Beyond Borders: Le esperienze all’estero dell’estate 2017
Due progetti sviluppati dall'associazione culturale
venerdì 15 settembre 2017
1.56
L'Associazione Culturale Beyond Borders, fondata nell'anno 2014 a Corato, insegue da sempre l'obiettivo di diffondere e condividere le varie culture straniere, integrando ragazzi italiani di diverse età in diversi Paesi europei.
Attraverso scambi culturali di breve durata e progetti di integrazione e discussione su tematiche importanti e attuali, Beyond Borders tenta di aumentare nei giovani la consapevolezza delle loro potenzialità in Europa, nonché favorire la comunicazione e il confronto fra diverse culture, lingue e costumi; in modo da sensibilizzarli, grazie all'utilizzo di giochi pedagogici e discussioni attive, rispetto ad argomenti la cui importanza e attualità colpisce ogni Paese europeo.
Beyond Borders si è nel tempo imposta la realizzazione di diversi obiettivi come la propagazione della mobilità fra i giovani, l'inclusione sociale, la cittadinanza attiva e lo sviluppo di una coscienza e cultura europea. In questi ultimi anni di attività sono più di 250 i ragazzi provenienti sia dalla Puglia, sia da differenti parti d'Italia, a cui è stata data la possibilità di viaggiare sfruttando le opportunità garantite dal programma Erasmus+, promosso e finanziato dall'UE.
Con gli scambi Erasmus+ e gli incontri organizzati, è possibile entrare in contatto con culture che non ci appartengono, che consideriamo estranee, approfondendone la conoscenza e comprensione, avendo soprattutto la possibilità di visitare posti dalla incredibile bellezza sia dentro che oltre i confini della nostra bella Italia. Tali esperienze si rivelano capaci di aprire e sorpassare i limiti mentali, geografici e culturali che spesso ci imponiamo.
A proposito della mobilità giovanile, in questo articolo ci teniamo a presentarvi due dei progetti che si sono svolti durante la scorsa estate 2017 e a cui Beyond Borders ha partecipato!
Uno di questi, che ha avuto come sfondo la bellissima cittadina di Aiud, in Romania, ha visto come protagonisti tre giovani italiani che dall'1 al 9 Luglio hanno potuto entrare a contatto con le culture di varie parti del mondo: a Aiud infatti questi sono entrati in contatto con ragazzi rumeni, lettoni, spagnoli, macedoni, moldavi, armeni, tutti parte del training course dal titolo "Reduce, Reuse, Recycle!"… parti del mondo rappresentate da giovani risorse, giovani menti, capaci di cambiarsi e cambiare.
Ma come poterne dare un assaggio?
Silvia, una dei tre partecipanti italiani, ci racconta la sua personalissima esperienza:
"A questo progetto hanno partecipato 30 persone da svariati paesi europei e non, con età diverse, professioni diverse, ambizioni diverse e progetti diversi in mente. Iniziamo a conoscerci e a ricordare i nostri nomi, i primi giorni inizia a rompersi il ghiaccio anche grazie alle tre fantastiche ragazze che hanno organizzato l'evento. Quasi senza accorgercene iniziamo letteralmente a ballare insieme, a diventare un gruppo che si muove in sincronia e grazie a questa connessione che si è creata capiamo che insieme possiamo fare davvero qualcosa di grande."
Assieme a Silvia, c'era anche Lisa, anche lei parte italiana del training course. Attraverso le sue parole, possiamo meglio comprendere quanto questi scambi siano più che semplici vacanze, più che semplici viaggi, ma vere e proprie esperienze personali condivise fra gruppi di persone talmente diverse e allo stesso tempo assolutamente uguali.
"Quando ho deciso di inoltrare domanda di partecipazione per questo progetto, non avevo assolutamente messo in conto il valore aggiunto che avrebbe apportato alle mie competenze. Il gruppo aveva l'opportunità di imparare concetti e acquisire nozioni in materia di riduzione, riuso e riciclo divertendosi e creando legami amicali che rappresentano l'altro obiettivo di questo genere di progetti."
