Corato premia o "punisce" lo sport? Critico l'ex delegato Coni cittadino
Interviene Aldo Strippoli: «Atleti di discipline diverse messi in competizione col voto su Facebook. Che messaggio stiamo dando?»
venerdì 31 maggio 2024
12.34
«Da ex delegato CONI non posso che essere felice nel vedere realizzati tanti di quei suggerimenti sottoposti e puntualmente ignorati dall'assessore Marcone negli ultimi anni. Finalmente Corato vedrà celebrare la giornata nazionale dello sport, così come, ho gioito quando ho saputo che anche il Gran Galà dello Sport avrebbe avuto un'edizione quest'anno seppure con un altro nome e con altri organizzatori. Tuttavia, col passare dei giorni ho visto realizzarsi anche tutti quei timori che mi hanno indotto a dimettermi da delegato Coni per incompatibilità concettuali con l'attuale amministrazione». Così riferisce in una nota Aldo Strippoli, ex delegato Coni di Corato.
«Insegniamo ai ragazzi che lo sport è sempre bello, costruttivo, importante per il percorso di crescita e non già per il risultato o, peggio ancora, per una medaglia che altro non è che la certificazione di un risultato ottenuto in un determinato momento. Tutti gli sport sono belli e di egual valore, degni della stessa attenzione, a prescindere dall'esposizione mediatica che hanno nel corso dell'anno.
Invece questa amministrazione ha promosso la manifestazione "Corato premia lo Sport" che intende premiare alcuni dei nostri atleti attraverso un sistema di votazione. Atleti di discipline diverse messi in competizione tra loro e affidati al voto su facebook di amici e parenti in questi giorni scatenati sui social per promuovere i propri conoscenti a discapito di altri.
Ma che barbarie è questa? Ma che messaggio stiamo dando ai nostri figli? Che uno sport è meglio di un altro? Che la medaglia del karate vale meno di quella del salto in lungo? Ma quale mente antisportiva ha potuto concepire un concetto così distante dai principi più basilari dello sport?
Gli atleti, così come accaduto lo scorso anno nel Gran Galà dello Sport andrebbero premiati tutti per i risultati ottenuti, ciascuno per la propria disciplina e non messi in competizione tra loro perché il messaggio che passa è devastante.
E poi, in subordine, se tra i criteri di assegnazione del premio c'è il voto, è evidente che chi ha una cerchia di amici e conoscenti più ampia avrà la meglio su chi, magari dopo ore e ore di allenamenti, ha conseguito un ottimo risultato sportivo, ma ha la "colpa" di avere genitori e parenti poco social.
In questi giorni, assieme ad altri amici dello sport, cerchiamo di spiegare ai nostri atleti che questa cerimonia non ha nulla a che vedere con lo sport e dunque di non considerare in nessun caso l'esito di questa premiazione che segue criteri molto distanti dai reali meriti sportivi.
Ancora una volta l'amministrazione non perde l'occasione per scattare foto e associarsi a meriti sportivi ai quali non hanno contribuito minimamente nel corso di questi anni, né con la progettazione, né tanto meno con i contributi economici che, come facilmente constatabile dagli atti, sono diretti in particolar modo ad alcune società.
Concludo con un appello a tutti i bambini e alle bambine: praticate lo sport, con gioia, sacrificio, abnegazione e divertimento e non lasciate che gli adulti rovinino i vostri sogni» conclude Strippoli.
«Insegniamo ai ragazzi che lo sport è sempre bello, costruttivo, importante per il percorso di crescita e non già per il risultato o, peggio ancora, per una medaglia che altro non è che la certificazione di un risultato ottenuto in un determinato momento. Tutti gli sport sono belli e di egual valore, degni della stessa attenzione, a prescindere dall'esposizione mediatica che hanno nel corso dell'anno.
Invece questa amministrazione ha promosso la manifestazione "Corato premia lo Sport" che intende premiare alcuni dei nostri atleti attraverso un sistema di votazione. Atleti di discipline diverse messi in competizione tra loro e affidati al voto su facebook di amici e parenti in questi giorni scatenati sui social per promuovere i propri conoscenti a discapito di altri.
Ma che barbarie è questa? Ma che messaggio stiamo dando ai nostri figli? Che uno sport è meglio di un altro? Che la medaglia del karate vale meno di quella del salto in lungo? Ma quale mente antisportiva ha potuto concepire un concetto così distante dai principi più basilari dello sport?
Gli atleti, così come accaduto lo scorso anno nel Gran Galà dello Sport andrebbero premiati tutti per i risultati ottenuti, ciascuno per la propria disciplina e non messi in competizione tra loro perché il messaggio che passa è devastante.
E poi, in subordine, se tra i criteri di assegnazione del premio c'è il voto, è evidente che chi ha una cerchia di amici e conoscenti più ampia avrà la meglio su chi, magari dopo ore e ore di allenamenti, ha conseguito un ottimo risultato sportivo, ma ha la "colpa" di avere genitori e parenti poco social.
In questi giorni, assieme ad altri amici dello sport, cerchiamo di spiegare ai nostri atleti che questa cerimonia non ha nulla a che vedere con lo sport e dunque di non considerare in nessun caso l'esito di questa premiazione che segue criteri molto distanti dai reali meriti sportivi.
Ancora una volta l'amministrazione non perde l'occasione per scattare foto e associarsi a meriti sportivi ai quali non hanno contribuito minimamente nel corso di questi anni, né con la progettazione, né tanto meno con i contributi economici che, come facilmente constatabile dagli atti, sono diretti in particolar modo ad alcune società.
Concludo con un appello a tutti i bambini e alle bambine: praticate lo sport, con gioia, sacrificio, abnegazione e divertimento e non lasciate che gli adulti rovinino i vostri sogni» conclude Strippoli.