25 aprile, il sindaco De Benedittis: «Quest'anno una festa dal significato particolare»

Il primo cittadino ha sottolineato l'importanza delle celebrazioni della festa della liberazione nel contesto storico attuale

sabato 23 aprile 2022 11.36
Dopo due anni di celebrazioni ridotte, quest'anno la cerimonia della festa della liberazione tornerà ad essere in presenza e aperta al pubblico. Lunedì 25 aprile dalle 10:00, le autorità insieme alle associazioni combattentistiche e d'arma e ai cittadini si raduneranno nel Chiostro del Palazzo di Città. Successivamente in piazza Matteotti verranno schierate bandiere, labari e stendardi. La cerimonia si concluderà con la deposizione di una corona di alloro al Milite Ignoto.

In occasione di questa importante ricorrenza, il primo cittadino, Corrado De Benedittis, ha sottolineato il valore di questa giornata in un periodo storico come quello attuale: «La festa del 25 Aprile si carica, quest'anno, di un particolare significato, determinato dagli scenari di guerra, apertisi in Europa. La Liberazione dal nazifascismo significò, già nel 1945, la definitiva condanna e presa di distanza dalla guerra, le cui devastazioni materiali e morali erano piaghe aperte in tutto il nostro Paese. Tale volontà di Pace si tradusse nel dettato costituzionale. L'attuale situazione, scatenata dall'aggressione russa dell'Ucraina, è resa ancor più complessa dalla cronica debolezza delle organizzazioni internazionali, in particolare dell'ONU e dell'Unione europea. È evidente, invece, che la legittima difesa del popolo ucraino, contro l'invasione russa, deve essere supportata da una forte iniziativa di mediazione internazionale di Pace, che non ceda nulla alla Russia, ma che al contempo, ridisegni equilibri geopolitici, più accettabili da tutti. L'Unione europea rischia, in questa grave crisi internazionale, di subire un'espansione del conflitto e di essere ridotta all'ininfluenza politica, se non riuscirà a diventare protagonista, con chiaro mandato delle Nazioni Unite, di una forte iniziativa di Pace, che non può essere, certo, demandata a Stati autoritari, come Cina o Turchia. La questione della democrazia e promozione della Pace s'intrecciano, necessariamente. Che il 25 Aprile si traduca in una mobilitazione generale, non degli eserciti, ma delle coscienze, delle opinioni pubbliche, delle città europee e mediterranee, in favore della Pace, in Ucraina, in Europa, in Medioriente, in Africa, nel mondo. È possibile, chiediamolo con forza! Buon 25 Aprile!».