Buco da 100 milioni di euro, nei guai amministratore di una società coratina
Operazione condotta dalle fiamme gialle di Mola di Bari
venerdì 21 giugno 2019
13.55
Tre soggetti amministratori di diritto e di fatto di due società operanti nel settore della vinificazione nelle zone di Cellamare, Noicattaro e Corato, sono stati sottoposti a misure cautelari personali dai Finanzieri della Tenenza Di Mola di Bari sotto il coordinamento della Procura Barese.
L'operazione è nata a seguito di attività ispettive condotte dalla Tenenza Molese nell'ambito delle quali venivano accertate ingenti evasioni d'imposta che hanno indotto la stessa Procura della Repubblica di Bari, informata per le numerose violazioni anche di natura penal-tributaria, ad avanzare istanza di fallimento nei confronti di entrambe le società che venivano così dichiarate fallite nell'anno corrente.
Le successive indagini delegate hanno consentito di acquisire sul conto dei medesimi soggetti ulteriori elementi indiziari circa il tentativo di reiterazione delle condotte di "bancarotta" finalizzate a determinare in maniera dolosa e premeditata lo stato di decozione di altre società non ancora dichiarata fallite.
Data l'entità del "buco" creato dalle due società fallite, che ammonta a circa 100 milioni di euro, nei confronti dell'Erario, è scattata la richiesta al G.I.P. e la successiva adozione delle tre misure cautelari, due di arresti ai domiciliari (per i gestori di fatto) ed una di interdizione all'esercizio dell'attività (per un soggetto compiacente).
L'operazione di servizio condotta dalle Fiamme Gialle, conferma il costante impegno del Corpo nel contrasto all'illegalità nel sistema economico-finanziario a tutela delle imprese e dei professionisti onesti che operano nella piena e consapevole osservanza delle leggi.
L'operazione è nata a seguito di attività ispettive condotte dalla Tenenza Molese nell'ambito delle quali venivano accertate ingenti evasioni d'imposta che hanno indotto la stessa Procura della Repubblica di Bari, informata per le numerose violazioni anche di natura penal-tributaria, ad avanzare istanza di fallimento nei confronti di entrambe le società che venivano così dichiarate fallite nell'anno corrente.
Le successive indagini delegate hanno consentito di acquisire sul conto dei medesimi soggetti ulteriori elementi indiziari circa il tentativo di reiterazione delle condotte di "bancarotta" finalizzate a determinare in maniera dolosa e premeditata lo stato di decozione di altre società non ancora dichiarata fallite.
Data l'entità del "buco" creato dalle due società fallite, che ammonta a circa 100 milioni di euro, nei confronti dell'Erario, è scattata la richiesta al G.I.P. e la successiva adozione delle tre misure cautelari, due di arresti ai domiciliari (per i gestori di fatto) ed una di interdizione all'esercizio dell'attività (per un soggetto compiacente).
L'operazione di servizio condotta dalle Fiamme Gialle, conferma il costante impegno del Corpo nel contrasto all'illegalità nel sistema economico-finanziario a tutela delle imprese e dei professionisti onesti che operano nella piena e consapevole osservanza delle leggi.