Città a misura di animali? «Prima regola: il rispetto»
Intervista ad Antonella Fasano, responsabile nucleo cinofilo-zoofilo Gadit di Corato
sabato 30 luglio 2022
"Chi non ha mai posseduto un cane non sa cosa significhi essere amato" diceva Schopenhauer, eppure arrivati al terzo millennio la quotidiana convivenza con gli amici a quattro zampe è ancora intrisa di problematiche: basti pensare a tematiche come l'abbandono o i maltrattamenti sugli animali, oppure la condivisione degli spazi urbani.
Ne abbiamo parlato con Antonella Fasano, responsabile del nucleo cinofilo-zoofilo Gadit - Guardie Ambientali d'ltalia di Corato, con la quale abbiamo approfondito questioni come la sicurezza e le norme da seguire, per convergere verso una convivenza sempre più pacifica, dignitosa e sana tra animali e cittadini.
L'estate è una stagione particolarmente "calda" anche dal punto di vista della tutela degli animali. Come guardie ambientali quali sono le problematiche sulle quali intervenite più frequente?
«Innanzitutto ci occupiamo delle problematiche ambientali legate agli incendi, soprattutto qui nel Parco dell'Alta Murgia, con attività di prevenzione e monitoraggio: le Gadit infatti sono convenzionate col Parco nei mesi estivi per gli addestramenti antincendi AIB 2022. Mentre per quanto riguarda gli animali, sicuramente il fenomeno che riscontriamo più spesso sono i frequenti abbandoni, che si consumano soprattutto tra le strade di campagna, anche nei dintorni di Corato».
Sul fenomeno dell'abbandono degli animali, fisiologicamente in aumento prima delle vacanze estive, cosa si può fare per sensibilizzare maggiormente i cittadini?
«Personalmente sono del parere che chi ama il proprio animale non lo abbandonerebbe mai, specie ora che molte strutture turistiche si sono attrezzate e sono diventate "pet friendly", o che comunque sono aumentati i professionisti cinofili che si occupano di dog sitting o strutture che offrono pensioni per cani, anche casalinghe. Sono convinta che chi abbandona aveva già deciso di farlo da tempo, le vacanze sono solo una scusa».
Di recente hai divulgato alcune nozioni utili sui pitbull: quanto incide la componente umana sull'aggressività di certi cani, fino a scaturire in tremendi episodi di cronaca come quello accaduto il mese scorso a Cerignola?
«La componente umana sull'aggressività di alcuni cani (non solo pit bull) incide in primo luogo sulla corretta selezione caratteriale che solo un buon allevamento può dare, e in secondo luogo sulla corretta educazione del soggetto fin dai primi mesi di vita. Il pit bull è un cane meraviglioso e difficile allo stesso tempo, non è per tutti, ma è per quei proprietari consapevoli di avere un cane dalle spiccate doti genetiche frutto di anni di selezione della razza stessa. Un buon educatore cinofilo è colui che, prima di educare il cane, lavora sul proprietario-conduttore. Solo con la conoscenza delle razze canine e della loro memoria genetica, si possono evitare gli incidenti, esaltandone invece le qualità: ci sono cani selezionati per lo sport, altri per il soccorso, altri per la compagnia ecc., sta a noi scegliere il tipo di cane in base al nostro stile di vita, e non adattare il cane a noi».
Una città - e un territorio - a misura di animali. Quali sono secondo te le caratteristiche indispensabili?
«Prima regola: rispetto. Rispetto per tutti, anche per chi non tollera gli animali o ne ha paura. Non imporre necessariamente la presenza del nostro amico a 4 zampe ove non gradita, ma creare apposite aree cani recitante e in totale sicurezza per cani e conduttori. Dare la possibilità ai soggetti particolarmente difficili o in riabilitazione di accedere privatamente a determinati luoghi creati per loro, affinché anche il cane più scontroso possa godere di un po' di svago e gioco, senza incidenti o spiacevoli inconvenienti che possano mettere a rischio l'incolumità dei presenti. Sensibilizzare anche i proprietari di cani di piccola taglia a un corretto comportamento del proprio cucciolo, quindi creare un mini corso per il conseguimento di un patentino per tutti i conduttori cinofili e per tutte le razze».
