati in totale, sono stati ricoverati 624 pazienti mentre 1502 sono stati sottoposti a isolamento (informazioni note per un totale di 2126 casi), mentre sono 495 i guariti e purtroppo 362 morti (informazioni note per un totale di 2750 casi).
Attualmente risultano positivi 2874 pazienti, il 71% risulta in isolamento al proprio domicilio. Ma come viene gestito l'isolamento dei pazienti risultati positivi al coronavirus a cui viene impartita la quarantena domiciliare? Lo abbiamo chiesto al direttore del Dipartimento Politiche della Salute della Regione Puglia, Vito Montanaro.
Dott. Montanaro, è possibile quantificare il numero di cittadini pugliesi attualmente positivi e in quarantena domiciliare?
Sì, attraverso le informazioni presenti nel sistema informativo regionale Giava Covid-19 alimentato dalle Aziende Sanitarie pugliesi; ad oggi si contano circa 211 soggetti. (Si tratta di un sistema informativo per la gestione dell'emergenza sanitaria il cui accesso è riservato agli operatori abilitati da ciascuna direzione della struttura di appartenenza, ndr).
Come si stabilisce la possibilità di una quarantena domiciliare per un paziente positivo piuttosto che il ricovero?
Tutti i soggetti positivi al test asintomatici o paucisintomatici sono gestiti preferibilmente presso la propria abitazione attraverso la sorveglianza attiva disposta dai Dipartimenti di Prevenzione delle ASL.
Come vengono assistiti i pazienti positivi in quarantena domiciliare?
La maggior parte dei pazienti in quarantena domiciliare non ha sintomi o ha sintomi molto lievi, come febbre e tosse, e possono essere monitorati semplicemente attraverso una telefonata. Se durante il monitoraggio telefonico il paziente dovesse aver bisogno di assistenza medica, viene immediatamente trasferito in un ospedale specializzato COVID19. Le terapie somministrate sono quelle oggi a disposizione, sia tradizionali che sperimentali, e sono decise sulla base della gravità dei sintomi e della fase della malattia.
Quali sono i tempi medi di guarigione?
I tempi di guarigione sono estremamente variabili. Per un paziente con sintomi severi la guarigione clinica può avvenire anche dopo settimane di ricovero e altrettanto lunga può essere la eliminazione del virus dopo la scomparsa dei sintomi.
Quando e come viene effettuato il tampone di verifica della guarigione del paziente?
Un paziente che sia guarito clinicamente deve essere sottoposto a due tamponi a distanza di 24 ore per verificare l'assenza del virus. Dopo due tamponi negativi viene dichiarato guarito anche virologicamente. Se il paziente è a casa, i due tamponi sono effettuati a domicilio.
Quali sono i tempi che intercorrono fra il prelievo del tampone e il risultato?
In passato abbiamo avuto problemi a causa di colli di bottiglia nelle indagini di laboratorio causate dalla indisponibilità di reagenti. Oggi la nostra rete di laboratorio restituisce i risultati in tempi brevi, normalmente entro 24/48 ore.
Dopo la conferma della negativizzazione del paziente c'è un protocollo di sicurezza da seguire o può uscire dalla quarantena?
Il paziente con due tamponi negativi è dichiarato non contagioso e quindi può abbandonare la quarantena.