Da Corato a Bari in marcia per la pace in Ucraina

Insieme al sindaco De Benedittis, presenti anche ANPI Corato Chiesa Valdese, Punto Pace Pax Christi

venerdì 25 febbraio 2022
Ci sarà anche una delegazione coratina al presidio del 26 febbraio organizzato a Bari, in Piazza Prefettura contro la guerra in Ucraina per chiedere un accordo politico tra le parti e deporre le armi.

Insieme a gruppi, movimenti, associazioni, forze politiche, altre organizzazioni sindacali, comunità religiose, di tutta la Puglia, saranno presenti anche ANPI Corato, la Chiesa Valdese e il Punto Pace Pax Christi di Corato. Aderisce all'iniziativa del Comitato per la Pace di Terra di Bari anche il sindaco Corrado De Benedittis, sottoscrivendone gli intenti.

"Soffiano venti di guerra in Europa lungo il confine tra Russia e Ucraina. - scrive il Comitato per la Pace di Terra di Bari - Alla base, ci sarebbe la domanda di ingresso dell'Ucraina nella NATO, contrastata dall'interesse russo a non avere la NATO alle porte di casa. La domanda di adesione alla NATO di un Paese sovrano quale è l'Ucraina, previa approvazione unanime degli altri Stati Membri dell'Alleanza, è legittima tanto quanto l'esigenza di sicurezza ai confini espressa dalla Russia a fronte dell'espansione ad Est della NATO.

Ma la difficile composizione di questi interessi non può essere affidata alle armi.

Le conseguenze dell'intervento armato da parte della Russia e di un conflitto di questo genere nel cuore dell'Europa sarebbero incalcolabili sia perché la contesa è tra potenze nucleari e sia perché sancirebbe definitivamente un mondo diviso in due blocchi contrapposti con le rispettive sfere d'influenza: i paesi occidentali da una parte e quelli orientali, capeggiati dall'asse russo-cinese, dall'altra.

La soluzione della crisi in Ucraina non è nella guerra.

È decisivo il ruolo dell'Unione europea nel suo complesso e dei singoli stati europei, aderenti alla NATO. L'Italia, in particolare, deve impegnarsi a svolgere attivamente un'azione diplomatica ad oltranza per fedeltà allo spirito dell'art. 11 della Costituzione" - sottolinea il Comitato.

"Perciò, come gruppi, movimenti, associazioni, forze politiche, organizzazioni sindacali e comunità religiose riteniamo strategico, al fine di far prevalere l'opzione della pace in questo come in qualsiasi altro conflitto, che il Governo italiano si impegni a favore di un rilancio del ruolo effettivo dell'ONU attraverso la sua democratizzazione; contro una strategia espansionista e interventista da parte della NATO, con particolare riferimento all'Est Europa, specificamente rinviando l'esame della richiesta di adesione finché non cessi fattivamente la minaccia di ricorso alle armi; per una nuova architettura della sicurezza europea che garantisca tutti gli attori coinvolti e assicuri pace e giustizia sociale ai popoli".