Dal fiore sulle auto all'invito a non mollare: "Andrà tutto bene"

Iniziative solidali di chi spera in un domani migliore

venerdì 13 marzo 2020
A cura di Giuseppe Di Bisceglie
Convincersi che "andrà tutto bene" è la migliore medicina per affrontare uno dei momenti più difficili nella storia dell'Italia del dopoguerra.

Questa volta il nemico non si vede ad occhio nudo, è pericoloso e non guarda in faccia nessuno.

Difficile raccontare ai più piccoli quanto complicata sia per i grandi questa situazione. Difficile per i grandi accettare di cambiare radicalmente le proprie abitudini, sapendo di dover vincere un pericolo che non si può vedere.

Solo l'umanità, la sensibilità dell'arte, la generosità degli individui, il farsi forza l'un l'altro attraverso piccoli gesti può riuscire ad esorcizzare questo senso di impotenza mista a paura. E, per fortuna, questo dono non ci sta mancando.

Accanto ai bambini che disegnano, dicendoci che "andrà tutto bene", ci sono tante persone che, in tutti i modi, provano a infondere coraggio con piccoli gesti.

Un fiore, uno striscione, un cartellone fuori dagli esercizi commerciali chiusi, un post sui social network per gridare a gran voce che "andrà tutto bene".

Nico, artista coratino, ha scatenato la sua creatività posizionando nella piazza centrale di Corato, deserta, il suo infuso di positività: "Andrà tutto bene".

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Un fioraio di Corato ha preparato dei fiori freschi per donarli a chi è in prima linea nell'emergenza. «Con la speranza nel cuore, ci eravamo forniti di fiori freschi e profumati, pronti a regalare un sorriso in questo momento difficile. Il nuovo decreto, giustamente, ha cambiato un po' i nostri piani. Quel sorriso non abbiamo voluto buttarlo via, ma donarlo magari ad un medico che ha appena terminato il suo turno in ospedale, ad un' infermiera, al marito che torna a casa da moglie e bimbi, a chi, come noi, non perderà la speranza nemmeno per un minuto che tutto andrà bene».

A loro il nostro grazie per questa iniezione di fiducia. Tutto andrà bene se saremo prudenti, se avremo amore per noi stessi, se sapremo rinunciare a qualche giorno di "normalità" pur di viverne ancora migliaia in serenità.