Confagricoltura: «Consorzi di bonifica scatenati, in arrivo una nuova mazzata»
«Questi tributi a nostro parere non sono dovuti perché migliaia di piccoli e medi imprenditori non hanno mai ricevuto alcun beneficio dalle opere consortili»
martedì 15 novembre 2022
11.50
Sembra una brutta storia senza fine quella che lega gli agricoltori ad alcuni consorzi di bonifica pugliesi. In attesa della stangata preannunciata da 50 milioni di euro, sono in fase di notifica cartelle inerenti un nuovo ed ulteriore aumento che andrà ad incidere a partire dal 2018.
«Gli importi sono quasi triplicati, stiamo vivendo un insensato accanimento nei confronti degli agricoltori, già alle prese con i rincari stratosferici energetici, dei concimi e dei mangimi animali» hanno spiegato il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro e Carmine Palma, componente della consulta sui Consorzi di bonifica commissariati. «Sino ad oggi abbiamo compiuto un'opera di mediazione con i consorzi ma oggi è impossibile anche solo giustificare l'ingiustificabile. Come organizzazione di tutela degli agricoltori useremo tutti mezzi a nostra disposizione per difendere gli iscritti e tutti gli imprenditori del territorio che oggi si sentono "al muro" e spremuti come limoni» hanno aggiunto.
La questione riguarda migliaia di piccoli e medi imprenditori agricoli che – stando ai dati raccolti da Confagricoltura – non hanno mai ricevuto nessun beneficio dalle opere consortili.
Il commissario unico dei consorzi di bonifica Arneo, Ugento Li Foggi, Stornara e Tara e Terre d'Apulia (che comprende anche l'agro coratino) ha determinato di procedere al recupero delle annualità a partire dal 2018. L'importo complessivo è di circa 50 milioni di euro. Si tratta nell'85% circa dei casi di importi per annualità tra 50 e 70 euro. Per le grandi aziende, invece, il conto è più salato: di media 1.000 euro, in alcuni casi 10mila.
«Gli imprenditori non hanno ricevuto alcun beneficio dai consorzi di bonifica. A nostro parere questi tributi non sono dovuti e i Tribunali ci stanno dando ragione, le contestazioni delle aziende che stiamo seguendo sono state vinte davanti al giudice tributario con condanna per i Consorzi a pagare le spese. Gli enti, e in primis la Regione Puglia, si devono fare carico del problema per evitare pericolose chiusure aziendali con conseguenti e drammatiche perdite di posti di lavoro» hanno concluso da Confagricoltura.
«Gli importi sono quasi triplicati, stiamo vivendo un insensato accanimento nei confronti degli agricoltori, già alle prese con i rincari stratosferici energetici, dei concimi e dei mangimi animali» hanno spiegato il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro e Carmine Palma, componente della consulta sui Consorzi di bonifica commissariati. «Sino ad oggi abbiamo compiuto un'opera di mediazione con i consorzi ma oggi è impossibile anche solo giustificare l'ingiustificabile. Come organizzazione di tutela degli agricoltori useremo tutti mezzi a nostra disposizione per difendere gli iscritti e tutti gli imprenditori del territorio che oggi si sentono "al muro" e spremuti come limoni» hanno aggiunto.
La questione riguarda migliaia di piccoli e medi imprenditori agricoli che – stando ai dati raccolti da Confagricoltura – non hanno mai ricevuto nessun beneficio dalle opere consortili.
Il commissario unico dei consorzi di bonifica Arneo, Ugento Li Foggi, Stornara e Tara e Terre d'Apulia (che comprende anche l'agro coratino) ha determinato di procedere al recupero delle annualità a partire dal 2018. L'importo complessivo è di circa 50 milioni di euro. Si tratta nell'85% circa dei casi di importi per annualità tra 50 e 70 euro. Per le grandi aziende, invece, il conto è più salato: di media 1.000 euro, in alcuni casi 10mila.
«Gli imprenditori non hanno ricevuto alcun beneficio dai consorzi di bonifica. A nostro parere questi tributi non sono dovuti e i Tribunali ci stanno dando ragione, le contestazioni delle aziende che stiamo seguendo sono state vinte davanti al giudice tributario con condanna per i Consorzi a pagare le spese. Gli enti, e in primis la Regione Puglia, si devono fare carico del problema per evitare pericolose chiusure aziendali con conseguenti e drammatiche perdite di posti di lavoro» hanno concluso da Confagricoltura.