Corato ricorda il 4 novembre, De Benedittis: "Oggi si celebra l'unità nazionale e delle Forze armate"

Le foto della manifestazione di questa mattina

lunedì 4 novembre 2024 11.37
"Si commemora in questa storica data la fine del Primo conflitto mondiale, conclusosi per l'Italia con l'Armistizio di Villa Giusti, firmato con l'Austria e entrato in vigore il 4 novembre 1918. Il successo militare ottenuto a Vittorio Veneto aveva invertito le sorti della guerra, cosicché Trento e Trieste diventavano italiane completando il nostro Risorgimento, ormai svuotato, però, della forza valoriale ottocentesca e sopravvissuto a sé stesso dentro i roboanti e vuoti proclami del decadentismo culturale primo novecentesco".

Queste le parole del sindaco di Corato, Corrado De Benedittis, in occasione della manifestazione odierna.

"Oggi, si celebra, quindi, la Giornata dell'Unità nazionale e delle Forze armate. Migliaia di ragazzi e di giovani italiani, circa 600 mila, arruolati con la coscrizione obbligatoria, persero la vita sui fronti di guerra, tra atroci sofferenze e nel nonsenso generale di un Paese allo sbando. Si era pagato un prezzo troppo alto per una Unità nazionale che, come il liberale Giovanni Giolitti, storico Presidente del Consiglio, sostenne, si sarebbe potuta completare con una "neutralità concordata".

L'opinione pubblica, in precedenza, si era mobilitata e un grande movimento pacifista, che oggi invece manca, fatto di operai, studenti, cattolici, liberali, socialisti aveva con forza chiesto di non entrare in guerra, ma il Parlamento votò diversamente. Nulla fu più come prima. Il Paese reale con le sue Istituzioni liberal-democratiche subì dalla guerra una lesione profondissima fatta di lutti, di centinaia di migliaia di posti di lavoro persi e di disorientamento generazionale. Si apri la strada alla dittatura.

Questa Giornata sia motivo di riflessione sulla drammatica situazione presente che vede l'avanzata della guerra, a fronte di opinioni pubbliche distratte, di classi dirigenti subalterne a logiche mediocri e di profitto, con una pericolosa assenza del mondo giovanile, che tarda a irrompere sulla scena italiana e internazionale per imporre con forza un generazionale No alla guerra e alla industria delle armi. È tempo di mettersi in movimento, prima che sia tardi".
Corato ricorda il novembre
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