Corato al primo raduno delle Terre Cataldiane
L'incontro si è tenuto sabato a Taranto
lunedì 3 settembre 2018
18.31
Sabato mattina a Taranto, presso il Castello Aragonese, in un incrocio di parlate da tutta l'Italia centro meridionale e di scambio di notizie di fatti miracolosi, dati storici e illustrazioni di culti e tradizioni, ha avuto luogo il primo raduno delle Terra Cataldiane, cioè di comuni e parrocchie che mantengono viva la devozione a San Cataldo, il patrono della città bimare.
Questo, ha evidenziato don Emanuele Ferro, parroco della Basilica Cattedrale e promotore dell'iniziativa, con l'obiettivo di dar vita a una banca dati su tutto ciò che concerne il santo vescovo, secondo un progetto del prof. Vittorio De Marco, ordinario di storia contemporanea all'università del Salento e già oggetto di un protocollo d'intesa stipulato anni addietro tra mons. Benigno Luigi Papa e l'allora sindaco Rossana Di Bello, approvato in giunta comunale e non più realizzato a causa del dissesto. T
utto ciò sarà ripreso in considerazione dall'attuale amministrazione comunale, ha promesso la consigliera comunale Carmen Galluzzo Motolese, delegata ai rapporti con gli enti religiosi e presente all'incontro in rappresentanza del sindaco Rinaldo Melucci. "Terre Cataldiane", ha continuato don Emanuele Ferro, ha costituito occasione per rafforzare il culto e lo studio della figura di San Cataldo, un personaggio d'attualità in quanto simbolo dell'accoglienza (approdò in riva ai due mari a causa di un naufragio), della missionarietà, in quanto seppe risvegliare la fede in città, e amico degli operai (fece risorgere un muratore, vittima di una disgrazia sul lavoro). Ma il vescovo irlandese è anche un santo da riscoprire, in quei comuni che l'hanno declassato da patrono principale a secondario perché… non lo pregava più nessuno: è accaduto in un centro laziale, dove il suo posto è stato preso da San Giovanni.
Hanno portato il loro saluto ai convegnisti la citata consigliera Galluzzo e l'ammiraglio Salvatore Vitiello, in quanto padrone di casa e fra i partner principali nell'organizzazione dei festeggiamenti, le cui fasi sono state illustrate da una serie di diapositive. Quindi hanno fatto seguito le testimonianze dei rappresentanti delle delegazioni, a partire da don Beniamino Cirone, assistente spirituale delle città del Crocifisso e parroco di Brienza, comune particolarmente legato a Taranto per aver entrambi come patrono San Cataldo. In virtù di un "patto di amicizia" stipulato 10 maggio del 2015, l'anno successivo giunsero nel centro lucano le reliquie di San Cataldo. "Fu quasi una missione popolare – ha raccontato don Beniamino – con l'afflusso continuo di fedeli in chiesa e le molte confessioni raccolte per l'occasione dai sacerdoti". Hanno poi raccontato eventi e particolari episodi legati al santo gli esponenti delle delegazioni di Corato (Bari), Supino (Frosinone), Roccaromana (Caserta), San Cataldo (Caltanissetta), Cariati (Cosenza) e Bari, dove all'indomani della festa di San Nicola, ha luogo lo sbarco del quadro del santo e la processione per le vie del quartiere del quartiere del Faro.
Nella serata di sabato si è tenuto il Raduno nell'atrio di Palazzo di Città (piazza Castello) per il pellegrinaggio alla Cattedrale di Taranto
La Deputazione maggiore di San Cataldo ha partecipato con il suo gonfalone al corteo con i gonfaloni delle delegazioni e quello della Città di Taranto.
Questo, ha evidenziato don Emanuele Ferro, parroco della Basilica Cattedrale e promotore dell'iniziativa, con l'obiettivo di dar vita a una banca dati su tutto ciò che concerne il santo vescovo, secondo un progetto del prof. Vittorio De Marco, ordinario di storia contemporanea all'università del Salento e già oggetto di un protocollo d'intesa stipulato anni addietro tra mons. Benigno Luigi Papa e l'allora sindaco Rossana Di Bello, approvato in giunta comunale e non più realizzato a causa del dissesto. T
utto ciò sarà ripreso in considerazione dall'attuale amministrazione comunale, ha promesso la consigliera comunale Carmen Galluzzo Motolese, delegata ai rapporti con gli enti religiosi e presente all'incontro in rappresentanza del sindaco Rinaldo Melucci. "Terre Cataldiane", ha continuato don Emanuele Ferro, ha costituito occasione per rafforzare il culto e lo studio della figura di San Cataldo, un personaggio d'attualità in quanto simbolo dell'accoglienza (approdò in riva ai due mari a causa di un naufragio), della missionarietà, in quanto seppe risvegliare la fede in città, e amico degli operai (fece risorgere un muratore, vittima di una disgrazia sul lavoro). Ma il vescovo irlandese è anche un santo da riscoprire, in quei comuni che l'hanno declassato da patrono principale a secondario perché… non lo pregava più nessuno: è accaduto in un centro laziale, dove il suo posto è stato preso da San Giovanni.
Hanno portato il loro saluto ai convegnisti la citata consigliera Galluzzo e l'ammiraglio Salvatore Vitiello, in quanto padrone di casa e fra i partner principali nell'organizzazione dei festeggiamenti, le cui fasi sono state illustrate da una serie di diapositive. Quindi hanno fatto seguito le testimonianze dei rappresentanti delle delegazioni, a partire da don Beniamino Cirone, assistente spirituale delle città del Crocifisso e parroco di Brienza, comune particolarmente legato a Taranto per aver entrambi come patrono San Cataldo. In virtù di un "patto di amicizia" stipulato 10 maggio del 2015, l'anno successivo giunsero nel centro lucano le reliquie di San Cataldo. "Fu quasi una missione popolare – ha raccontato don Beniamino – con l'afflusso continuo di fedeli in chiesa e le molte confessioni raccolte per l'occasione dai sacerdoti". Hanno poi raccontato eventi e particolari episodi legati al santo gli esponenti delle delegazioni di Corato (Bari), Supino (Frosinone), Roccaromana (Caserta), San Cataldo (Caltanissetta), Cariati (Cosenza) e Bari, dove all'indomani della festa di San Nicola, ha luogo lo sbarco del quadro del santo e la processione per le vie del quartiere del quartiere del Faro.
Nella serata di sabato si è tenuto il Raduno nell'atrio di Palazzo di Città (piazza Castello) per il pellegrinaggio alla Cattedrale di Taranto
La Deputazione maggiore di San Cataldo ha partecipato con il suo gonfalone al corteo con i gonfaloni delle delegazioni e quello della Città di Taranto.