Crisi amministrativa, D'Introno convoca i partiti
Segretari e vertici provinciali delle cinque sigle incontrano il primo cittadino
martedì 6 agosto 2019
18.09
Quale direzione prenderà l'incontro richiesto per questa sera dal sindaco Pasquale D'introno ai partiti che hanno contribuito alla sua elezione non ci è dato saperlo.
L'invito, recapitato ai segretari provinciali dei cinque partiti (Lega, Forza Italia, Direzione Italia, Fratelli d'Italia e Idea) arriva quasi alla vigilia dell'ennesimo consiglio comunale nel quale si dovrà eleggere il presidente dell'assemblea cittadina. E l'incontro di questa sera ha tutta l'aria di essere l'estremo tentativo da parte di Pasquale D'Introno di ricomporre un quadro politico ormai ridotto a brandelli, a maggior ragione dopo la nomina della giunta o parte di essa.
È proprio sulla definizione della giunta che si sono spezzati gli equilibri del centrodestra, sino ad allora sembrato compatto. I veti incrociati, l'ostinazione del sindaco a non rinunciare ad inserire in squadra l'assessore Roselli e le dimissioni a ciel sereno (più un atto di prepotenza che di responsabilità) hanno inevitabilmente compromesso la tenuta dell'amministrazione, destinata o ad estinguersi subito o a sopravvivere a stento sino a che sarà possibile.
L'incontro previsto per questa sera è uno dei rarissimi tentativi di dialogo tra il sindaco e il resto della coalizione, in particolare Direzione Italia, Lega e Forza Italia. Sinora nessuno ha fatto un passo indietro rispetto alle proprie posizioni né tanto meno sembra intenzionato a farlo.
Per ricomporre la crisi occorrerà venirsi incontro. E il prezzo sarà inevitabilmente l'azzeramento della giunta (Cannillo e Di Ciommo compresi) ed una ridefinizione totale dell'organo esecutivo. La scelta di accettare le deleghe da parte del segretario di Fratelli d'Italia e dell'esponente non meglio qualificato di Idea non è stata vista di buon occhio dagli alleati ed interpretata come un venir meno ai patti sottoscritti al tavolo politico. Difficile, qualora la crisi dovesse trovare soluzione, poter vedere nuovamente Cannillo indossare la fascia tricolore come durante la processione della Madonna di Sovereto e Di Ciommo farsi immortalare in compagnia del corpo di Polizia Locale durante una cerimonia a Palazzo di Città.
D'Introno chiede la mediazione dei vertici provinciali dei partiti dopo aver riscontrato che l'apertura dell'opposizione riguarda solo ed esclusivamente i due consiglieri UDC, attratti da un futuro in Forza Italia. I numeri però non bastano: senza Direzione Italia l'amministrazione D'Introno non può partire.
Soltanto giovedì, durante i lavori del consiglio comunale, si potrà capire l'esito della riunione di questa sera. Sinora D'Introno e i partiti del centrodestra non hanno mai avuto l'esigenza di comunicare alla città cosa stesse accadendo e quali decisioni si fossero prese nelle stanze. Quasi si trattasse di questioni private.
Al momento solo le indiscrezioni, le voci di corridoio e i bene informati vicino agli ambienti politici del centrodestra possono orientare la nostra conoscenza dei fatti.
L'invito, recapitato ai segretari provinciali dei cinque partiti (Lega, Forza Italia, Direzione Italia, Fratelli d'Italia e Idea) arriva quasi alla vigilia dell'ennesimo consiglio comunale nel quale si dovrà eleggere il presidente dell'assemblea cittadina. E l'incontro di questa sera ha tutta l'aria di essere l'estremo tentativo da parte di Pasquale D'Introno di ricomporre un quadro politico ormai ridotto a brandelli, a maggior ragione dopo la nomina della giunta o parte di essa.
È proprio sulla definizione della giunta che si sono spezzati gli equilibri del centrodestra, sino ad allora sembrato compatto. I veti incrociati, l'ostinazione del sindaco a non rinunciare ad inserire in squadra l'assessore Roselli e le dimissioni a ciel sereno (più un atto di prepotenza che di responsabilità) hanno inevitabilmente compromesso la tenuta dell'amministrazione, destinata o ad estinguersi subito o a sopravvivere a stento sino a che sarà possibile.
L'incontro previsto per questa sera è uno dei rarissimi tentativi di dialogo tra il sindaco e il resto della coalizione, in particolare Direzione Italia, Lega e Forza Italia. Sinora nessuno ha fatto un passo indietro rispetto alle proprie posizioni né tanto meno sembra intenzionato a farlo.
Per ricomporre la crisi occorrerà venirsi incontro. E il prezzo sarà inevitabilmente l'azzeramento della giunta (Cannillo e Di Ciommo compresi) ed una ridefinizione totale dell'organo esecutivo. La scelta di accettare le deleghe da parte del segretario di Fratelli d'Italia e dell'esponente non meglio qualificato di Idea non è stata vista di buon occhio dagli alleati ed interpretata come un venir meno ai patti sottoscritti al tavolo politico. Difficile, qualora la crisi dovesse trovare soluzione, poter vedere nuovamente Cannillo indossare la fascia tricolore come durante la processione della Madonna di Sovereto e Di Ciommo farsi immortalare in compagnia del corpo di Polizia Locale durante una cerimonia a Palazzo di Città.
D'Introno chiede la mediazione dei vertici provinciali dei partiti dopo aver riscontrato che l'apertura dell'opposizione riguarda solo ed esclusivamente i due consiglieri UDC, attratti da un futuro in Forza Italia. I numeri però non bastano: senza Direzione Italia l'amministrazione D'Introno non può partire.
Soltanto giovedì, durante i lavori del consiglio comunale, si potrà capire l'esito della riunione di questa sera. Sinora D'Introno e i partiti del centrodestra non hanno mai avuto l'esigenza di comunicare alla città cosa stesse accadendo e quali decisioni si fossero prese nelle stanze. Quasi si trattasse di questioni private.
Al momento solo le indiscrezioni, le voci di corridoio e i bene informati vicino agli ambienti politici del centrodestra possono orientare la nostra conoscenza dei fatti.