In queste esperienze, la diversità culturale si conferma protagonista indiscussa, oltre a rappresentare una risorsa di comprensione e conoscenza di culture lontane, che altrimenti risulterebbero difficili da raggiungere per un eventuale confronto, un contatto che ovviamente incontra le sue difficoltà, le sue asprezze ed i suoi ostacoli, i quali però non risultano insormontabili.
"Incontrare gente proveniente da più di 10 Paesi differenti, confrontarsi sui temi più disparati, scambiarsi opinioni ed esperienze sull'ecologia e su come salvaguardare l'ambiente in cui viviamo, raccontare la propria cultura di provenienza e conoscere culture differenti dalla nostra, ha reso questo progetto veramente, ma veramente priceless."
Il secondo progetto che prenderemo in considerazione per rendere almeno una piccola percentuale del labirinto di emozioni e legami che questi scambi regalano a chi vi prende parte, è lo scambio interculturale che si è tenuto nella seconda settimana di Luglio presso Thessaloniki, Grecia, dal titolo "Cigarette? – No, thnx!".
Ed è nella splendida città greca che 5 dei nostri giovani connazionali hanno preso parte all'incontro interculturale con ben 5 altre nazioni: Grecia, Cipro, Malta, Romania e Turchia. Il tema affrontato è oggigiorno molto sentito nel nostro Paese, come nella restante parte d'Europa: sono state infatti analizzate le cause che spingono a fumare, soluzioni per uscire dall'abitudine e trovati metodi favorevoli da adottare nell'ambiente familiare in modo da impedire alle generazioni più giovani di fumare. La sensibilità del tema acquisisce un valore aggiunto per la giovane età dei suoi partecipanti, in quanto attualmente sempre più giovani cominciano a fumare ad un'età sempre minore.
E' un'altra partecipante, Simona, a regalarci la sua preziosa testimonianza raccontandoci quanto unica sia stata la sua personalissima esperienza: "Al di là del progetto in sé che ha costituito per me una grandissima esperienza formativa, devo dire che ha anche rappresentato un'occasione di incontro con molti giovani provenienti da diversi paesi e di confronto con loro non solo sull'argomento del progetto, ma su vari temi e su avvenimenti della vita quotidiana."
I temi vengono tutti affrontati grazie ad approcci pedagogici ed attività di gruppo non-formali, che mirano non solo ad affrontare i temi proposti, ma anche all'integrazione dei vari partecipanti nel gruppo, all'inclusione sociale, al confronto e rapporto fra le varie culture e lingue e fra i diversi modi di pensare e vivere rispetto al tema fornito.
"Le attività previste sono cominciate la mattina successiva e si sono svolte secondo i principi dell'educazione non formale e del learning by doing, con lavori di gruppo, brainstorming, dibattiti, improvvisazioni e giochi di ruolo. Abbiamo subito scoperto che discutere e trattare temi così delicati e importanti può essere anche divertente, infatti ogni giornata cominciava con degli ice breakers che sono serviti oltre che a farci attivare al mattino, anche a facilitare la conoscenza tra di noi. Ogni giorno una delle nazioni partecipanti si occupava di un aspetto del fumo e organizzava un'attività di gruppo dai workshops ai role playing, per discutere insieme e analizzare tutti gli effetti del fumo, i motivi che spingono a iniziare a fumare, le possibili soluzioni e alcuni metodi per cercare di smettere."
Come testimoniato dai vari partecipanti, l'esperienza dello Youth Change risulta realmente "life-changing", cambia il modo in cui chi vi prende parte guarda non solo se stesso, ma gli altri e le varie realtà che ci circondano e che spesso e volentieri non osserviamo con la dovuta attenzione.
Aumentare la consapevolezza e conoscenza dei giovani rispetto a culture non proprie e sconosciute è uno strumento non solo per garantirne la mobilità e crescita personale, ma anche per avvicinarli alla sempre più vicina multiculturalità, in modo da combattere e debellare all'origine una serie di luoghi comuni e razzismi che oggi albergano ancora nelle menti, anche dei più giovani.