Ne abbiamo parlato con Antonella Fasano, responsabile del nucleo cinofilo-zoofilo Gadit - Guardie Ambientali d'ltalia di Corato, con la quale abbiamo approfondito questioni come la sicurezza e le norme da seguire, per convergere verso una convivenza sempre più pacifica, dignitosa e sana tra animali e cittadini.
L'estate è una stagione particolarmente "calda" anche dal punto di vista della tutela degli animali. Come guardie ambientali quali sono le problematiche sulle quali intervenite più frequente?
«Innanzitutto ci occupiamo delle problematiche ambientali legate agli incendi, soprattutto qui nel Parco dell'Alta Murgia, con attività di prevenzione e monitoraggio: le Gadit infatti sono convenzionate col Parco nei mesi estivi per gli addestramenti antincendi AIB 2022. Mentre per quanto riguarda gli animali, sicuramente il fenomeno che riscontriamo più spesso sono i frequenti abbandoni, che si consumano soprattutto tra le strade di campagna, anche nei dintorni di Corato».
Sul fenomeno dell'abbandono degli animali, fisiologicamente in aumento prima delle vacanze estive, cosa si può fare per sensibilizzare maggiormente i cittadini?
«Personalmente sono del parere che chi ama il proprio animale non lo abbandonerebbe mai, specie ora che molte strutture turistiche si sono attrezzate e sono diventate "pet friendly", o che comunque sono aumentati i professionisti cinofili che si occupano di dog sitting o strutture che offrono pensioni per cani, anche casalinghe. Sono convinta che chi abbandona aveva già deciso di farlo da tempo, le vacanze sono solo una scusa».
Di recente hai divulgato alcune nozioni utili sui pitbull: quanto incide la componente umana sull'aggressività di certi cani, fino a scaturire in tremendi episodi di cronaca come quello accaduto il mese scorso a Cerignola?
«La componente umana sull'aggressività di alcuni cani (non solo pit bull) incide in primo luogo sulla corretta selezione caratteriale che solo un buon allevamento può dare, e in secondo luogo sulla corretta educazione del soggetto fin dai primi mesi di vita. Il pit bull è un cane meraviglioso e difficile allo stesso tempo, non è per tutti, ma è per quei proprietari consapevoli di avere un cane dalle spiccate doti genetiche frutto di anni di selezione della razza stessa. Un buon educatore cinofilo è colui che, prima di educare il cane, lavora sul proprietario-conduttore. Solo con la conoscenza delle razze canine e della loro memoria genetica, si possono evitare gli incidenti, esaltandone invece le qualità: ci sono cani selezionati per lo sport, altri per il soccorso, altri per la compagnia ecc., sta a noi scegliere il tipo di cane in base al nostro stile di vita, e non adattare il cane a noi».
Una città - e un territorio - a misura di animali. Quali sono secondo te le caratteristiche indispensabili?
«Prima regola: rispetto. Rispetto per tutti, anche per chi non tollera gli animali o ne ha paura. Non imporre necessariamente la presenza del nostro amico a 4 zampe ove non gradita, ma creare apposite aree cani recitante e in totale sicurezza per cani e conduttori. Dare la possibilità ai soggetti particolarmente difficili o in riabilitazione di accedere privatamente a determinati luoghi creati per loro, affinché anche il cane più scontroso possa godere di un po' di svago e gioco, senza incidenti o spiacevoli inconvenienti che possano mettere a rischio l'incolumità dei presenti. Sensibilizzare anche i proprietari di cani di piccola taglia a un corretto comportamento del proprio cucciolo, quindi creare un mini corso per il conseguimento di un patentino per tutti i conduttori cinofili e per tutte le razze».