Canile lager, l'impressionante scoperta di Forestali e Leal Corato. Video
32 animali ritrovati in una struttura inadeguata di Gravina sono stati affidati ai volontari
lunedì 18 luglio 2022
8.21
I Carabinieri Forestali sono intervenuti, su segnalazione dei volontari della sezione di Corato della Leal (lega antivivisezionista), all'interno di una struttura di Gravina in Puglia adibita a rifugio privato per cani.
I militari hanno posto sotto sequestro gli spazi e affidato i 32 animali, alcuni anche di razza, alle cure del gruppo coratino della Leal, coordinato dal responsabile Carlo Leone, che li ospiterà nel rifugio autorizzato sul territorio. Per altri, invece, è possibile un collocamento in pensioni private a pagamento su responsabilità di Leal, che ha avviato un confronto con i veterinari di fiducia per un piano di intervento medico e farmacologico. Le condizioni complessive dei cani non sarebbero delle migliori: l'ispezione ha permesso di riscontrare patologie di vario tipo e addirittura rogna. Secondo quanto rivelato dall'associazione, il titolare del rifugio di Gravina in Puglia sarebbe stato denunciato per maltrattamento.
«Nonostante l'inadeguatezza della struttura ci aspettavamo uno stato di degrado ma non fino a quel punto» ha commentato Leone. «Siamo rimasti sconvolti dalle condizioni di questi poveri cani che patiscono da tempo una sofferenza estrema. Nonostante le patologie causate dalla trascuratezze cronica e la mancanza di cure faremo tutto il possibile per garantire loro le migliori cure e una vita felice e dignitosa».
Gian Marco Prampolini, presidente nazionale Leal, ha garantito «il massimo supporto all'attività della sezione di Corato. Quanto visto, fotografato e denunciato anche dai Carabinieri Forestali è raccapricciante e documenta come siano fondamentali le nostre battaglie per combattere il randagismo e il business sulla pelle degli animali, così come l'importanza delle sterilizzazioni e della denuncia per i casi di maltrattamento».
I militari hanno posto sotto sequestro gli spazi e affidato i 32 animali, alcuni anche di razza, alle cure del gruppo coratino della Leal, coordinato dal responsabile Carlo Leone, che li ospiterà nel rifugio autorizzato sul territorio. Per altri, invece, è possibile un collocamento in pensioni private a pagamento su responsabilità di Leal, che ha avviato un confronto con i veterinari di fiducia per un piano di intervento medico e farmacologico. Le condizioni complessive dei cani non sarebbero delle migliori: l'ispezione ha permesso di riscontrare patologie di vario tipo e addirittura rogna. Secondo quanto rivelato dall'associazione, il titolare del rifugio di Gravina in Puglia sarebbe stato denunciato per maltrattamento.
«Nonostante l'inadeguatezza della struttura ci aspettavamo uno stato di degrado ma non fino a quel punto» ha commentato Leone. «Siamo rimasti sconvolti dalle condizioni di questi poveri cani che patiscono da tempo una sofferenza estrema. Nonostante le patologie causate dalla trascuratezze cronica e la mancanza di cure faremo tutto il possibile per garantire loro le migliori cure e una vita felice e dignitosa».
Gian Marco Prampolini, presidente nazionale Leal, ha garantito «il massimo supporto all'attività della sezione di Corato. Quanto visto, fotografato e denunciato anche dai Carabinieri Forestali è raccapricciante e documenta come siano fondamentali le nostre battaglie per combattere il randagismo e il business sulla pelle degli animali, così come l'importanza delle sterilizzazioni e della denuncia per i casi di maltrattamento».