Coronavirus, test sierologici su oltre 700 operatori sanitari del 118
La sperimentazione nella Asl Bari. Lopalco: «Priorità per operatori della sanità e dei servizi essenziali»
giovedì 9 aprile 2020
17.17
Continua la sperimentazione dei test sierologici in Puglia. Dopo i programmi avviati dall'Oncologico di Bari con i test rapidi e i Policlinici di Bari e Foggia con i test sierologici su prelievo di sangue venoso, un ulteriore tassello alla sperimentazione si aggiunge nella ASL Bari.
«Abbiamo pensato di iniziare dagli oltre 700 operatori che rappresentano l'intera platea di operatori dell'emergenza territoriale 118 della Provincia di Bari», dichiara il dg Antonio Sanguedolce.
A coordinare l'indagine, il dottor Danny Sivo, responsabile dei medici del lavoro della Puglia ed il dottor Franco Polemio coordinatore dei medici competenti della ASL Bari. «Si tratta del primo studio di massa, su un gruppo importante di operatori sanitari che sono esposti al rischio ma hanno contatti anche con persone in buona salute. Saranno scelti – prosegue il dottor Sivo - due punti per l'esecuzione del test, nella zona nord e nella zona sud, tenendo conto ovviamente delle misure di sicurezza per evitare assembramenti».
Secondo Pierluigi Lopalco, responsabile del coordinamento regionale emergenze epidemiologiche, «le indagini epidemiologiche per la ricerca di anticorpi nella nostra regione devono essere condotte prioritariamente fra gli operatori della sanità e dei servizi essenziali. Il virus nel resto della popolazione pugliese ha circolato, per fortuna, molto poco e quindi la quota di positivi agli anticorpi sarebbe molto bassa».
«Abbiamo pensato di iniziare dagli oltre 700 operatori che rappresentano l'intera platea di operatori dell'emergenza territoriale 118 della Provincia di Bari», dichiara il dg Antonio Sanguedolce.
A coordinare l'indagine, il dottor Danny Sivo, responsabile dei medici del lavoro della Puglia ed il dottor Franco Polemio coordinatore dei medici competenti della ASL Bari. «Si tratta del primo studio di massa, su un gruppo importante di operatori sanitari che sono esposti al rischio ma hanno contatti anche con persone in buona salute. Saranno scelti – prosegue il dottor Sivo - due punti per l'esecuzione del test, nella zona nord e nella zona sud, tenendo conto ovviamente delle misure di sicurezza per evitare assembramenti».
Secondo Pierluigi Lopalco, responsabile del coordinamento regionale emergenze epidemiologiche, «le indagini epidemiologiche per la ricerca di anticorpi nella nostra regione devono essere condotte prioritariamente fra gli operatori della sanità e dei servizi essenziali. Il virus nel resto della popolazione pugliese ha circolato, per fortuna, molto poco e quindi la quota di positivi agli anticorpi sarebbe molto bassa».