Cure odontoiatriche a carico del SSN: "si rivedano le soglie reddituali di accesso"

L'auspicio del consigliere regionale Enzo Colonna

venerdì 17 febbraio 2017 0.42
Una nota del consigliere regionale Enzo Colonna (Noi a sinistra per la Puglia)

La Regione, nel dicembre scorso, ha modificato il regolamento, risalente al 2007, sulle modalità prescrittive delle prestazioni di odontoiatria a carico del Servizio Sanitario Nazionale.

In particolare sono state ridefinite le condizioni di vulnerabilità sociale e sanitaria che rendono possibili l'assistenza specialistica ambulatoriale odontoiatrica. Attualmente la soglia di accessibilità, anche in ragione di disposizioni ministeriali, viene stabilita sulla base dell'indice Isee (Situazione Economica Equivalente).

Si tratta effettivamente di un criterio che individua con più precisione il reddito effettivo di una famiglia, tenendo conto anche della numerosità del nucleo familiare e della complessiva situazione patrimoniale. In precedenza, invece, veniva utilizzato il criterio del reddito lordo individuale ai fini dell'esenzione dalla compartecipazione al costo delle prestazioni specialistiche ambulatoriali. Viene stabilito, in particolare, che nella condizione di vulnerabilità sociale rientrino i soggetti disoccupati con nucleo familiare a carico e con reddito complessivo inferiore a 8.263,31 euro, incrementato sino a 11.362,05 in presenza del coniuge, e di ulteriori 516,46 per ogni figlio a carico, e i titolari di pensioni al minimo di età superiore ai 60 anni con gli stessi parametri reddituali.

Le modifiche apportate dalla delibera intervengono anche sulla condizione di vulnerabilità sanitaria. Si prevede, ad esempio, che l'assistenza odontoiatrica a carico del Servizio sanitario nazionale sia assicurata sia a pazienti in età evolutiva (0-14 anni), in modo da giungere alla diagnosi precoce delle patologie, con particolare attenzione ai bambini provenienti da contesti socioeconomici problematici, sia a soggetti adulti affetti da gravi patologie le cui condizioni di salute possono essere gravemente pregiudicate da una patologia odontoiatrica concomitante.

Pur condividendo il criterio di individuazione dei soggetti beneficiari, è opportuna, a mio parere, una modifica delle soglie di accesso alle prestazioni del Servizio Sanitario nazionale. Occorre scongiurare, ad esempio, il rischio che siano esclusi soggetti che percepiscono un reddito non superiore a quello pari alla pensione sociale ma che abbiano la casa di proprietà. Da segnalazioni ricevute da pazienti e medici odontoiatri convenzionati questi limiti rischiano di ridurre la fruizione delle prestazioni. In questo senso ho notizia di contatti tra le associazioni dei odontoiatri e le strutture regionali mirati ad apportare queste modifiche quanto mai necessarie.

Mi auguro, pertanto, che la Regione rimedi a queste criticità e a questi scompensi rideterminando e alzando il valore della soglia economica che definisce l'accessibilità sociale e di conseguenza la possibilità di usufruire dell'assistenza specialistica ambulatoriale odontoiatrica individuando il quadro di prestazioni da includere nei Livelli essenziali di assistenza.