Casa Alberta: «Tamponi per 12 ospiti e 38 dipendenti. Sono tutti negativi»
Il protocollo è scattato per un caso sospetto, rivelatosi fortunatamente un falso allarme
giovedì 23 aprile 2020
13.39
Un ospite con la febbre all'interno della struttura socio assistenziale Casa Alberta ha fatto scattare il protocollo aziendale e la richiesta di tamponi per accertare il contagio da covid 19 non soltanto sull'ospite interessata dall'aumento di temperatura ma anche di tutti i dipendenti che avevano avuto contatti con lo stesso caso sospetto.
«Abbiamo motivo di sorridere perché superato "un brutto quarto d'ora" ...» si legge sulla pagina ufficiale della struttura che ha spiegato tutte le fasi che hanno portato alla richiesta di intervento della Asl e la somministrazione di tamponi a 50 persone.
L'allarme è scattato sabato. «Nello svolgimento della routine infermieristica, si è rilevata un TC superiore ai °C 37,5 ed immediatamente è stato attivato il protocollo aziendale approntato nei giorni precedenti che prevede l'isolamento del caso sospetto» affermano dalla struttura.
Subito si è deciso di contattare la Asl e la direzione della struttura ha richiesto i tamponi per tutti gli ospiti e gli operatori presenti in struttura.
«Nella giornata di Domenica 19 Aprile sono stati effettuati tamponi ai 12 ospiti e 38 dipendenti che avevano avuto contatto diretto con il "caso sospetto" nelle 72 ore precedenti.
Nella serata del 22 Aprile, la Asl ci ha informato che tutti i tamponi risultano negativi. Pertanto si comunica che all'interno della RSSA Casa Alberta non sono presenti casi di Covid-19» chiariscono dalla residenza socio assistenziale.
Quanto accaduto a Casa Alberta si sta verificando con cadenza quotidiana un po' in tutte le residenze che ospitano anziani, alcune delle quali purtroppo divenute focolaio di virus.
«Si coglie l'occasione per ribadire che, in un momento così difficile, tutte le RSA dell'intero territorio sono impegnate duramente ad affrontare un'emergenza epocale. La buona sorte e la nostra solerzia ci hanno consentito di ottenere questo risultato e di mettere alla prova la nostra capacità di far fronte ad emergenze complesse e straordinarie.
Consapevoli che la Fase 1 non è ancora terminata, ci prepariamo ad una Fase 2 che sarà forse più complicata della precedente. Continuiamo a chiedere comprensione ai familiari dei nostri ospiti, rassicurandoli che continueremo ad adoperarci per il benessere dei loro cari. Ci preme ringraziare la disponibilità della nostra ASL territorialmente competente ed anche, in particolare, i nostri operatori che sono stati sottoposti ad uno "stress-test" particolarmente impegnativo» si legge sulla pagina dell'azienda.
«Abbiamo motivo di sorridere perché superato "un brutto quarto d'ora" ...» si legge sulla pagina ufficiale della struttura che ha spiegato tutte le fasi che hanno portato alla richiesta di intervento della Asl e la somministrazione di tamponi a 50 persone.
L'allarme è scattato sabato. «Nello svolgimento della routine infermieristica, si è rilevata un TC superiore ai °C 37,5 ed immediatamente è stato attivato il protocollo aziendale approntato nei giorni precedenti che prevede l'isolamento del caso sospetto» affermano dalla struttura.
Subito si è deciso di contattare la Asl e la direzione della struttura ha richiesto i tamponi per tutti gli ospiti e gli operatori presenti in struttura.
«Nella giornata di Domenica 19 Aprile sono stati effettuati tamponi ai 12 ospiti e 38 dipendenti che avevano avuto contatto diretto con il "caso sospetto" nelle 72 ore precedenti.
Nella serata del 22 Aprile, la Asl ci ha informato che tutti i tamponi risultano negativi. Pertanto si comunica che all'interno della RSSA Casa Alberta non sono presenti casi di Covid-19» chiariscono dalla residenza socio assistenziale.
Quanto accaduto a Casa Alberta si sta verificando con cadenza quotidiana un po' in tutte le residenze che ospitano anziani, alcune delle quali purtroppo divenute focolaio di virus.
«Si coglie l'occasione per ribadire che, in un momento così difficile, tutte le RSA dell'intero territorio sono impegnate duramente ad affrontare un'emergenza epocale. La buona sorte e la nostra solerzia ci hanno consentito di ottenere questo risultato e di mettere alla prova la nostra capacità di far fronte ad emergenze complesse e straordinarie.
Consapevoli che la Fase 1 non è ancora terminata, ci prepariamo ad una Fase 2 che sarà forse più complicata della precedente. Continuiamo a chiedere comprensione ai familiari dei nostri ospiti, rassicurandoli che continueremo ad adoperarci per il benessere dei loro cari. Ci preme ringraziare la disponibilità della nostra ASL territorialmente competente ed anche, in particolare, i nostri operatori che sono stati sottoposti ad uno "stress-test" particolarmente impegnativo» si legge sulla pagina dell'azienda.