Passi come questi garantiranno un domani dove la multiculturalità, la diversità e il rispetto saranno le basi della nostra vita, oltre che della nostra cultura.
Attraverso scambi culturali di breve durata e progetti di integrazione e discussione su tematiche importanti e attuali, Beyond Borders tenta di aumentare nei giovani la consapevolezza delle loro potenzialità in Europa, nonché favorire la comunicazione e il confronto fra diverse culture, lingue e costumi; in modo da sensibilizzarli, grazie all'utilizzo di giochi pedagogici e discussioni attive, rispetto ad argomenti la cui importanza e attualità colpisce ogni Paese europeo.
Beyond Borders si è nel tempo imposta la realizzazione di diversi obiettivi come la propagazione della mobilità fra i giovani, l'inclusione sociale, la cittadinanza attiva e lo sviluppo di una coscienza e cultura europea. In questi ultimi anni di attività sono più di 250 i ragazzi provenienti sia dalla Puglia, sia da differenti parti d'Italia, a cui è stata data la possibilità di viaggiare sfruttando le opportunità garantite dal programma Erasmus+, promosso e finanziato dall'UE.
Con gli scambi Erasmus+ e gli incontri organizzati, è possibile entrare in contatto con culture che non ci appartengono, che consideriamo estranee, approfondendone la conoscenza e comprensione, avendo soprattutto la possibilità di visitare posti dalla incredibile bellezza sia dentro che oltre i confini della nostra bella Italia. Tali esperienze si rivelano capaci di aprire e sorpassare i limiti mentali, geografici e culturali che spesso ci imponiamo.
A proposito della mobilità giovanile, in questo articolo ci teniamo a presentarvi due dei progetti che si sono svolti durante la scorsa estate 2017 e a cui Beyond Borders ha partecipato!
Uno di questi, che ha avuto come sfondo la bellissima cittadina di Aiud, in Romania, ha visto come protagonisti tre giovani italiani che dall'1 al 9 Luglio hanno potuto entrare a contatto con le culture di varie parti del mondo: a Aiud infatti questi sono entrati in contatto con ragazzi rumeni, lettoni, spagnoli, macedoni, moldavi, armeni, tutti parte del training course dal titolo "Reduce, Reuse, Recycle!"… parti del mondo rappresentate da giovani risorse, giovani menti, capaci di cambiarsi e cambiare.
Ma come poterne dare un assaggio?
Silvia, una dei tre partecipanti italiani, ci racconta la sua personalissima esperienza:
"A questo progetto hanno partecipato 30 persone da svariati paesi europei e non, con età diverse, professioni diverse, ambizioni diverse e progetti diversi in mente. Iniziamo a conoscerci e a ricordare i nostri nomi, i primi giorni inizia a rompersi il ghiaccio anche grazie alle tre fantastiche ragazze che hanno organizzato l'evento. Quasi senza accorgercene iniziamo letteralmente a ballare insieme, a diventare un gruppo che si muove in sincronia e grazie a questa connessione che si è creata capiamo che insieme possiamo fare davvero qualcosa di grande."
Assieme a Silvia, c'era anche Lisa, anche lei parte italiana del training course. Attraverso le sue parole, possiamo meglio comprendere quanto questi scambi siano più che semplici vacanze, più che semplici viaggi, ma vere e proprie esperienze personali condivise fra gruppi di persone talmente diverse e allo stesso tempo assolutamente uguali.
"Quando ho deciso di inoltrare domanda di partecipazione per questo progetto, non avevo assolutamente messo in conto il valore aggiunto che avrebbe apportato alle mie competenze. Il gruppo aveva l'opportunità di imparare concetti e acquisire nozioni in materia di riduzione, riuso e riciclo divertendosi e creando legami amicali che rappresentano l'altro obiettivo di questo genere di progetti."
In queste esperienze, la diversità culturale si conferma protagonista indiscussa, oltre a rappresentare una risorsa di comprensione e conoscenza di culture lontane, che altrimenti risulterebbero difficili da raggiungere per un eventuale confronto, un contatto che ovviamente incontra le sue difficoltà, le sue asprezze ed i suoi ostacoli, i quali però non risultano insormontabili.
"Incontrare gente proveniente da più di 10 Paesi differenti, confrontarsi sui temi più disparati, scambiarsi opinioni ed esperienze sull'ecologia e su come salvaguardare l'ambiente in cui viviamo, raccontare la propria cultura di provenienza e conoscere culture differenti dalla nostra, ha reso questo progetto veramente, ma veramente priceless."
Il secondo progetto che prenderemo in considerazione per rendere almeno una piccola percentuale del labirinto di emozioni e legami che questi scambi regalano a chi vi prende parte, è lo scambio interculturale che si è tenuto nella seconda settimana di Luglio presso Thessaloniki, Grecia, dal titolo "Cigarette? – No, thnx!".
Ed è nella splendida città greca che 5 dei nostri giovani connazionali hanno preso parte all'incontro interculturale con ben 5 altre nazioni: Grecia, Cipro, Malta, Romania e Turchia. Il tema affrontato è oggigiorno molto sentito nel nostro Paese, come nella restante parte d'Europa: sono state infatti analizzate le cause che spingono a fumare, soluzioni per uscire dall'abitudine e trovati metodi favorevoli da adottare nell'ambiente familiare in modo da impedire alle generazioni più giovani di fumare. La sensibilità del tema acquisisce un valore aggiunto per la giovane età dei suoi partecipanti, in quanto attualmente sempre più giovani cominciano a fumare ad un'età sempre minore.
E' un'altra partecipante, Simona, a regalarci la sua preziosa testimonianza raccontandoci quanto unica sia stata la sua personalissima esperienza: "Al di là del progetto in sé che ha costituito per me una grandissima esperienza formativa, devo dire che ha anche rappresentato un'occasione di incontro con molti giovani provenienti da diversi paesi e di confronto con loro non solo sull'argomento del progetto, ma su vari temi e su avvenimenti della vita quotidiana."
I temi vengono tutti affrontati grazie ad approcci pedagogici ed attività di gruppo non-formali, che mirano non solo ad affrontare i temi proposti, ma anche all'integrazione dei vari partecipanti nel gruppo, all'inclusione sociale, al confronto e rapporto fra le varie culture e lingue e fra i diversi modi di pensare e vivere rispetto al tema fornito.
"Le attività previste sono cominciate la mattina successiva e si sono svolte secondo i principi dell'educazione non formale e del learning by doing, con lavori di gruppo, brainstorming, dibattiti, improvvisazioni e giochi di ruolo. Abbiamo subito scoperto che discutere e trattare temi così delicati e importanti può essere anche divertente, infatti ogni giornata cominciava con degli ice breakers che sono serviti oltre che a farci attivare al mattino, anche a facilitare la conoscenza tra di noi. Ogni giorno una delle nazioni partecipanti si occupava di un aspetto del fumo e organizzava un'attività di gruppo dai workshops ai role playing, per discutere insieme e analizzare tutti gli effetti del fumo, i motivi che spingono a iniziare a fumare, le possibili soluzioni e alcuni metodi per cercare di smettere."
Come testimoniato dai vari partecipanti, l'esperienza dello Youth Change risulta realmente "life-changing", cambia il modo in cui chi vi prende parte guarda non solo se stesso, ma gli altri e le varie realtà che ci circondano e che spesso e volentieri non osserviamo con la dovuta attenzione.
Aumentare la consapevolezza e conoscenza dei giovani rispetto a culture non proprie e sconosciute è uno strumento non solo per garantirne la mobilità e crescita personale, ma anche per avvicinarli alla sempre più vicina multiculturalità, in modo da combattere e debellare all'origine una serie di luoghi comuni e razzismi che oggi albergano ancora nelle menti, anche dei più giovani.
Passi come questi garantiranno un domani dove la multiculturalità, la diversità e il rispetto saranno le basi della nostra vita, oltre che della nostra cultura.